"Probabilmente, i consiglieri Masciocco e Perilli sono legittimamente alla ricerca di visibilità, ma il modo migliore per trovarla non è attaccare a testa bassa gli alleati con cui condividono le responsabilità al governo della città. Sarebbe loro dovere quello di formulare proposte e adoperarsi per la risoluzione dei problemi".
Le parole del segretario del Pd cittadino, Stefano Albano, acuiscono ancor di più i malumori in seno alla maggioranza di centrosinistra, in subbuglio per l'atteso rimpasto di Giunta che dovrebbe segnare un nuovo 'Patto di Governo' per la seconda metà dell'ultimo mandato del sindaco Massimo Cialente.
Albano ha replicato con una nota molta dura alle dichiarazioni dei consiglieri Giustino Masciocco (Sel) e Enrico Perilli (Rifondazione Comunista) che avevano sottolineato la preoccupazione per la situazione di totale impasse nella ricostruzione. "Sono bloccati i pagamenti dei Sal (gli Stati di avanzamento lavori) - hanno ricordato i consiglieri di maggioranza - con la conseguenza che le piccole ditte, già strozzate dalla voracità dei grandi gruppi di costruttori, che oramai si accaparrano tutti gli appalti, sono in estrema difficoltà e, spesso, sull'orlo del collasso. La ricostruzione delle frazioni, con buona pace delle chiacchiere sulla città territorio, non è mai partita. Insomma, nonostante il lodevole impegno e la generosa abnegazione dell'avvocato Pirozzolo, titolare ad interim dell'Ufficio speciale per la ricostruzione, nel cercare di raddrizzare la rotta, la paralisi è totale e drammatica".
In tutto questo, Masciocco e Perilli hanno ribadito che "il grande assente è proprio il principale responsabile di questa situazione, ossia il Governo Renzi, che ha precipitato la città in un'atrofia amministrativa, limitandosi a emanare circolari che creano solo confusione. Aspettiamo ancora, infatti, una visita di Renzi, così come siamo ancora in attesa di notizie sulla legge per la ricostruzione, della quale si sono perse le tracce".
Dunque, l'affondo: "Facciamo notare ai nostri alleati al governo della città del Pd, che forse sarebbe il caso di tenere una conferenza stampa anche sulle mancanze del Governo Renzi".
Come detto, la replica del segretario cittadino del Partito Democratico non si è fatta attendere: "L'impasse è di natura più burocratica che politica e deriva dalla fase di transizione della governance. Noi che in passato non ci siamo risparmiati di batterci anche contro governi sostenuti dal Pd, e che abbiamo sempre anteposto il bene della città a qualsiasi altra considerazione anche di natura partitica, ci sentiamo in dovere di riconoscere all'Esecutivo Renzi di avere risolto la madre di tutte le questioni, ovvero il reperimento dei fondi per la ricostruzione per un arco di tempo lungo anni, non mesi o settimane. Tuttavia la battaglia deve continuare su molte altre questioni su cui il governo deve darci delle risposte. Perciò da Rifondazione e da Sel ci aspettiamo sostegno sulla strada che abbiamo già tracciato".
A Masciocco e Perilli, che fanno parte di una maggioranza che sostiene una Giunta impegnata in una fondamentale fase di rilancio e programmazione, "chiediamo quindi di contribuire costruendo e non ironizzando, proponendo e non facendo slogan. Ci sono grandi opportunità per contribuire e tra queste figura senz'altro la discussione strategica che sta affrontando il centrosinistra sul nuovo Piano regolatore, impostata grazie al prezioso lavoro dell'assessore alla Ricostruzione Di Stefano".
Una risposta che non è piaciuta affatto ai capigruppo di Sel e Rifondazione che, nella Giunta Cialente, esprimono gli assessori Betty Leone e Fabio Pelini. "La risposta, arrogante e piccata, del segretario comunale del Pd al nostro intervento sulla ricostruzione privata, evidenzia, ancora una volta, le difficoltà del maggior partito al governo della città nel cercare di coprire le mancanze del Governo nazionale rispetto alla ricostruzione dell'Aquila e delle frazioni. Magari si potesse ridurre la discussione ad un mero problema di visibilità da parte di noi consiglieri, sarebbe poca cosa e di certo non toccherebbe i cittadini".
La questione che i consiglieri Perilli e Masciocco pongono, in effetti, è tutt'altro che frivola. "Chiediamo come si pensa di uscire da questa situazione di stallo che rischia di far venire giù tutto l'architrave socio-economico della nostra città, retto dalle piccole imprese e dagli artigiani, oggi continuamente vessati dai grossi gruppi imprenditoriali che hanno monopolizzato la ricostruzione privata. Sappiamo perfettamente che le problematiche che portiamo all'attenzione sono di difficile soluzione, ma a questo punto sarebbe poco corretto e rispettoso nei confronti dei cittadini veicolare un ottimismo di facciata, lasciando intendere che le cose si sistemeranno e promettendo fondi per cifre considerevoli che dovranno, peraltro, essere confermati e resi operativi con le future leggi di stabilità dello stato. Avere paura di gridare al Governo queste preoccupazioni (non ci si è risparmiati ad incalzare i governi Monti e Letta) vuol dire essersi rassegnati a vedere l'allungamento dei tempi della ricostruzione. Noi a questa rassegnazione non vogliamo cedere, come migliaia di aquilane e aquilani che vorranno tornare, nel più breve tempo possibile, nelle loro abitazioni".
Poi, un messaggio rassicurante al Pd: "Il segretario Albano non dubiti della nostra lealtà nel sostenere la Giunta di centro sinistra che governa la città dell'Aquila, se volesse avere qualche conferma di questo, basterà che chieda al suo gruppo consiliare, con il quale siamo impegnati giornalmente nella difficile sfida di amministrare la città".
I mal di pancia, però, sono manifesti e non possono che preoccupare la maggioranza di centrosinistra.