A pochi giorni dal consiglio straordinario nel cantiere del Tribunale dell'Aquila, il sindaco Massimo Cialente ha ribadito, in una nota, la sua posizione riguardo la chiusura dei Tribunali di Sulmona e di Avezzano, prevista per il 2018.
"Vorrei ricordare a tutti - scrive - che quando si iniziò a paventare la possibile chiusura dei due Tribunali, per quel poco che conta il sindaco dell'Aquila, io espressi la mia contrarietà".
La chiusura delle due sedi, secondo il primo cittadino, non comporterebbe vantaggi per L'Aquila ma anzi implicherebbe la necessità di riorganizzare gli spazi prima di tale data. In particolare, come già espresso durante il consiglio straordinario, quella di costruire nel terzo modulo del Tribunale dell'Aquila un corpo aggiunto per accogliere gli uffici dei due tribunali.
La nota integrale del sindaco Massimo Cialente
"Sto seguendo tutte le prese di posizione, sia da parte dell'Ordine degli Avvocati che delle forze politiche, sulla vicenda della chiusura dei due tribunali di Avezzano e Sulmona. Di fatto, mi ritrovo in una situazione Kafkiana. Sembra quasi che il sindaco dell'Aquila non veda l'ora che questo trasferimento avvenga o, addirittura, ne sia in parte responsabile. Il senatore Piccone sembra addirittura imputare uno scarso impegno per scongiurarne la chiusura a me, che non sono, come lui, un parlamentare.
Rivolgendomi soprattutto ai cittadini di Avezzano, Sulmona e delle aree Peligna e dell'Alto Sangro, vorrei specificare bene qual è la situazione. Innanzitutto vorrei ricordare a tutti che quando si iniziò a paventare la possibile chiusura dei due Tribunali, per quel poco che conta il sindaco dell'Aquila, io espressi la mia contrarietà. Nel mio piccolo contattai anche i parlamentari e gli esponenti del Governo, sollecitato anche da esponenti politici e dei fori delle due città, non ritenendo che l'accorpamento potesse comportare gli auspicati risparmi e convinto, al contrario, che il disagio per i cittadini e per gli avvocati, sarebbe stato gravissimo. Basti pensare, ad esempio, ai cittadini dell'Alto Sangro.
Né, del resto L'Aquila ne avrebbe chissà quali vantaggi, a fronte del disagio causato, visto che potrebbe contare solo su qualche panino consumato dai questi "pendolari" della giustizia e forse qualche rifornimento di benzina. Attualmente il Parlamento ha però fissato la data del 2018 per la chiusura dei due Tribunali.
Un passo indietro. Nel 2004, la Regione Abruzzo finanziò la realizzazione di un terzo modulo per il Tribunale dell'Aquila, di cui sono stati eseguiti una prima parte degli interventi, relativi al il parcheggio, mentre per la seconda parte sono sopravvenute notevoli perplessità da parte della Sovrintendenza ai beni storici e artistici, perché la nuova ala sarebbe dovuta sorgere troppo a ridosso delle mura medievali. Con la realizzazione della nuova sede, attualmente occupata dalla Corte d'Appello, e con il recupero della vecchia Stazione ferroviaria, si potrebbe anche soprassedere o rinunciare alla realizzazione dell'ampliamento. Ma, alla luce di una legge dello Stato che prevede l'accorpamento nel 2018, nelle ultime riunioni del "Comitato Manutenzione" degli Uffici giudiziari, coordinata dal Presidente Schirò, ci si è posto il problema di farsi trovare preparati per quella data.
Realizzare un'opera pubblica in Italia comporta infatti tempi biblici, lo sappiamo tutti. Mi chiedo, pertanto, se il mio dovere, come vertice dell'Ente responsabile della conduzione degli Uffici giudiziari, non sia sin da oggi quello di preoccuparmi di arrivare preparato a tale data. Se non mi preoccupassi di ciò, e nel 2018 gli Uffici Giudiziari non fossero pronti, la colpa di chi sarebbe? Del Comune dell'Aquila e, in particolare, la mia. Le polemiche e la rabbia condivisibili di Avezzano e Sulmona, quindi, devono a mio avviso trovare una risposta a livello Parlamentare e governativa, entro pochi mesi. Non possiamo aspettare il gennaio del 2018, altrimenti creeremmo solo ulteriori disagi.
Pertanto, chiedo, in particolare ai senatori Piccone e Pelino, ma anche a tutti i parlamentari abruzzesi, di farsi carico del problema a livello parlamentare e col Governo e di agire immediatamente per ottenere un positivo risultato normativo che mantenga definitivamente aperte le sedi dei due tribunali. Altrimenti, evitando inutili demagogie, esorto a dire la verità ai cittadini. In questa battaglia la città dell'Aquila sarà in prima fila. Ma è chiaro che il Governo ed il Parlamento devono metterci in condizione di poter organizzare in modo efficace ed efficiente il funzionamento della giustizia. Chiederò al Presidente Schirò, se possibile, di convocare tutti i Parlamentari abruzzesi in una prossima riunione del 'Comitato di Manutenzione' ".