Va avanti il procedimento giudiziario sul rogo dei due moduli abitativi provvisori (map) di Monticchio, frazione dell'Aquila. Come riporta il quotidiano Il Messaggero, il pm della Procura dell'Aquila Fabio Picuti si appresterebbe a trarre le prime conclusioni, in seguito alla chiusura delle indagini da parte dei Vigili del Fuoco.
L'incendio si scatenò nel gennaio 2012, in seguito a un corto circuito degli elettrodomestici presenti all'interno degli alloggi di Monticchio. Secondo le indagini dei Vigili del Fuoco, l'eccessivo accumulo di energia degli elettrodomestici sarebbe responsabilità delle ditte fornitrici degli impianti elettrici, e non delle imprese costruttrici dell'area map. Gli impianti, infatti, sarebbero stati correttamente certificati.
Nell'incendio rimase intossicata una donna, mentre altre undici persone furono costrette a lasciare le abitazioni. Le fiamme distrussero due alloggi, e ne danneggiarono altri due. Non fu l'unico episodio di incendio nei map di Monticchio: anche lo scorso anno ci fu un episodio in altri alloggi, fortunatamente senza conseguenze.
Rimangono dunque i difetti di fabbricazione e installazione degli impianti elettrici all'interno degli alloggi. Tanto che, già da tempo i Vigili del Fuoco hanno provveduto a diffidare le famiglie dei residenti nei map a Monticchio a utilizzare i forni, per evitare surriscaldamenti. Dopo gli innumerevoli difetti riscontrati negli alloggi del Progetto Case e il clamoroso crollo di un balcone a Cese di Preturo, è l'ennesimo grottesco capitolo del "miracolo aquilano".