Sono più di sette milioni gli italiani chiamati alle urne nella due giorni che porterà alla elezione di 564 sindaci, al rinnovo di altrettanti consigli comunali e del Consiglio regionale in Valle d’Aosta. Seggi aperti nella giornata di oggi dalle 8 alle 22, domani dalle 7 alle 15. Occhi puntati, naturalmente, sulla Capitale: Roma dovrà scegliere se confermare il sindaco uscente Gianni Alemanno o se affidarsi ad Ignazio Marino. Non vanno sottovalutati gli outsider: il candidato del Movimento 5 Stelle, Marcello De Vito, e l’imprenditore Alfio Marchini giocheranno un ruolo fondamentale nella corsa al Campidoglio.
L’altro capoluogo di regione in cui si vota è Ancona. Sono interessati, inoltre, 14 capoluoghi di provincia: Avellino,Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa,Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. Interessante capire cosa succederà a Siena, dopo lo scandalo Monte dei Paschi.
Come si vota
Nei comuni con più di 15mila abitanti il Sindaco si sceglie con il sistema maggioritario a doppio turno. A ciascun candidato è collegata una o più liste di aspiranti consiglieri comunali. Vince al primo turno chi ottiene più del 50% dei voti: se nessun candidato riesce ad aggiudicarsi più della metà delle preferenze, i due più votati andranno al ballottaggio tra due settimane.
L’elettore può votare
- tracciando un segno sul simbolo di una lista, assegnando così la preferenza alla lista e al candidato Sindaco sostenuto dalla medesima;
- tracciando un segno sul simbolo di una lista e indicando una preferenza per un candidato consigliere della medesima. In questo caso si può anche votare per un candidato Sindaco che non è collegato alla lista scelta;
- tracciando un segno solo sul nome del Sindaco.
Se la lista o l’insieme di liste collegate al candidato Sindaco eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi, ma hanno ottenuto al primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti vengono divisi tra le liste, proporzionalmente alle preferenze ottenute.
Nei comuni con meno di 15mila abitanti si vota con il maggioritario per il Sindaco e per il consiglio comunale, a turno unico. Si vota su una sola scheda, su cui è già stampato il nome del candidato Sindaco, con accanto il contrassegno della lista che lo sostiene. Il voto per il Sindaco e quello per il Consiglio comunale sono uniti: votare per un candidato vuol dire votare la lista che lo appoggia. Viene eletto primo cittadino il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Eletto il Sindaco, il Consiglio è così composto: alla lista che lo appoggia vanno i 2/3 dei seggi disponibili. I seggi restanti vengono ripartiti fra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ricevute.
Il numero di consiglieri eleggibili bei Comuni sopra i 10 mila abitanti scande da 16 a 10, fino ad arrivare a 7 per i centri con meni di 5 mila residenti.
Doppia preferenza di genere
E’ la grande novità delle amministrative 2013. I cittadini dei comuni con più di 5000 abitanti possono esprimere due preferenze per i consiglieri comunali purché scelgano candidati di sesso diverso. La norma è stata introdotta con legge 23 novembre 2012, n. 215, “volta a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali”. La legge inoltre prevede la cosiddetta “quota di lista”, che fa sì che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in lista per oltre due terzi del totale dei candidati.
Elezioni a Roma
Come detto, è la sfida più importante delle amministrative 2013. Roma sceglierà se confermare Gianni Alemanno, sostenuto dal Pdl, o se affidarsi invece a Ignazio Marino, del Partito Democratico. Sono 21 i candidati al Campidoglio. I sondaggi, dopo aver dato in testa per mesi Marino, vedono negli ultimi giorni in risalita il sindaco uscente. Con due variabili: Francesco De Vito, candidato M5S che spera nel ballottaggio, e la grande novità Alfio Marchini, imprenditore e rampollo di una delle più note dinastie di costruttori romani. Molti voti potrebbe ottenere il giornalista e storico presidente del X municipio Sandro Medici, che si candida con la sua lista Repubblica Romana appoggiata da Roma Pirata e Sinistra critica.
Elezioni ad Ancona
L’unico capoluogo di regione, assieme a Roma, a essere chiamato alle urne è Ancona, i cui cittadini devono rinnovare il consiglio comunale a quattro anni dalle ultime elezioni e dopo le dimissioni del sindaco di centrosinistra Fiorello Gramillano lo scorso dicembre, a causa dell’esigua maggioranza in consiglio. Quattro anni tormentati e due giunte di centrosinistra cadute in anticipo non sembrano favorire Valeria Mancinelli, candidata di Pd, Scelta Civica, Udc e Verdi. L’avversario più accreditato è l’ex questore di Pesaro ed ex dirigente della Squadra Mobile di Ancona, Italo D’Angelo, sostenuto dal Pdl. Il Movimento 5 Stelle, forte del risultato ottenuto alle politiche, punta al ballottaggio con il bancario Andrea Quattrini, consigliere comunale uscente.
Le amministrative in Abruzzo
Sono più di 120mila i cittadini abruzzesi chiamati al voto per rinnovare 28 consigli comunali. In provincia di Chieti si vota a Fallo, Frisa, Pennadomo, Pizzoferrato, Torino di Sangro e Villa Santa Maria. A Pescara sono chiamati al voto gli elettori di Bussi sul Tirino, Cepagatti, Loreto Aprutino, Nocciano, Pianella, Pietranico, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Turrivalignani. Infine, la provincia di Teramo: si vota ad Alba Adriatica, Atri, Castilenti, Civitella del Tronto, Controguerra e Notaresco.
Il voto amministrativo nella provincia dell’Aquila
Le elezioni, nella nostra provincia, sono state segnate drammaticamente dalla morte di Fulvio Di Benedetto, candidato sindaco a Sulmona. Oltre che nel terzo comune più popoloso dell'aquilano, si vota anche a Barete, Carsoli, Castellafiume, Oricola, San Benedetto dei Marsi e Scanno.