"I gruppi del Movimento 5 Stelle della Marsica, con il supporto di tutti i cittadini eletti, continueranno a lottare, dentro e fuori dalle istituzioni, perché il diritto e la volontà dei cittadini siano rispettati".
Lo afferma il consigliere regionale del M5S Gianluca Ranieri, dopo che la Camera dei deputati ha licenziato il decreto Competitività n. 91/2014 (con i voti della maggioranza e senza l'avallo del M5S) sul quale, come previsto, era stata di nuovo posta la fiducia.
"Come già al senato una settimana fa, insomma, la maggioranza si è ritrovata unita nel voto parlamentare, sconfessando nel nome dell'interesse di partito e di poltrona, le sbandierate manifestazioni di attenzione e di interesse per il territorio".
"Il fatto" - osserva il consigliere - "è di non poco interesse perché, all'interno del decreto, trova posto l'art. 30-ter: si stabilisce cioè la nomina di Commissari ad acta che sottraggano agli enti locali il potere di decidere quali opere siano vantaggiose per la collettività e per il territorio".
"In altri termini, è probabile che alla fine della fiera la centrale a Biomasse Powercrop che dovrebbe sorgere in località Borgo Incile si farà, nonostante un provvedimento sostanzialmente identico fosse già stato bocciato da una precedente pronuncia della Corte Costituzionale".
"Non si tratta di disattenzione - prosegue Ranieri - ma di dolo. Il vizio di incostituzionalità infatti è ben noto ed è stato addirittura sollevato già nella commissione competente per i rapporti tra stato e regioni, dalla relatrice del PD, Elisa Simoni, che poi però in aula ha votato assieme al suo partito per approvare il decreto".
"Non riusciamo a rimanere indifferenti di fronte all'abuso continuato del mandato conferito dai cittadini, né possiamo ignorare di essere ormai ad un solo passo da quello - commenta infine il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle - che sarà un irreparabile disastro economico ed ambientale per la provincia dell'Aquila, ma quel che è peggio, non possiamo non essere spaventati e preoccupati di fronte al progressivo ridursi degli strumenti democratici e di partecipazione, a fronte di una sempre piu' marcata deriva centripeta ed autoritaria".