Giovedì, 23 Ottobre 2014 14:53

Casa delle donne e Centro Antiviolenza, l'associazione TerreMutate: "Basta ritardi"

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"Vogliamo che entro il prossimo 25 novembre, giornata nazionale contro la violenza sulle donne, sia finalmente aperto un tavolo di confronto con il Comune e la Provincia per l'utilizzo dei 3milioni di euro destinati per metà al centro Poliedrico delle donne, che noi vogliamo chiamare Casa delle donne, e per l'altra metà al Centro antiviolenza".

Simona Giannangeli, Valentina Valleriani, Loretta Del Papa, Antonietta Centofanti e le altre donne dell'associazione 'Terremutate' sono tornate oggi a sollecitare con forza i responsabili della gestione di questi fondi dopo che ormai da oltre tre anni hanno avanzato la richiesta con tanto di progetto già pronto nel centro storico di L'Aquila.

Dopo un iter davvero travagliato, da circa un anno - grazie ad un emendamento alla Legge di stabilità 2014 - i soldi della 'Legge Carfagna' sono finalmente tornati nel cratere sismico e attribuiti alla Provincia dell'Aquila "al fine di provvedere, d'intesa con il Comune dell'Aquila, alla realizzazione di un centro poliedrico per le donne e per lo svolgimento di iniziative per il contrasto di situazioni di marginalità dovute alla violenza di genere e sui bambini".

Solo che - dopo aver evitato lo scippo - nessuno degli Enti interessati ha fatto ancora nulla. In una città sull'orlo del baratro sociale, carente in tal senso di strutture e servizi di ogni genere e sorta, anche quando ci sono i soldi, chi ha le responsabilità del caso pare non riesca a fare concretamente il suo dovere.

"Siamo andate a parlare con l'assessora al sociale Emanuela Di Giovambattista, con quella alla cultura Betty Leone, con la Senatrice Stefania Pezzopane, ma ogni volta ci sono dei problemi e non si riesce a venire a capo della questione", afferma la professoressa Anna Tellini responsabile, tra l'altro, della biblioteca delle donne Melusine, un altro pezzo della Casa delle donne.

Oggi circa 5mila volumi di questa biblioteca sono ospitati da quella del dipartimento di Scienze umane per buon cuore dell'Università dell'Aquila: "Ci sentiamo smembrate - afferma sempre Tellini - oltre i libri che si trovano all'università, come centro anti violenza siamo nel consultorio dell'Aied e come associazione Terremutate a piazza d'Arti ospiti dell'associazione 'genitori si diventa'. Davvero bizzarro che in questa situazione chi ha preso più a cuore la questione sia un uomo che non ha nulla a che fare con Provincia e Comune", afferma polemicamente la professoressa riferendosi a Vittorio Rizzi. Il Questore dell'Aquila infatti si è dimostrato particolarmente sensibile al tema della violenza sulle donne mettendo in campo alcune importanti iniziative di concerto con lo stesso centro anti violenza.

"Di chi è la responsabilità del ritardo? - tornano a chiedersi le donne TerreMutate - Come mai il tavolo non si riesce a convocare? Siamo preoccupate perché in Italia, come ha dimostrato anche la recente, drammatica vicenda genovese, può accadere che fondi indispensabili alla vita sociale ed economica vengano sottratti anche per lungo tempo al loro necessario utilizzo. Chiediamo perciò - conclude l'associazione - che ci sia detto con la massima trasparenza dove si trovano materialmente tali fondi, chi sia responsabile della gestione e dell'apertura del tavolo, che siano dati tempi certi per una discussione non più rinviabile".

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 23 Ottobre 2014 15:31

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