Paolo Della Ventura, candidato alla segreteria regionale del Pd Abruzzo, interviene con una nota sulla riforma Delrio, quella che ha "abolito" le province ridisegnandone poteri e competenze.
"La Riforma Del Rio e legge di Stabilità" scrive Della Ventura "prevedendo nuovi tagli di risorse finanziarie, individuano una quantità di personale a tempo indeterminato da ricollocare in altre amministrazioni (Comuni, Regioni, amministrazioni periferiche dello Stato), in virtù del trasferimento di quelle funzioni che non saranno più esercitate dagli Enti di area vasta ‘riformati’."
"Una strada, semplice e condivisa, sarebbe ovvia e possibile. «Lo Stato ha sul territorio regionale una serie di Uffici, Enti e Servizi che ancora operano pur in mancanza di personale: musei, Uffici territoriali delle Entrate, del Lavoro, dei Lavori Pubblici e via elencando".
"Una ricognizione della carenza di personale dello Stato, in Abruzzo, si attende da tempo e certamente sommerà vuoti e necessità ben maggiori degli ‘esuberi’ emersi dalle Province".
"Secondo uno studio dell’Unione delle Province italiane, diffuso dal Sole 24 ore, in Abruzzo si tratta di 725 dipendenti a tempo indeterminato da ricollocare: 263 in Provincia dell’Aquila (per un costo personale di circa 10,2 milioni di euro), 160 in Provincia di Teramo (7,9 milioni), 152 in Provincia di Chieti (7,3 milioni) e 150 in Provincia di Pescara (6,3 milioni)".
"A causa della confusione delle norme causata dal ritardo nella ridistribuzione delle deleghe e delle attribuzioni che le Province, dopo la riforma Del Rio, devono passare a nuovi Enti competenti, - prosegue Della Ventura - la Regione Abruzzo si troverà alle prese con un ulteriore problema organizzativo".
"Le altre Regioni, in Conferenza Stato-Regioni, hanno già evidenziato che non potranno certo accollarsi deleghe e personale delle Province soppresse senza ridisegno e riequilibrio di risorse trasferite dallo Stato centrale. La Regione Abruzzo, già alle prese con il personale trasferito dai soppressi Enti strumentali, in gran parte non ricollocato nell’organico regionale, non potrà affrontare un ulteriore costo".
"L’intenzione, sia pur apprezzabile, del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, di attivare convenzioni con gli Enti Locali per spostarvi il personale regionale “in esubero”, -continua Della Ventura – cozzerebbe, pertanto, con il diritto e con i Contratti collettivi. Infatti la spesa del personale della Regione Abruzzo pesa su tutta la collettività abruzzese, mentre i dipendenti degli Enti Locali sono a carico dei rispettivi bilanci Comunali. Inoltre non si capisce come si possa aggirare il limite imposto dalla legge e dai contratti di Lavoro sui limiti territoriali entro i quali i dipendenti pubblici sono tenuti ad accettare un eventuale spostamento".
"Di qui una ipotesi percorribile, quella di censire le carenze di organico di personale statale presso gli uffici regionali, e ricollocare presso tali strutture i dipendenti delle Province".
"Lo Stato ha riformato, nell’ambito dei suoi poteri, l’assetto sul territorio degli Enti? – conclude Della Ventura - se ne assuma costi e conseguenze. Senza pesare ancora sui territori".