Giovedì, 03 Novembre 2022 18:17

La casa delle donne dell'Aquila si mobilita per la pace

di  Redazione

La casa delle donne dell'Aquila aderisce e diffonde il manifesto presentato e sottoscritto dalle case e dai luoghi delle donne di tutta Italia.

Un manifesto a favore della pace, dal titolo "Il coraggio delle donne: fermiamo la guerra", che vuole essee un messaggio per le donne e gli uomini di tutto il mondo. Per questo motivo le femministe saranno in piazza  il 5 novembre a Roma per la pace, aderendo alla grande manifestazione prevista per sabato prossimo. Per le femministe l'appuntamento sarà dietro il loro striscione, in piazza dell’Esquilino alle ore 12.00, vestite di nero e con un fazzoletto bianco in segno di lutto.

Di seguito il testo diffuso:

"Noi femministe ci saremo, con la pace, per la pace e contro tutte le guerre. Perché la guerra contro l’Ucraina va fermata subito, perché vogliamo il cessate il fuoco e l’avvio di negoziati. Perché vogliamo disertare la guerra e crediamo che deporre le armi sia l’unica soluzione al conflitto. Basta morti, basta sofferenze. Basta aggressioni. Siamo e saremo sempre a fianco delle vittime. Siamo e saremo sempre con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la non violenza.

Noi femministe ci saremo perché vogliamo impedire l’escalation della guerra e il baratro del rischio nucleare, perché vogliamo che si blocchi la vendita e il traffico di armi che contribuiscono ad arricchire i soliti poteri, perché siamo contro il militarismo, il nazionalismo e l’aumento delle spese militari.

Noi femministe ci saremo per gridare contro l’orrore degli stupri che sono l’orrore di tutte le guerre, per urlare la nostra rabbia contro la virilità guerriera che porta la barbarie nella storia, perché rifiutiamo l’ondata di violenza patriarcale e bellicista che si sta diffondendo in Europa e nel mondo. Perché la violenza minaccia non solo i rapporti tra gli Stati e tra gruppi, ma tutto il sistema di relazioni umane.

Noi femministe ci saremo, perché siamo con le donne iraniane e afghane, con le donne ucraine e russe, con le donne palestinesi, curde, Sahravi e degli altri luoghi di questa “terza guerra mondiale a pezzetti”.

Noi femministe ci saremo, perché pretendiamo di essere coinvolte e avere voce, per essere sicure che la guerra non si ripeterà, perché sono le donne che nelle guerre pagano i prezzi più alti e sono le donne a conoscere le soluzioni più giuste, perché scelgono la cura delle relazioni, della vita delle persone e del pianeta.

Noi femministe ci saremo, perché crediamo che la guerra e tutte le guerre siano evitabili, perché un altro mondo è possibile, perché “la guerra non ha il volto di donna” e perché vogliamo la guerra fuori dalla storia. "

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