La notizia positiva è che l'albergo di Campo Imperatore (bar incluso) e il rifugio delle Fontari non sono più a rischio chiusura. Con il bando dello scorso 23 ottobre sono stati affidati, rispettivamente per undici e nove mesi all'imprenditore aquilano Paolo Pecilli.
Il rifugio-albergo di Monte Cristo invece sarà gestito da Riccardo Muzi mentre a breve il Centro turistico pubblicherà anche il bando per l'hotel Cristallo chiuso da quasi un anno.
Incertezze invece permangono più in generale sul Piano industriale approvato lo scorso marzo del consiglio comunale. Durante il Festival della montagna il sindaco Massimo Cialente ha ripetuto che l'ingresso di Invitalia è rimasto appeso ad una firma del Ministro Guidi. Non sarà solo una questione di firma, sicuramente, ma intanto tutta la strategia del Piano rischia di essere annullata senza l'entrata dell'Agenzia nazionale.
Qualche giorno fa, all'ordine del giorno del consiglio comunale c'era proprio un punto dedicato alla situazione del Centro turistico. Se Invitalia non affitta il famoso ramo d'azienda semplicemente il debito del Ctgs resta e il piano di investimenti (9milioni disponibili più altri 5) finalizzato a privatizzare la gestione, verrebbe vanificato. Ma, preso da altre questioni, il Consiglio è stato interrotto e il punto non si è proprio toccato.
Da mettere in conto anche l'uscita di scena del capo dell'ufficio speciale Paolo Aielli, colui che fisicamente per conto del Governo ha trasferito i soldi nelle tasche del Comune scrivendo con il suo ufficio parte dello stesso Piano.
Intanto lo snow park della Maiella "majelletta we jump" domenica scorsa ha fatto registrare più di 250 presenze nella sua prima stagionale. Qualcosa che dovrebbe far pensare quando si contano i giorni di innevamento sul Gran Sasso (a sua volta già innevato) ma sopratutto le opportunità sprecate.
Perché invece a Campo Imperatore lo snow park rischia di non esserci neanche per quest'anno. Da piccola innovazione da dove far iniziare lo sviluppo sportivo della montagna aquilana infatti, la struttura per chi pratica lo snowboard sta diventando invece un punto di frizione tra il Comune e il Ctgs.
Secondo il presidente del Centro turistico Umberto Beomonte Zobel, il direttore Angelo De Angelis e l'ingegner Marco Cordeschi, "costa troppo", dalle 90 alle 100mila euro.
Ma anche se sulla Majella sostengono di spendere circa la metà, la questione sembra essere sopratutto un'altra: "Siamo rimasti negativamente colpiti dall'andamento della discussione nel dibattito su questo tema tenuto all'interno del festival della montagna" hanno scritto in una lettera inviata al Sindaco dell'Aquila - colpevole di non averli difesi - i tre dirigenti.
Insomma il festival dalle presenze straordinarie - organizzato dal Comune e l'associazione di Gran Sasso Anno Zero e che ha subito generato un suo clone ad Ovindoli - sembra aver lasciato anche qualche strascico. Tanto che Cialente pare si sia impuntato e vuole a tutti costi la realizzazione dello snow park per non perdere ancora in credibilità sul Gran Sasso. E il posto del presidente Zobel sarebbe diventato improvvisamente a rischio.