E' il favorito alla successione di Silvio Paolucci.
Marco Rapino, 31 anni, pescarese, incassato l'appoggio di Andrea Catena che ha ritirato nei giorni scorsi la sua candidatura, si presenta al congresso da segretario regionale uscente dei 'Giovani democratici' e vice segretario vicario. E' il candidato che si pone più in continuità con la segreteria dell'attuale assessore alla Sanità della Giunta D'Alfonso.
E' il segretario designato.
Stamane, ha presentato la sua candidatura a L'Aquila. Accanto a Rapino, il Partito Democratico cittadino: il segretario Stefano Albano, il sindaco Massimo Cialente, il capo di gabinetto Mauro Marchetti, il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, il capogruppo Maurizio Capri e, con lui, gli assessori Emanuela Di Giovambattista e Pietro Di Stefano, i consiglieri Stefano Palumbo e Tonino De Paolis, il segretario della giovanile Mario Schettino, il presidente della Gsa Americo Di Benedetto e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.
"Riteniamo molto importante questa fase congressuale", ha spiegato Stefano Albano. "Abbiamo riflettuto a lungo, perché il momento che sta attraversando la nostra Regione, dopo sei anni di governo di centrodestra, è molto delicato. E abbiamo deciso di sostenere con convinzione la candidatura di Marco Rapino che incarna bene l'idea di un rilancio dell'Abruzzo che parta da una visione strategica, dove i territori sono complementari a un programma comune di sviluppo e che si oppone a un modello deteriore, fondato sui campanilismi".
Albano torna - seppur per un momento - alle polemiche degli ultimi giorni: "Pensiamo che ci siano due modi di interpretare la politica in Abruzzo: porre i territori in contrapposizione, l'uno contro l'altro, per strappare facili consensi nel breve periodo, finendo però con il danneggiare tutti. Oppure, pensare tutti i territori come complementari, ognuno con le proprie caratteristiche. E' importante che il Pd si metta in campo e dia un segnale chiaro, in questo senso, in particolare alle nuove generazioni che si stanno affacciando alla politica".
Per questo, il segretario cittadino ha spiegato che la candidatura di Rapino è da vedere con favore perché "da segretario regionale dei Giovani democratici rappresenta il rinnovamento. Guardiamo con interesse all'esperienza dei Giovani democratici perché sappiamo quanto è servita per dare alla nostra città un contributo di entusiasmo, di idee e di persone direttamente impegnate in politica. Auspichiamo che il ciclo virtuoso si ripeta a livello regionale".
Dunque, il partito ha deciso di non compiere una scelta "di semplice rappresentanza territoriale - ha sottolineato Albano - piuttosto una scelta che ponga L'Aquila al centro di percorso politico di respiro regionale". Così, il segretario cittadino ha inteso chiarire i contorni della conferenza stampa e i motivi che hanno portato i vertici del partito a preferire Marco Rapino al candidato espressione del territorio aquilano Paolo Della Ventura, "che rappresenta altre istanze che pulsano nel partito".
"Quest'anno, ai Giovani democratici si iscrivono i ragazzi nati nel 2000", ha ricordato Rapino. "Una generazione che non ha conosciuto la lira, il modem con il cavo, che ha vissuto la rivoluzione tecnologica, che ha conosciuto il mondo globalizzato. Non possiamo parlargli di un Abruzzo diviso: i campanilismi vanno abbattuti, rottamati, dimenticati. Non basta dire che sono superati dalla storia. Vanno attuate politiche capaci di superarli, a questo serve una classe dirigente di qualità".
Rapino ha voluto lanciare un messaggio molto chiaro: "Dobbiamo essere capaci di riunire l'Abruzzo. E al primo posto, deve esserci L'Aquila. Vedo che i lavori sono ripartiti anche nell'Asse Centrale, sono entusiasta e penso che la città sta riemergendo. Voglio essere il segretario regionale che inaugurerà la sede di via Paganica ricostruita. L'Aquila è l'emblema di quanto la politica tocchi la vita delle persone. Ed ecco perché qui c'è il fermento democratico più importante d'Abruzzo, perché qui ci si informa di più, perché ci si organizza di più e perché si partecipa. Da questo fermento l'Abruzzo intero può ripartire".
Per il candidato alla segreteria regionale del Pd questo è il momento, per il capoluogo, di sfruttare le opportunità offerte dalla nuova fase: "E' stato fatto un lavoro straordinario per ottenere le risorse, sono state fatte e vinte battaglie importanti. Ma adesso insieme dobbiamo dire quale funzione questa città deve avere nell'Abruzzo del domani. Questa è la fase del Progetto L'Aquila. Il Partito Democratico sarà impegnato in prima linea per non lasciare sola la città in un momento cosi importante per la Regione". Rapino ha indicato tre fronti sui quali si declinerà la battaglia del Pd abruzzese per L'Aquila: "innanzitutto, il piano nazionale, incentrato sulla continuità della ricostruzione, sull'approvazione della legge Legnini, sul quattro per cento dei fondi per le attività produttive, la cultura e l'alta formazione, sul ricalcolo del patto di stabilità. C'è poi, a livello regionale, la discussione sulla legge 'L'Aquila capoluogo' portata avanti dal consigliere Pierpaolo Pietrucci che andrà incoraggiata e infine, per quanto riguarda la dimensione comunale, l'importante discussione sul Piano regolatore generale che offre la cifra della sfida che dovremo vincere".
Rapino non ha mancato di illustrare la sua idea di partito: "Non possiamo essere un comitato organizzatore solo di primarie. Agli iscritti va spiegato che la tessera serve a fare azione politica. Solo con l'azione politica si possono attrarre le nuove generazioni: dobbiamo attivare il merito anche nel Partito, premiare i circoli che fanno attività. Ogni anno faremo gli stati generali del Pd Abruzzo, dove discuteremo il bilancio pubblico di quello che abbiamo fatto e di quello che vogliamo fare. Ci doteremo di un centro studi, e faremo in modo di attivare borse di studio per gli universitari".
L'idea è ritrovare una dimensione collettiva della partecipazione. "Dai tanti Abruzzi, dobbiamo tirarne fuori uno che sia dotato di senso".
Parole condivise dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. "Il nuovo segretario dovrà costruire un partito inteso nel senso più nobile: una organizzazione democratica nella quale si discute ma che poi sia capace di far emergere delle scelte che condizionino le attività degli eletti". Un partito che dovrà compiere scelte valoriali: "in Abruzzo - ha sottolineato Cialente - la sanità è di classe. La Asl 1 ha liste d'attesa lunghissime, non è più sopportabile". Dunque, il primo cittadino ha rilanciato l'idea dei consigli di circoscrizione cittadini che, per la metà, saranno composti da giovani under 28: "Sarà una grande scuola di democrazia che aiuterà l'azione del partito".
Tutti con Rapino, insomma. "Sono felice che la comunità partito si sia ritrovata e riconosciuta nelle idee che esprime Marco", ha riconosciuto Mauro Marchetti. "Condividiamo l'idea che ha del partito, della base, di militanti e tesserati. E per l'esperienza che ha avuto, saprà occuparsi di chi arriverà dopo di noi".
Tutti con Rapino, anche all'Aquila. La vittoria del congresso pare dunque una formalità: le altre candidature in campo, Alexandra Coppola e, appunto, Paolo Della Ventura, non hanno il sostegno necessario ad 'infastidire' il giovane pescarese. Per questo, si tenterà di andare verso una candidatura unitaria. "Sto lavorando in questa direzione", ha confermato il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. "Ho firmato convintamente il programma di Paolo Della Ventura, un ottimo programma. Sono cambiate le condizioni, però. All'inizio, c'erano sei candidati alla successione di Silvio Paolucci. Ora, sono rimasti in tre. Dunque, ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di andare verso una candidatura unitaria capace di tenere insieme e promuovere i programmi, le idee e le prospettive emerse dal lavoro prezioso dei candidati al Congresso".