Rafforzamento del ruolo dell'Aquila di città capoluogo di Regione e ampliamento delle sue funzioni amministrative (ferme restando quelle già attribuitele dallo Statuto), con il contestuale stanziamento di nuove risorse, che andranno ad aggiungersi a quelle già trasferite in via ordinaria.
Sono stati illustrati questa mattina i contenuti della proposta di legge (disponibile qui) voluta dal consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci (suo principale estensore) e dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso, che ne aveva fatto uno dei principali punti programmatici della propria campagna elettorale. Presente, alla conferenza stampa di presentazione, anche il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.
La legge, ha tenuto a specificare D'Alfonso, non è né un contentino post elettorale né una "civetta culturale, perché verra calendarizzata subito e subito discussa dal consiglio regionale".
"C'era un vuoto normativo sulle funzioni dell'Aquila capoluogo" ha aggiunto D'Alfonso. "Questa legge riconosce un quid in più in ragione dei servizi che svolge questa città. E' uno strumento normativo, non un atto amministrativo, con il quale ci sarà una spalmatura di risorse e un rango speciale per il procedimento programmatorio".
Anche Pierpaolo Pietrucci (che nella stesura del testo è stato coadiuvato dalle cattedre dei professori dell'Università dell'Aquila Fabrizio Politi e Fabrizio Marinelli, nonché dai ricercatori Sabrina Altamura, Gianluca Cervale, Pietro Pulsoni e Francesca Caroccia) ha tenuto a sottolineare il passaggio epocale sancito dalla nuova legge, "che ribadisce il ruolo centrale della nostra città come capoluogo di Regione, in un momento in cui sembrava che qualcuno volesse metterlo in discussione, e come cerniera tra le aree montane e quelle marittime".
"Il provvedimento" ha specificato Pietrucci "è stato fortemente voluto dal presidente D'Alfonso, che ha sempre sostenuto come una legge simile potesse provenire solo da chi ha fatto il sindaco di Pescara".
Per l'attuazione delle misure contenute nella legge, è prevista già una copertura finanziaria, garantita dallo 0,5% del gettito del bollo auto (quantificando, si tratta di circa 1 milione di euro: "Soldi veri, reali" ha detto Pietrucci). Altre risorse verranno poi stanziate annualmente dalle leggi di Bilancio regionali.
Per quanto riguarda la parte normativa, la legge istituisce una Conferenza per la città Capoluogo, di cui faranno parte il sindaco dell'Aquila, il presidente della Regione Abruzzo e uno sindaco scelto ogni due anni fra i primi cittadini del sistema territoriale dell'Aquila.
Quest'ultimo, ha spiegato Pietrucci, è uno dei due ambiti territoriali individuati dalla legge e comprende tutti i Comuni compresi tra l'Alta Valle dell'Aterno fino alla Subequana, inclusi l'Altopiano delle Rocche e il distretto delle Terre della Baronia Carapelli (S. Stefano di Sessanio, Castel del Monte, Calascio, Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio, compreso il Comune di Ofena, ndr).
L'altro ambito è quello formato dal Comune dell'Aquila e dai Comuni limitrofi che confinano con l'area perimetrale del Comune dell'Aquila (Barete, Barisciano, Fossa, Lucoli, Ocre, Pizzoli, Scoppito, Tornimparte e Poggio Picenze, ndr).
Altra novità importante contenuta nella legge riguarda la Perdonanza Celestiniana, alla quale - si legge - verrà abbinato annualmente un festival delle religioni e delle fedi. L'articolo 13 del testo recita: "Si riconosce alla Perdonanza Celestiniana il valore di patrimonio dell'intera collettività abruzzese [...] La Regione Abruzzo si impegna a promuovere la collocazione attrattiva dell'evento".
Sui tempi di approvazione delle legge, D'Alfonso non ha voluto sbilanciarsi ma ha affermato che verrà calendarizzata a breve, probabilmente già nella prossima primavera.
"Metteremo molta energia affinché questa legge venga votata" ha detto, anche se c'è il rischio che il testo presentato oggi possa essere rimaneggiato o modificato dal consiglio, dove potrebbero prevalere campanilismi e particolarismi.
Sia il governatore che Pietrucci, comunque, hanno messo in conto ostruzionismi e tagliole (D'Alfonso li ha definiti "atteggiamenti pozzangheristi") messi in atto non solo dall'opposizione ma anche da segmenti della stessa maggioranza: "Le tagliole sono fisiologiche" ha affermato Pietrucci "ma sarà mio compito persuadere della bontà di questo testo di legge l'intera assise regionale".
Le reazioni
Liris e Iampieri (Forza Italia): su L'Aquila Capoluogo occorrono più fondi e nuovi strumenti
"La legge L'Aquila Capoluogo non sia un “giocattolo” nelle mani di D'Alfonso! Occorre condivisione e partecipazione", questa la presa di posizione di Guido Quintino Liris (capogruppo Forza Italia al Comune dell'Aquila) e di Emilio Iampieri (Consigliere Regionale Forza Italia). "L'approvazione della legge non può essere un modo per togliere potere e competenza al Capoluogo di Regione lasciando al Presidente D'Alfonso la cabina di regia di scelte che spettano ai territori. Dovrebbe essere e dovrà essere uno strumento che aggiunga possibilità e risorse ad una realtà che, anche a seguito del sisma, ha fretta di tornare a vivere." continuano i due esponenti di Forza Italia "E' necessario che il testo sia discusso e migliorato, perché sia uno strumento efficace ed operativo. I nuovi fondi stanziati nella legge corrispondono allo 0,5 % del gettito del bollo auto della Regione Abruzzo: stiamo parlando di circa 600 mila euro, una cifra bassissima, irrisoria, con la quale non si soddisfano le esigenze del territorio aquilano né le aspettative suscitate tra operatori economici, mondo della cultura, del sociale, della formazione. 600mila euro a L'Aquila Capoluogo e poi sono già pronti svariati milioni di euro per il Ponte sul Cielo di Pescara? E' inaccettabile!" ed ancora "Nella legge vorremmo ci fosse un riferimento al rafforzamento delle funzioni amministrative, prerogativa centrale di una città capoluogo di regione; vorremmo riferimenti concreti su Sanità e Università, sarebbe necessaria una visione strategica sulle esigenze delle aree interne e sulla giusta e congrua possibilità di confronto ed equilibrio con la costa adriatica." quindi l'auspicio e l'invito "Il titolo della legge (L'Aquila Capoluogo) sia il punto di partenza per un confronto vero, sano e concreto con la città dell'Aquila e tutto il territorio aquilano: è doveroso affrontare tra gli articoli di questa legge la necessità di ridurre le distanze politiche e amministrative tra il capoluogo e i comuni della provincia e della regione. E' doveroso ed urgente un confronto con tutte le forze politiche, con il Consiglio Comunale dell'Aquila e con i sindaci del Cratere; Forza Italia è pronta a presentare e a condividere le proprie proposte, fino, se fosse necessario, a mettere giù un testo nuovo, magari convergente tra le varie posizioni: speriamo ci sia lo spirito giusto da parte del consigliere Pietrucci e della attuale maggioranza in Regione per aprirsi al confronto: 'L'Aquila Capoluogo' non è un argomento che si può affrontare in termini di maggioranza; perché sia uno strumento forte ed efficace deve innanzitutto essere condiviso".
Stefano Palumbo (Partito Democratico): "Non solo asse costiero"
La recente proposta di legge sul rafforzamento delle funzioni da attribuire alla città dell'Aquila in qualità di città capoluogo di regione, impone alcune riflessioni.
Innanzitutto, significativo è il fatto che a presentare una legge per L'Aquila sia stato, insieme al consigliere Pietrucci, il Presidente in persona; lo stesso, ex sindaco di Pescara, ha tenuto a rimarcare la necessità di superare il dualismo tra costa e zone interne. Territori differenti (non a caso chiamati originariamente "Abruzzi"), come diversi sono i ruoli che le due aree possono recitare nelle dinamiche di sviluppo della Regione Abruzzo. Ed è su questa differenziazione che bisogna allora concepire e costruire il contributo che noi, come capoluogo, dobbiamo fornire alla causa regionale.
Bene fanno le città costiere abruzzesi, con a capo Pescara, a costruire legami e prospettive di crescita sull'asse adriatico, è legittimo e comprensibile, ma la macroregione Adriatico-Ionica non è l'unico strumento di indirizzo che Unione Europea e Governo centrale forniscono alla nostra Regione. Ci sono altri progetti, altrettanto importanti, e forse addirittura più strategici, che indicano per l'Abruzzo scenari di sviluppo incardinati anche su direttrici diverse.
Il progetto "APE" (Appennino Parco d'Europa) e il progetto "Territorio Snodo 2", ad esempio, promossi e sostenuti rispettivamente dai ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, esaltano invece la centralità dell'Aquila e delle aree interne su due corridoi strategici: quello dorsale con la valorizzazione della montagna, dei parchi, dei borghi e delle tradizioni, da sviluppare attraverso un sistema di relazioni culturali, naturalistiche e ambientali con le altre regioni appenniniche; e quello longitudinale, con l'importante funzione di collegamento da est a ovest in cui l'Abruzzo si ponecome porta d'accesso di Roma sull'Adriatico. Strategie che parlano di un Abruzzo all'interno della Macroregione Mediana, e di un territorio, quelle delle aree interne, baricentrico nei disegni di collegamento infrastrutturali e culturali con le regioni circostanti. È su questi presupposti, allora, che ha senso riaffermare il ruolo dell'Aquila come capoluogo d'Abruzzo, di una "Regione veloce" ma non a due velocità, capace di avanzare su un doppio binario.
Per fare questo però non bastano solo i buoni propositi, occorre piuttosto un diverso protagonismo della città dell'Aquila e della sua classe dirigente da tradurre in proposte capaci di trovare spazio negli strumenti di programmazione operativi regionali. D'Alfonso ribadisce il ruolo dell'Aquila come capoluogo di regione; sta a noi adesso utilizzare questo riconoscimento come stimolo ad assolvere al meglio la rinnovata funzione di guida della regione.
La controreplica di Pierpaolo Pietrucci (consigliere regionale Partito Democratico) a Iampieri e Liris
Sono molto contento che la legge per L’Aquila Capoluogo abbia suscitato un così vivace parterre di commenti in seno alle forze di opposizione. Il centro-destra mostra di gradire l’operazione, o quanto meno mostra di gradire l’assunto generale, e chiede di essere chiamato in causa per contribuire, modificare, ampliare, emendare.
Torno a ripetere agli amici Iampieri e Liris quanto ho già annunciato in più sedi: il mio staff e io stiamo predisponendo una lista di stakeholders da coinvolgere direttamente fra gli attori economici, politici e sociali; a loro chiediamo suggerimenti, opinioni e punti di vista che sostengano la qualità di quanto inquadrato nell’articolato. E questo soprattutto in vista dell’assetto attuativo che sarà necessario elaborare per ogni macro area della gabbia normativa. Questo per quanto riguarda la società civile.
Per quanto riguarda l’iter istituzionale, sono certo che sia Iampieri che Liris, che lo conoscono bene, sappiano che un progetto di legge, prima di approdare in assise consiliare, deve passare per il lavoro delle commissioni permanenti, in cui si raccolgono opinioni, pareri, emendamenti, da parte di maggioranza e opposizione che servano – in assenza di trucchi e cavilli – a rendere un progetto di legge quanto più condiviso possibile.
Su questo sto lavorando con il mio staff e questo è quanto proporrò all’interno della sede istituzionale adeguata. Spero solo che questo interessamento verso il mio progetto di legge sia reale, ed è ciò verificheremo a breve, facendo con attenzione la differenza fra le proposte collaborative e concrete – tutte benvolute - e il tentativo di frenare il progetto per motivi che con lo sviluppo e il rilancio dell’Aquila e della Regione hanno poco a che vedere. Mi aspetto dunque – e credo sia fondamentale - dialettica, collaborazione, confronto e identificazione in un obiettivo comune.