Lunedì, 03 Novembre 2014 14:43

Camera, via libera allo Sblocca Italia: favorevoli i deputati abruzzesi del Pd

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278 voti favorevoli, 161 voti contrari e 7 astenuti. La Camera dei deputati ha dato il via libera al decreto 'Sblocca Italia' che, dunque, passa ora al Senato per la seconda lettura. Poco prima della votazione finale, la seduta è stata sospesa per alcuni minuti perché dalla tribuna è stato srotolato uno striscione con su scritto 'No trivellazioni'.

Insomma, a nulla è servita la manifestazione che comitati, organizzazioni e reti sociali di tutta Italia hanno inscenato alle porte di Montecitorio, il 16 e 17 ottobre, per dire 'no' ad un progetto che - hanno denunciato, inascoltati - condanna il paese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. "È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana, dell’omonimo Parco Nazionale".

"Le grandi opere con il loro insano e corrotto 'ciclo del cemento' - hanno spiegato - continuano ad essere il mantra mentre interi territori aspettano da anni il risanamento ambientale". Il dramma è che il 'sistema Mose', l'approccio emergenziale ben noto ai terremotati aquilani, diventa la regola, con commissari e 'general contractor' che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese. "Questo Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni della modifica della Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio. Il provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità".

Lo 'Sblocca Italia' riguarda, da vicino, anche la nostra Regione e avrà dei riflessi persino per la gestione del progetto Case e Map, all'Aquila. Il decreto infatti potrebbe dare il via libera a numerosi progetti di estrazione petrolifera su 4.200 chilometri quadrati interessati da istanze di permessi di ricerca in terraferma in terra abruzzese, e ai tre procedimenti in corso per l’attivazione delle piattaforme off shore Ombrina Mare 2, Elsa 2, Rospo Mare 2. Riconosciute dal decreto come 'strategiche' e meritorie di procedure 'chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità' per poter attuare la strategia energetica nazionale.

Non solo. Con l'emendamento presentato da Antonio Castricone, Maria Amato, Vittoria D'Incecco e Tommaso Ginoble, deputati del Partito Democratico, lo 'Sblocca Italia' - se venisse approvato così com'è anche in Senato - andrebbe a normare la gestione del progetto Case e Map. In particolare, offrendo la possibilità al Comune dell'Aquila di far pagare indistintamente (dunque anche ai proprietari) i canoni concessori oltre alle spese di manutenzione ordinaria che saranno a carico degli assegnatari, autorizzando l'amministrazione a far pagare le utenze secondo le superfici e non attenendosi ai consumi, e finanziando la manutenzione straordinaria degli alloggi con i fondi destinati alla ricostruzione. Scelte che hanno scatenato la rabbia dei comitati di assegnatari, pronti a rivolgersi alla Corte europea.

Eppure, molti deputati abruzzesi hanno votato a favore del provvedimento. Compatti i parlamentari del Partito Democratico che hanno obbedito alla 'ragion di stato' nonostante la Giunta regionale, di colore Pd, abbia espresso chiaramente la propria contrarietà alle trivellazioni in Adriatico: stando ai dati forniti da Openpolis, favorevoli Maria Amato, Antonio Castricone, Vittoria D'Incecco, Gianluca Fusilli, Tommaso Ginoble, Yoram Itzhak Gutgeld. Insieme a loro, hanno dato voto favorevole Paolo Tancredi del Nuovo centrodestra e Giulio Sottanelli (Scelta Civica).

Contrari invece i deputati a 5 stelle, Andrea Colletti, Daniele Del Grosso e Gianluca Vacca, il parlamentare di Sel Gianni Melilla e Fabrizio Di Stefano di Forza Italia. Assente Filippo Piccone, del Nuovo centrodestra, oramai ex sindaco di Celano. 

Ora, non resta che attendere la seconda lettura in Senato. E capire come si comporteranno i senatori espressi dalla nostra Regione.

 

Ultima modifica il Lunedì, 03 Novembre 2014 15:17

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