“Stare all’opposizione evidentemente stimola la fantasia e la creatività che gli esponenti del Pd aquilano sfruttano per mistificare la realtà. I fondi per le minori entrate e le maggiori spese legate al post sisma stanziati dal governo, per la prima volta con valenza pluriennale, inseriti in legge di bilancio e aumentati rispetto agli anni scorsi, hanno una finalità ben precisa e non possono essere impiegati per riempire il loro libro dei sogni”. Sono le parole del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e del vicesindaco, con delega al Bilancio, Raffaele Daniele, in replica alle dichiarazioni rese in una conferenza stampa da consiglieri comunali e rappresentanti del Partito democratico.
“Gli stanziamenti non possono essere utilizzati per abbassare le tasse o i tributi locali. Ciò che da cinque anni a questa parte abbiamo fatto, piuttosto, è stato alzare la base imponibile dei contribuenti per ottenere un obiettivo: pagare tutti e pagare meno. – spiegano – Del resto l’aumento della tassa dei rifiuti urbani è uno dei numerosi ‘regali’ ereditati nel 2017. Gli aquilani hanno ancor chiare nella mente le immagini dell’aprile 2016 del presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, scortato dall’allora senatrice Pezzopane, in città per annunciare gli stanziamenti per il riequilibrio di bilancio. Risorse previste con un decreto legge varato a giugno e convertito in legge ad agosto e che portarono a un inopinato aumento dei tributi comunali e delle tasse da parte della precedente amministrazione comunale di centrosinistra”.
“Una delle uscite principali è generata dagli enormi oneri, ulteriormente gravati dall’aumento del caro bolletta e dalla crisi energetica, per la gestione del progetto Case. Una spesa ormai consolidata e che si articola in diverse voci: dalla gestione del verde all’illuminazione pubblica a quella delle strade. Senza contare che bisogna garantire servizi primari, come il riscaldamento nelle scuole, anch’esso gravato da un incremento molto significativo in bolletta”.
“Quanto, poi, alla raccolta rifiuti e al trasporto pubblico locale va ricordato che il primo è gestito da Asm, a cui il Comune versa una somma stabilita da un Piano economico finanziario (Pef) redatto sulla scorta di norme statali stabilite dall’Arera e che tengono conto anche dei costi sostenuti per la differenziata. Non è possibile, come sostengono gli esponenti dem, erogare un contributo all’azienda in maniera deliberata, esulando da quanto stabilito dalla legge. Il tpl, poi, è gestito da una società in house con costi standard coperti da una tariffa per il servizio erogato. A tutti piacerebbe poter utilizzare i mezzi pubblici ‘quasi gratuitamente’, come dichiarano. E perché allora non sognare anche mense scolastiche, trasporto degli alunni, oppure asili ‘quasi gratis’?"
"Sognare - dicono - non costa nulla quando si prova a fare politica con proposte del genere e fondi garantiti da governi di colore diverso dal proprio”.
“Forse qualcuno ha la convinzione che con i soldi e i sacrifici degli italiani questo Comune possa pensare di truccare le carte. Noi siamo abituati alla concretezza, al rispetto delle regole e all’amministrazione saggia, cercando di trovare soluzioni con le possibilità offerte dalle norme e dalle leggi dello Stato, senza illudere i cittadini con proposte e idee irrealizzabili come quelle lanciate dal Pd che in dieci anni, nonostante abbia ricevuto cospicui stanziamenti, non ha mai operato un taglio delle tasse”, concludono Biondi e Daniele.