Mercoledì, 08 Ottobre 2014 02:38

Cialente a Delrio: "Governo intervenga su Usra e manutenzione Case"

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La sostituzione di Paolo Aielli ai vertici dell'Ufficio speciale e la vicenda del sequestro dei balconi pericolanti sono finiti sul tavolo del Governo.

L'altro ieri, infatti, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha incontrato a Roma Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del consiglio da sempre vicinissimo a Matteo Renzi (anche se, a leggere le cronache parlamentari, sembra che negli ultimi tempi il feeling e l'intesa tra i due si siano raffreddati), al quale ha chiesto tempi celeri per la nomina del nuovo responsabile dell'Usra.

Da quando Aielli è andato via, l'ufficio speciale è fermo. L'ex manager di Finmeccanica, fresco di nomina ad amministratore delegato della Zecca dello Stato, era infatti l'unico Rup con potere di firma sui progetti. La sua assenza sta di fatto bloccando l'approvazione delle pratiche.

Cialente non si è limitato a sollecitare Delrio ma ha anche avanzato una proposta sul nome di un papabile sostituto.

“Ho chiesto che sia una figura terza” ha detto Cialente “con esperienza e conoscenza della pubblica amministrazione”. Un profilo che affossa qualsiasi ipotesi sulla candidabilità del dirigente comunale Vittorio Fabrizi, che mancherebbe appunto di quella terzietà che il primo cittadino giudica invece un requisito necessario.

Ma il tema caldo di questi giorni resta quello del sequestro dei balconi di circa 500 appartamenti del Progetto Case.

Da lunedì sono scattati i primi sigilli e al momento ci sarebbero già delle famiglie evacuate. I controlli, fa sapere Cialente, stanno avvenendo non solo sui terrazzini ma anche su altre parti degli edifici (ad esempio sui solai), per capire se ci sono problemi strutturali o di tenuta statica.

Con il crollo del balcone nel Progetto Case di Cese e la conseguente misura disposta dal Tribunale dell'Aquila (scattata in seguito all'apertura di un'indagine su presunte forniture di materiale scadente utilizzato per costruire alcune palazzine), l'amministrazione comunale è finita di nuovo sul banco degli imputati. L'accusa è di non aver fatto abbastanza per la manutenzione degli alloggi, nonostante non fossero mancate le segnalazioni dei cittadini su infiltrazioni, guasti e altre disfunzioni più o meno gravi.

Il primo cittadino però non ci sta a fare da parafulmine: “Siamo stanchi di togliere le castagne dal fuoco al Governo. O mi mettono nelle condizioni di poter svolgere realmente la manutenzione di questi appartamenti oppure la situazione diventerà insostenibile e saremo costretti ad evacuare anche le case costruite per gli evacuati. Una vergogna enorme per il Governo e per il Paese”.

Cialente ha chiesto a Delrio provvedimenti legislativi urgenti (sottoforma di  decreti o di emendamenti alla legge di Stabilità che dovrà essere approvata entro la fine del mese) per poter avere mezzi e uomini da impiegare per la gestione e la manutenzione di Case e map: “Sanno benissimo che non ho il personale da dedicare a quest'opera. Quindi o viene qualcuno - la Protezione civile, il Genio militare, tecnici dei provveditorati alle opere pubbliche - o mi danno la possibilità di assumere nuove persone. Ho spiegato a Del Rio di aver trovato anche la copertura finanziaria, che verrebbe dai soldi risparmiati finora nella ricostruzione, accertati dallo stesso Aielli (circa 60 milioni di euro, ndr). Ho proposto che le assunzioni vengano fatte pescando da graduatorie già esistenti, quelle dei concorsi Ripam”.

Il sindaco, non si sa se a mo' di provocazione, evoca scenari catastrofici: “Ci hanno dato delle case che a distanza di cinque anni devono già essere evacuate. Se il Governo non interviene saremo costretti probabilmente a dare l'inagibilità provvisoria e allora cosa accadrà? Che bisognerà rimettere le persone nelle tende e negli alberghi?”.

Cialente, che a quanto pare ha già messo in conto l'arrivo di qualche avviso di garanzia per se stesso e per alcuni assessori e dirigenti comunali, non nasconde la delusione per il disinteresse mostrato finora dal Governo (“Mi aspettavo che intervenisse prima”), spia di un “cortocircuito dello Stato”: “La verità è che si è smarrita la solidarietà tra le istituzioni”.

E poi c'è sempre il problema dei fondi che arrivano con il contagocce e della continuità degli stanziamenti: “Nel 2015 l'Emilia avrà 6 miliardi di euro, noi zero”.

Ma le richieste e le rivendicazioni non si fermano qui.

Il primo cittadino afferma di volere, nella nuova legge sulla ricostruzione, una norma che stabilisca che i collaudatori statici degli edifici riparati non siano scelti dalle aziende o dai proprietari ma estratti da un apposito albo.

Ma non è tutto. Il sindaco chiede anche l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul terremoto dell'Aquila che in qualche modo asseveri ufficilamente quello che lui stesso ha più volte ripetuto e cioè che il terremoto dell'Aquila è stato il più “economico” nella storia dei terremoti recenti: “Voglio che si smetta di dire che qui c'è stato un magna magna” dice Cialente. “Per questo credo che sarebbe utile formare una commissione di inchiesta che indaghi su quello che è successo all'Aquila mettendolo a confronto con quello che è successo dopo altri terremoti. Siamo il terremoto in cui si è speso meno”.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Ottobre 2014 14:45

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