"La tragica caduta del balcone da una delle abitazioni del Progetto Case ha reso ancor più evidente il bluff del miracolo berlusconiano e la necessità di completare una volta per tutte la ricostruzione dell'Aquila e dei Comuni del cratere".
A scriverlo è la senatrice del Partito Democratico, Stefania Pezzopane, che ha inteso sottolineare come il testo di legge al varo del Governo verrà affiancato da una proposta a cui sta lavorando in queste ore.
Così come anticipato da NewsTown in un articolo pubblicato martedì, in effetti, la nuova legge verrà discussa in commissione in sede deliberante, una procedura diversa da quella ordinaria (referente). In sede deliberante, la commissione, di fatto, si sostituisce all’Aula, il cui intervento viene del tutto escluso. Da Roma, lo staff del sottogretario ha assicurato che le bozze circolate in questi giorni su alcune testate locali sono, per l'appunto, soltanto delle bozze, peraltro note da tempo e che c'è tempo per ulteriori proposte. "Il testo conclusivo del provvedimento è ancora da ultimare e le bozze circolate, benché relative a temi oggetti del confronto, non sono riferibili al governo", ha sottolineato lo stesso Legnini in una nota.
Il governo, ha spiegato il sottosegretario all'economia, "è fortemente intenzionato a varare il disegno di legge in tempi stretti per rendere più efficiente l’opera della Ricostruzione, per garantire maggiore trasparenza e per colmare gli attuali vuoti normativi". Legnini ha poi risposto - seppur indirettamente - alle critiche del gruppo civico di Appello per L'Aquila che aveva denunciato la mancata partecipazione dei cittadini ad una legge che sarà determinante per il futuro della ricostruzione. "Nelle scorse settimane ho avviato un’ampia consultazione con tutti i sindaci dei comuni interessati, le categorie, i gruppi parlamentari, le istituzioni e la Curia per ascoltare tutte le proposte e arrivare a definire un testo fortemente condiviso. E’ stato un lavoro molto proficuo che è servito ad acquisire proposte che saranno prese in considerazione nel testo definitivo".
Ha assicurato massima partecipazione anche la senatrice Pezzopane che - come detto - sta lavorando ad un testo del disegno di legge "che affronterà i nodi principali con un approccio complessivo. Appena definito il testo e prima di depositarlo - ha confermato - sarà mia premura ascoltare i capigruppo del consiglio comunale, sindaci, sindacati e categorie economiche. A più di 5 anni dal Sisma non si può più aspettare - ha concluso - i problemi a L'Aquila e dintorni sono tanti e vanno affrontati con decisione. La ricostruzione va completata per vivere bene e per garantire un futuro di sviluppo all'intera zona".
Il disegno di legge che la senatrice Pezzopane sta predisponendo affronterà, tra gli altri, i temi delle risorse certe, dell'organizzazione e del ruolo degli uffici speciali, dei dipendenti precari e degli idonei, delle norme antimafia per i cantieri e dello snellimento delle procedure. "Mi assumo l'impegno della massima trasparenza e di un ampio coinvolgimento su questo testo: intendo infatti interloquire non solo con i sindaci dei comuni del Cratere, ma anche con i capigruppo dell'intero consiglio comunale dell'Aquila, le categorie e le organizzazioni sindacali. E' necessario approvare una legge che garantisca la ricostruzione in tempi certi".
Il nodo delle risorse è il più spinoso. La legge a cui sta lavorando il Governo darà un nuovo assetto alla ricostruzione colmando alcuni vuoti normativi e altre questioni lasciate aperte. Tra le misure più importanti ci saranno: l'obbligatorietà dell'iscrizione delle imprese coinvolte nella ricostruzione privata nella white list; l'applicazione di alcune norme del codice degli appalti pubblici alla riparazione di edifici privati; la trasformazione dello status degli amministratori di condominio e dei rappresentanti dei consorzi, che saranno equiparati, in tutto e per tutto, a dei pubblici ufficiali; l'esclusione della Curia dalla ricostruzione delle chiese, che sarà affidata esclusivamente alla direzione regionale dei beni culturali; la stretta sulle catene dei subappalti; il freno posto ai tribunali amministrativi, che non potranno più cambiare l'ordine di priorirà dell'erogazione dei contributi stabilito dai Comuni.
Insomma, agirà sulla governance e sul quadro normativo di riferimento ma non conterrà nessun nuovo stanziamento di risorse. Per quelle bisognerà aspettare ancora, anche se di strade percorribili non ce ne sono molte e bisogna fare in fretta, perché, come ha ricordato di recente anche dal sindaco Cialente, se non arriveranno subito soldi immediatamente spendibili non si potranno avviare nuovi cantieri fino al gennaio del 2015. La sensazione è che si voglia chiudere prima della legge di Stabilità.
Sulle modalità attraverso le quali reperire nuovi fondi restano valide le parole pronunciate qualche settimana fa dal vice presidente regionale Giovanni Lolli in un'intervista a NewsTown: "C'è una sola strada" aveva detto Lolli "ottenere le anticipazioni. E per far questo ci sono due possibilità: quella principale, per la quale ci stiamo battendo da tempo, è che l'Europa assuma un indirizzo in base al quale, per le calamità naturali riconosciute, autorizzi gli Stati a fare delle anticipazioni senza che queste finiscano nell'indebitamento netto. Questa ipotesi e è oggetto di un negoziato in corso. Il fatto che l'Italia sarà, per i prossimi sei mesi, il paese guida dell'UE ci dà un certo margine di successo nella trattativa. Se questo non dovesse succedere, l'altra strada, un po' più tortuosa ma che porterebbe sempre allo stesso risultato, è il ricorso alla Cassa depositi e prestiti, portando però a indebitamento solo il tiraggio che si fa anno per anno e non la cifra complessiva. In tal modo la garanzia dello Stato varrebbe solo per gli stanziamenti annuali, il famoso miliardo e mezzo. Cifra che vale circa lo 0,08% del Pil. Un valore importante ma ben al di sotto del tetto del 3%".