Una proposta bipartisan che potrebbe rivelarsi "l’uovo di Colombo" della ricostruzione aquilana
L’idea è stata illustrata dai due vice presidenti del consiglio regionale, Giorgio De Matteis e Giovanni D’Amico, l’uno espressione della maggioranza, l’altro dell’opposizione.
La proposta consiste nell’attivazione di un prestito all’interno del mutuo da sei miliardi di euro acceso presso la Cassa depositi e prestiti per la ricostruzione dei paesi dell’Emilia Romagna colpiti dal terremoto lo scorso anno. Il mutuo, istituito con il decreto 95 del 2012, prevede rate da 450 milioni di euro l’anno per 25 anni. Poiché, dicono De Matteis e D’Amico, è ovvio che queste somme non saranno impiegate subito ma saranno spese in un lungo arco temporale, la richiesta che sarà presentata al Governo - sulla quale si sono già detti d’accordo Gianni Chiodi e l’ex onorevole Giovanni Lolli - è di utilizzare una quota parte di tali risorse per far fronte alla ricostruzione dell’Aquila.
In questo modo, spiegano ancora i due consiglieri, non ci saranno aumenti di spesa per lo Stato e L’Aquila avrà in tempi brevi i soldi necessari per far partire i cantieri nel 2013. La reintegrazione dei fondi anticipati dall’Emilia sarebbe poi fatta in un secondo momento, non appena lo Stato sbloccherà i finanziamenti già da tempo destinati all’Abruzzo.
La proposta di De Matteis e D’amico vuole restituire alla Regione il ruolo che le compete in materia di ricostruzione e cercare di risolvere nei limiti del possibile i conflitti che fino ad oggi hanno creato notevoli problemi.
"Chiediamo a tutte le forze politiche - ha sottolineato D'Amico - di sostenere questa proposta, che può essere concretizzata con un semplice emendamento modificativo del decreto 95 e che rappresenta un esempio di solidarietà tra regioni colpite da eventi cosi' drammatici. Del resto quello dell'Aquila è un caso anomalo, perché è l'unico esempio di ricostruzione in cui le risorse vengono erogate dopo i piani di intervento. Altrove, invece, come è accaduto in Emilia, lo Stato stipula subito un mutuo, e successivamente provvede a definire le regole della ricostruzione. La soluzione prospettata da De Matteis e da me, ci consente di guadagnare tempo e uscire dall'emergenza, nell'attesa che il prossimo anno lo Stato proceda a programmare un piano complessivo di investimenti per finanziare la ricostruzione in Abruzzo".