Giovedì, 21 Agosto 2014 02:28

Consiglio comunale e bilancio di previsione: a rischio la maggioranza?

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Entro il 30 settembre il consiglio comunale dovrà approvare il bilancio di previsione 2014, nel quale saranno inserite anche le nuove Tari, Tasi e Imu, i tre tributi nei quali si articola la Iuc, l'imposta unica comunale introdotta dalla legge di Stabilità 2014. Per quest'ultima dovrà essere approvato anche il nuovo regolamento.

La proposta di deliberazione dell'assessore al Bilancio, Lelio De Santis, è stata già votata dalla giunta lo scorso 8 agosto e approderà in consiglio dopo il passaggio preliminare in commissione, previsto la prossima settimana.

L'approvazione del bilancio sarà un banco di prova importante per la tenuta della maggioranza, soggetta, negli ultimi mesi, a non pochi scricchiolii.

Non è un mistero, infatti, che, all'interno della coalizione cialentiana, ci sono frange frondiste da tempo in fibrillazione, che potrebbero approfittare del voto sul bilancio di previsione per tendere qualche trappola al sindaco. Il quale, da parte sua, come hanno osservato di recente alcuni giornali, potrebbe difendersi attaccando, andando allo scontro aperto con quei partiti e quei consiglieri con i quali è ai ferri corti da mesi, per varie questioni (dal piano di rilancio del Gran Sasso ai tanti aspetti riguardanti la ricostruzione).

A quel punto potrebbero aprirsi due scenari.

Il primo è quello di un rimpasto di giunta e di una verifica di maggioranza, che servirebbe a Cialente per liberarsi di qualche “peso morto” e andare avanti fino alla fine della legislatura con una squadra più coesa e compatta.

Il secondo, un po' più azzardato ma per niente irrealistico, contemplerebbe la creazione ad hoc, da parte del primo cittadino, di un casus belli per far saltare il banco, ottenere una sfiducia “calcolata” e quindi tornare alle urne. Una manovra ad alto tasso di difficoltà, anche perché, per potersi ricandidare di nuovo e puntare al suo terzo mandato, Cialente avrebbe tempo fino al 23 novembre (la legge, infatti, consente un terzo mandato consecutivo solo se uno dei due mandati precedenti ha avuto una durata inferiore ai due anni e mezzo, “per cause diverse da dimissioni volontarie”).

Tutte ipotesi, per ora, da fantapolitica. Intanto vediamo cosa c'è scritto nelle delibere di giunta che verranno discusse in commissione bilancio il 26 agosto per ciò che concerne Tari, Tasi e Imu.

Per la Tari (la tassa sui rifiuti che sostituisce Tarsu, Tares e Tia e che riguarda sia i proprietari che gli inquilini) il calcolo viene effettuato in base ai costi reali della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

Nel piano industriale presentato al Comune dall'Asm, questo costo è di 14,5 milioni di euro, più o meno quello dell'anno scorso. Una parte di questo importo (8,5 milioni) verrà coperta dalle entrate assicurate dalla Tari mentre l'altra (6 milioni) da risorse attinte dai trasferimenti. La cifra che dovranno pagare i cittadini, afferma Lelio De Santis, rimarrà sostanzialmente invariata.

Qualche cambiamento, tuttavia, è stato introdotto e interesserà le attività commerciali: per quelle più piccole, infatti, il conto sarà un po' meno salato. “Per il piccolo commercio – ristoranti, bar, pub e via discorrendo" spiega De Santis "ci saranno riduzioni che arriveranno fino al 40%. E' ovvio che questa riduzione verrà "caricata" su altri, per esempio le banche o attività quali alberghi e case di riposo. Per queste attività ci saranno aumenti fino al 70%”.

Per quanto riguarda la Tasi (la tariffa sui cosiddetti servizi indivisibili: illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, sicurezza, anagrafe, ecc.) il discorso è un è un po' più articolato. Regole complesse, incertezze, modifiche e rinvii hanno prodotto, come risultato, un calendario e dei calcoli di tasse sulla casa difficilmente comprensibile per i contribuenti.

Come scrivono gli economisti del sito lavoce.info, “la legge di Stabilità ha posto ai sindaci alcuni vincoli per l’applicazione della Tasi: a) l’aliquota base è dell’1 per mille, ma il comune può deliberarne l’azzeramento con il regolamento di disciplina delle proprie entrate tributarie, mentre quella massima, per il 2014, non può superare il 2,5 per mille; b) una percentuale oscillante tra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare dell’imposta deve essere pagata dall’utilizzatore dell’immobile, cioè dagli inquilini (all'Aquila sarà del 30, ndr); c) la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu per ciascuna tipologia di immobile, non deve essere superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per cento e alle altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobili”.

“Fermi restando questi criteri, con l’articolo 1 del decreto legge 16/2014, è stato stabilito che, per il 2014, “nella determinazione delle aliquote Tasi possono essere superati i limiti stabiliti [10,6 per mille Imu+Tasi, 2,5 per mille Tasi], per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari a esse equiparate (…) detrazioni d’imposta o altre misure”. Pertanto, la Tasi sulle abitazioni principali può raggiungere il 3,3 per mille, e, sugli altri immobili, la somma di Imu+Tasi l’11,4 per mille”.

Nella delibera approvata dalla giunta, per il 2014 c'è un'aliquota unica del 2 per mille, che per i fabbricati rurali a uso strumentale si abbasserà all'un per mille.

Per quanto riguarda l'Imu, invece, le nuove aliquote fissate dalla giunta comunale sono le seguenti:

- 0,37 per cento per l'abitazione principale rientrante nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (le cosiddette case di lusso; per le abitazioni principali non incluse in queste categorie, com'è noto, l'Imu è stata abolita);
- 0,56 per cento per le unità immobiliari affittate con contratto stipulato ai sensi dell'Opcm 3769 del 2009 (affitti concordati);
- 0,66 per cento per le case affittate con regolare contratto e per quelle concesse in comodato d'uso gratuito agli eredi;
- 0,86 per cento per le abitazioni sfitte.

Resta inteso che sulle abitazioni rese inagibili dal terremoto non si pagherà nessuna tassa.

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 22 Agosto 2014 02:18

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