Dopo l'ennesima ordinanza sindacale che sposta gli orari della "movida" all'Aquila, i consiglieri comunali Paolo Romano, Lorenzo Rotellini e Alessandro Tomassoni, hanno richiesto, a tal riguardo, un parere al Prefetto dell'Aquila, dott.ssa, Cinzia Torraco.
"Abbiamo scritto al prefetto dell’Aquila, Cinzia Torraco, per un confronto necessario in merito all’ennesima ordinanza sindacale emessa il 27 ottobre scorso dall’amministrazione che va in deroga agli orari degli eventi e delle emissioni sonore in città.
L’ultimo evento in questione è stata la festa di Halloween e ha permesso l’amplificazione della musica fino alle 2:00 in centro storico e fino alle 4:00 in via Saragat. Nonostante la problematica si sia già verificata in occasione di tutti gli eventi estivi e sia stata oggetto di ben tre commissioni consiliari oltre che di ripetuti e accesi dibattiti sulla stampa, anche per i festeggiamenti previsti per Halloween è stata emanata apposita ordinanza sindacale che dispone l’autorizzazione alla “deroga al limite orario stabilito dall’art. 22 co. 2 del Regolamento di Polizia Urbana, consentendo l’uso di amplificatori per la diffusione di musica”.
Pur riconoscendo alla città il diritto a qualunque festeggiamento compreso quello di Halloween, come amministratori comunali abbiamo il dovere di richiamare al rispetto delle regole vigenti per tutti e sempre: nel Comune dell’Aquila l’orario per gli spettacoli musicali è fissato alla mezzanotte dal Regolamento di Polizia municipale del 2016 che mai è stato voluto cambiare da questa amministrazione; ne consegue che le ordinanze finora utilizzate non possono disapplicare il Regolamento comunale e che la Giunta e il Sindaco sono vincolati al rispetto del contenuto degli atti fondamentali approvati dall’Assise municipale.
Nella lettera inviata al Prefetto, oltre a ripercorrere le differenze tra le varie tipologie di ordinanze che comunque mal si attagliano alle motivazioni derogatorie usate sinora dal Sindaco, abbiamo ricordato come la stessa Regione con DGR 770/2011, attribuisca la funzione alla “singola autorizzazione” e ai “regolamenti”, ossia ad atti che sono assunti rispettivamente dai dirigenti e dal Consiglio comunale.
In questa ultima ordinanza, firmata dal Sindaco insieme agli assessori Taranta e Daniele oltre che dal Segretario Generale Luzzetti e dal dirigente al Settore Ambiente Iagnemma, le misure derogatorie si giustificano per la prima volta con il richiamo al co. 1 lett. h) dell’art. 6 della L. 447/1995. La legge definisce nelle competenze del Comune “l'autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all'articolo 2, comma 3, per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso”.
A questo punto bisogna però fare opportunamente due riflessioni:
1)La deroga è sulle misure del co. 3 dell’art. 2 della stessa legge n. 447/1995, non sugli orari degli eventi e non dai regolamenti legittimamente approvati dai Consigli comunali.
2)Il modo per attuare la deroga è stabilirlo in uno strumento comunale come un Regolamento di Consiglio comunale che, nel caso del Comune dell’Aquila, ha deciso tutt’altra strada. È chiaro che il parere del Prefetto diventa, in questa fase, molto importante. Ma quello che più di tutto ci preme chiarire con la città è che non deve più passare la narrazione della guerra tra esercenti e residenti perché si sposta solo l’attenzione dall’inerzia di questa Giunta che preferisce che le cittadine e i cittadini diventino scudi per nascondere l’inefficacia della sua azione politica e amministrativa.
Al contrario, noi vogliamo che si lavori per contemperare le esigenze sia di chi lavora che di chi risiede in centro storico nonché di tutti coloro che ne fruiscono. E se si vogliono gli spettacoli fino a notte fonda si deve avere il coraggio di cambiare il regolamento portandolo e approvandolo in Consiglio comunale