Lunedì, 27 Ottobre 2014 12:19

Consiglio straordinario nel cantiere del Tribunale: ecco i tempi per la ricostruzione

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Il Consiglio comunale si è riunito stamane all'interno del cantiere del Palazzo di Giustizia di via XX settembre, ancora inagibile a cinque anni e mezzo dal terremoto.

A deciderlo è stato il presidente dell'assise civica, Carlo Benedetti. "Sulla Corte d'Appello" aveva spiegato Benedetti "la questione, dal punto di vista formale, sembra superata. Ma rimane strettamente legata all'esistenza di spazi dove si amministra la giustizia. Ritengo inammissibile che a oltre cinque anni dal terremoto ci siano ancora situazioni di estrema precarietà".

Per quanto riguarda i lavori nel vecchio tribunale, ha ricordato il presidente del Consiglio comunale, "esistono diverse problematiche. Una è legata alla fruibilità del primo lotto: nonostante i lavori siano terminati, continua a essere inutilizzabile per un problema dovuto alla centralina dei servizi, che si trova nel secondo lotto, dove i lavori sono fermi da un anno. Nel terzo lotto, invece, dove i lavori erano iniziati prima del terremoto, ci sono dei problemi legati a un vecchio contenzioso con la ditta. Si vuole fare uno stralcio progettuale per iniziare a utilizzare almeno la parte finita? Ho scritto due volte al Provveditore alle opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, ma non ho mai ricevuto risposta".

Alla seduta del Consiglio di stamane, sono stati invitati i rappresentanti dell'ordine degli avvocati, i parlamentari - ha accolto l'invito soltanto Stefania Pezzopane, un solo parlamentare abruzzese sui 21 che siedono alla Camera e in Senato - e i consiglieri regionali - è arrivato soltanto Pierpaolo Pietrucci - oltre al governatore Luciano D'Alfonso che, però, non si è presentato per altri impegni. Evidentemente, più importanti.

Tuttavia, risposte sono arrivate. Il sindaco Massimo Cialente, infatti, ha fornito un quadro dettagliato della situazione attuale e delle prospettive future, riferendo quanto stabilito ed aquisito nell'ultima seduta della 'Commissione manutenzione' presieduta dal presidente della Corte d'Appello, Stefano Schirò. Accanto a lui, il presidente dell'Ordine degli avvocati Carlo Peretti e l'ingegnere Chiara Barile del Provveditorato alle Opere pubbliche. Cialente ha scandito l'ennesimo cronoprogramma: entro la prima settimana del mese di maggio, il tribunale sarà operativo e, dunque, nel primo lotto sarà possibile trasferire la maggior parte delle attività che oggi si svolgono a Bazzano, tra gravi disagi. Si è risolto dunque il problema della centralina dei servizi che sarà spostata nel lotto già pronto nonostante fosse stata progettata nel secondo che, ha promesso Cialente, sarà fruibile entro la metà del 2016.

Così, anche la Corte d'Appello potrà trasferirsi in via XX Settembre, lasciando il palazzo a 'ferro di cavallo' dinanzi alla stazione ferroviaria. Con l'idea di dar vita ad una cittadella della giustizia alle porte della città antica. Nel terzo lotto, invece, dove i lavori erano iniziati prima del terremoto, ci sono dei problemi legati a un vecchio contenzioso con la ditta che ha realizzato i lavori per il parcheggio. E c'è la proposta del primo cittadino di costruire un corpo aggiunto per accogliere gli uffici dei tribunali di Avezzano e Sulmona che il Governo ha deciso di chiudere nel 2018. Una proposta che nei giorni scorsi ha scatenato polemiche con il presidente dell'Ordine degli avvocati di Avezzano, Sandro Ranaldi, che ha inteso ricordare come Cialente fosse privo di qualsiasi competenza in materia di geografia giudiziaria. "Non spetta al Sindaco dell’Aquila dire che la data del previsto accorpamento dei tribunali è 'inderogabile': anzi ci aspetteremmo che il Sindaco dell’Aquila fosse solidale con le città di Avezzano e Sulmona e si battesse per evitare tale chiusura", aveva sottolineato Ranaldi. "Il Sindaco Cialente si preoccupi di spendere i fondi disponibili per la ricostruzione del Tribunale dell’Aquila e degli altri edifici, pubblici e privati, del capoluogo e lasci stare il Tribunale di Avezzano, che sta bene dove è ora, che è perfettamente funzionante grazie all’opera degli avvocati, magistrati e personale di cancelleria. Tanto è vero che è previsto l’imminente arrivo di un altro magistrato ed è stato messo a concorso il posto di Procuratore Capo della Repubblica: questo a dimostrazione che il territorio marsicano deve mantenere il suo presidio di legalità".

Cialente stamane ha inteso ribadire come abbia tentato di difendere i tribunale di Avezzano e Sulmona. Tuttavia, il Governo difficilmente tornerà indietro. Dunque, l'amministrazione cittadina dovrà farsi trovare pronta per accogliere gli uffici. E torniamo così alla 'cittadella di giustizia': visto che la Soprintendenza ha posto un vincolo sulle mura medievali - per il restauro, il Comune dell'Aquila ha già investito 8milioni di euro - che si riferisce ad una fascia interna di 5 metri ed esterna di 12 metri, e considerato che il progetto iniziale del terzo lotto andrebbe ad insistere pesantemente sulle mura, il primo cittadino ha avanzato - di nuovo - la proposta di trovare un accordo con il Ministero della Difesa. Prima del terremoto, infatti, due edifici adiacenti al Tribunale ospitavano le famiglie degli ufficiali e dei sottoufficiali dell'esercito: il Comune dell'Aquila vorrebbe 'scambiarli' con gli appartamenti che ha acquisito a seguito dell'acquisto equivalente esercitato da alcuni cittadini. Così, si potrebbero risparmiare i 10milioni di euro già stanziati per il recupero degli edifici del Ministero della Difesa, salvaguardando le mura civiche e restituendo l'intera area del tribunale ad una vocazione direzionale.

Staremo a vedere. Intanto, le opposizioni in Consiglio comunale hanno promesso di vigilare sul cronoprogramma definito stamane. Già dal maggio prossimo, quando dovrà essere pronto il primo lotto del Tribunale.

In chiusura dei lavori, l'assise ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal capogruppo del Pd, Maurizio Capri, che impegna il Consiglio a chiedere al Governo una definizione del problema dei tirocinanti precari della Giustizia e che, dal gennaio 2015, preveda un contratto a tempo determinato per le 2924 risorse che hanno terminato il percorso formativo con il Ministero della Giustizia così che possano poi accedere alle future procedure concorsuali con il riconoscimento dell'esperienza fatta e dei titoli conseguiti.

 

Le reazioni. I consiglieri di minoranza: "Lolli e D'Alfonso assenti"

"La seduta odierna del Consiglio comunale, sulla base della richiesta di convocazione che avevamo presentato a suo tempo, doveva avere uno scopo ben diverso rispetto all'ennesima, sterile e inutile sequenza di annunci nel quale si è risolta".

Si legge in una nota firmata dai conglieri di minoranza al Comune dell'Aquila. "Al di là dei pur importanti resoconti sullo stato dell'arte e sugli aspetti tecnici, - hanno aggiunto - volevamo infatti che il Consiglio, e dunque la città, fosse informato sul pensiero e sulle politiche del presidente della Regione D'Alfonso e del suo vice Lolli riguardo alla ricostruzione nel suo complesso, della quale il rifacimento del Palazzo di Giustizia è un segmento, sebbene rilevante. La loro assenza e la 'fuga' dell'unico consigliere regionale intervenuto, Pierpaolo Pietrucci, stridono clamorosamente con l'intenso chiacchiericcio e le belle parole spese in continuazione e la dicono lunga sul loro reale interesse nei confronti delle dinamiche della ricostruzione e sulla concretezza del loro agire. Un atteggiamento che, in altri tempi, avrebbe indotto il sindaco Cialente e l'intero Partito democratico a tuonare contro il governo regionale".

"L'assenza - scrivono ancora i consiglieri di minoranza - si accompagna alla mancata visita del premier Renzi, annunciata pomposamente e mai avvenuta, e alla mancata risposta del capo della Protezione civile Gabrielli alla lettera del sindaco Cialente. E' dunque ormai una triste evidenza, sotto gli occhi di tutti, l'abbandono della città da parte del Pd nazionale e regionale, al di là delle chiacchiere e delle rassicuranti promesse del sindaco e della senatrice Pezzopane. Stupisce e avvilisce, più di tutto, l'abbandono della seduta da parte del consigliere regionale Pietrucci che, a quanto pare, tiene in maggior considerazione le pista ciclabili che la ricostruzione della sua città. Quanto alla sceneggiata della convocazione della seduta all'interno dell'edificio, in ricostruzione, dell'ex palazzo di giustizia, davvero il presidente Benedetti avrebbe potuto evitarsela, risparmiando al contempo alla città il desolante spettacolo di una riunione del Consiglio in un cantiere, con quattro luci e qualche sedia a simulare un luogo che dovrebbe essere istituzionale".

Ultima modifica il Lunedì, 27 Ottobre 2014 16:32

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