Mercoledì, 12 Novembre 2014 14:05

Ctgs: banca trattiene soldi, stagione a rischio. Invitalia non affitta ramo d'azienda

di 

Invitalia non subentrerà nella gestione, seppur provvisoria, del Centro turistico del Gran Sasso. Il fitto del ramo d'azienda infatti, per come era stato ipotizzato e annunciato alla città, si è rivelato un procedimento complesso e poco praticabile. Da escludere, insomma. 

Nell'intervista a NewsTown - registrata qualche giorno fa, a margine della riunione della prima commissione consiliare che proprio del Ctgs aveva discusso - il sindaco Cialente aveva in effetti già ammesso che c'erano delle "incertezze" da parte di Invitalia, legate soprattutto a "problemi ambientali e ai ricorsi istruiti da alcuni lavoratori". Annunciando poi che si sarebbe 'trattato' per un intervento legato solo all'istruzione del bando per la privatizzazione della gestione, "perché noi non abbiamo competenza di fare passaggi di questo genere".

Così sarà. Tra quindici giorni, verrà firmata una convenzione che individua proprio Invitalia come soggetto attuatore e advisor del bando per la privatizzazione. Bando che dovrebbe essere pronto in dieci mesi. Si spera. 

Non è chiaro però chi potrebbe rispondere. Il fitto del ramo d'azienda a Invitalia, infatti, sarebbe servito a coprire i debiti del Ctgs, che superano i 6milioni di euro, così da presentare ad eventuali investitori una azienda in salute, con impianti all'avanguardia ristrutturati con i 9milioni già trasferiti al Comune dell'Aquila dall'Ufficio speciale. Chi si accollerà il debito?

C'è un'altra patata bollente, al momento: è quella più contingente che sta mettendo a rischio la stagione 2014-2015. Il Comune dell'Aquila ha infatti trasferito un milione e mezzo per la ricapitalizzazione del Ctgs per le perdite del 2012 ma la banca ha trattenuto quei soldi per il debito pregresso del Centro con la banca stessa.

"C'è mancata questa liquidità che non pensavamo mancasse e ci avrebbe consentito di concludere la stagione 2014-2015 senza preoccupazioni economiche", ha dichiarato a margine della riunione della prima commissione consiliare Angelo De Angelis, direttore del Centro Turistico.

Il risultato è che adesso mancano 250mila euro di liquidità per pagare gli stipendi e altri costi della stagione.

Cosa fare adesso? "La prima commissione sta valutando se sia possibile fare da parte del Comune un trasferimento per ristorare le spese sostenute dal Ctgs in investimenti", dichiara a Newstown il presidente della prima commissione Giustino Masciocco (Sel). Il Comune non può infatti semplicemente rifinanziare la 'sua' Spa, dato lo stato debitorio in cui versa. Tuttavia, uno stanziamento per ripagare gli investimenti potrebbe far tornare nelle casse la disponibilità per pagare gli stipendi e far partire la stagione.

Ci credono poco i Sindacati che hanno inviato la seguente nota congiunta (Cgil, Cisl, Uil):

Nessuna nuova per i dipendenti del Centro Turistico del Gran Sasso in attesa oramai da quindici giorni di ricevere gli stipendi. Nessuna novità è emersa nemmeno dall'audizione dei vertici aziendali tenuta presso la Commissione Bilancio del Comune dell'aquila. Ancora una volta abbiamo constatato l'enorme distanza tra le ambizioni di rilancio della montagna aquilana e l'assoluta impotenza o inconsistenza dei vertici aziendali.

Noi continuiamo a sostenere che esistono precise responsabilità gestionali se oggi trenta dipendenti sono costretti ad enormi difficoltà. Noi pensiamo che le tante risorse che l'azienda ha ricevuto in questo esercizio, unite all' aumento delle entrate da bigliettazione, avrebbero dovuto permettere un ordinato e sereno avvio della stagione.

Così non è stato e cosi non sarà. Così non potrà essere poiché non è tollerabile ne giusto spostare il debito dai fornitori ai dipendenti. Così non potrà essere perché aver in questi giorni reperito risorse per l'acquisto di prodotti di consumo e non per pagare i dipendenti, dimostra l'assoluta distanza di chi gestisce l'azienda dalle difficoltà quotidiane che vivono i lavoratori. E certo non aiuta il fatto che l'azienda rifiuti il confronto sindacale. Ad oggi in spregio alle norme ed al contratto l'azienda non ha inteso rispondere alla richiesta di convocazione posta dalle OO.SS, ora la stessa convocazione la richiederemo come previsto alla Prefettura dell'Aquila. Nel frattempo per i trenta dipendenti si annuncia un presente difficile ed un futuro nerissimo. Le incognite rimangono tutte, dal ruolo di Invitalia, sempre più ambiguo, agli investimenti da realizzare, e soprattutto per il destino dei lavoratori.

Nel frattempo come se nulla fosse avvenuto, si procede a selezionare personale a termine, ad avviare bandi per acquisti di materiale ed attrezzature. Nulla turba il sonno degli amministratori del CTGS. Noi siamo invece molto preoccupati poiché ci ostiniamo a credere che i LAVORATORI vengano prima del gasolio e delle motoslitte, e perché le aziende non funzionano e non possono funzionare senza il determinante contributo dei lavoratori.

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Novembre 2014 12:20

Articoli correlati (da tag)

Chiudi