L'istituzione di un tavolo regionale che avvii un confronto con il Governo Renzi sui modi e i tempi di attuazione della legge Delrio che riforma le province italiane.
E' quanto hanno ottenuto i lavoratori delle quattro province abruzzesi e i sindacati confederali che questa mattina hanno manifestato fuori la sede del consiglio regionale per protestare contro la tanto discussa riforma, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo anno.
Una riforma che fa diventare le province enti di secondo livello con competenze più che dimezzate.
Sono stati Luciano D'Alfonso e Giovanni Lolli a incontrare i lavoratori, i rappresentati sindacali e i presidenti della province abruzzesi. In base alla nuova legge, infatti, dovranno essere le Regioni e i Comuni, con le prime che eserciteranno una sorta di diritto di prelazione, a riassorbire funzioni e personale degli enti provinciali.
"Abbiamo ottenuto quello che avevamo chiesto" ha detto il segretario provinciale della FP Cgil Rita Innocenzi "ossia l'istituzione di un tavolo per avviare con la Regione e le Province un confronto che guardi al futuro dei servizi e quindi anche al futuro dei lavoratori. Solo attraverso la cabina di regia di un tavolo regionale si può avere un'interlocuzione con il Governo e riaprire la partita sull'attuazione di alcune norme approvate troppo frettolosamente. Crediamo che i tempi per l'entrata in vigore della nuova legge vadano assolutamente diluiti, il tavolo servirà anche a questo, a comunicare al Governo che la tempistica che si è dato è assolutamente delirante".
Per niente soddisfatto, invece, il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo: "Noi non vogliamo metterci in contrasto con la Regione anzi la sinergia tra enti, allo stato attuale, è l’unica soluzione, ma deve essere una priorità per tutti. Si deve lavorare subito e senza sosta per individuare quali deleghe le province devono ancora gestire e con quali soldi devono farlo; per assicurare che il personale non perda il posto di lavoro e soprattutto per garantire i servizi al cittadino. È paradossale, poi, in un momento in cui si chiede di mettere in mobilità i dipendenti delle province, assistere a nuove assunzioni da parte della Regione. Cosa dobbiamo pensare? Di essere presi in giro anche in questa condizione di incertezza?"
"Il contrasto normativo che caratterizza questa vicenda" ha affermato Del Corvo "porterà inevitabilmente al blocco dei servizi e il Governo non avrà scuse quando le strade, i riscaldamenti delle scuole superiori, le innumerevoli pratiche del genio civile per la ricostruzione saranno congelati, in attesa che ci facciano capire chi deve lavorare a cosa e per quanto altro tempo ancora”.