"La Sua importante e decisiva presa di posizione ci potrebbe aiutare molto e per questo Le chiedo, in queste ore, di intervenire con decisione anche Lei, sia nei confronti del Presidente Azzolini sia nei confronti della Ragioneria dello Stato. Forte della Sua autorevolezza, affinché questo emendamento possa essere approvato, sono certo che ancora una volta, Ella saprà testimoniare la profonda solidarietà ed affetto che nutre per il Cratere intervenendo prontamente per l'approvazione in aula di questo decisivo emendamento".
Si chiude così la lettera inviata stamane dal sindaco Massimo Cialente a Silvio Berlusconi. Dopo aver a lungo accusato la gestione commissariale imposta dall'ex premier nel post terremoto, causa dei ritardi e delle poche certezze di una ricostruzione che aveva esautorato i poteri locali, il primo cittadino torna a rivolgersi proprio a chi, tra le macerie del terremoto dell'Aquila, ha costruito una straordinaria operazione elettorale. Un'operazione che in nome del tutto e subito, come pretendeva la retorica del "miracolo abruzzese", non ha in alcun modo considerato le conseguenze di scelte e decisioni che la città sta duramente pagando in questi mesi.
La situazione è drammatica, però: dunque, ben venga l'apertura di Berlusconi che ha chiesto un miliardo l'anno per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere senza spiegare in alcun modo dove trovare i soldi necessari. Spetta anche ai suoi uomini, infatti, dare risposte: il Pdl è una delle forze che sostiene un governo che sta ancora discutendo se stanziare o meno 1 miliardo e 200 milioni spalmati in sei anni. Il partito di Berlusconi è pronto a rinunciare al taglio indiscriminato dell'Imu, senza alcuna distinzione patrimoniale, che ha preteso all'insediamento dell'esecutivo Letta? Con i soldi risparmiati, si potrebbe iniziare a dar respiro alla ricostruzione del cratere. Il centro destra è pronto a condurre una battaglia contro il finanziamento degli F35? Anche da lì potrebbero arrivare finanziamenti certi per i prossimi anni. Si potrebbe, magari, cancellare una volta per tutte il progetto per la linea dell'alta velocità Torino-Lione.
E' questo che il sindaco Cialente avrebbe dovuto chiedere al senatore Berlusconi. E invece la lettera è una sorta di disperata ricerca d'aiuto a chi da anni fa campagna elettorale sul nostro territorio, a chi insieme al partito del primo cittadino, il Pd, guida il governo delle larghe intese che, come già con Monti, nulla ha finora stanziato per la ricostruzione: "Lei ha centrato perfettamente il nostro problema", si legge nella missiva e pare davvero incredibile.
"Il Consiglio Comunale ha, in effetti, votato un atto di estremo coraggio e grande senso di responsabilità con il quale ha stabilito il cronoprogramma per la ricostruzione. Questo prevede il recupero delle abitazioni dell'intero territorio della Città dell'Aquila entro il 2019 - scrive Cialente - a dieci anni esatti dalla tragedia che ci ha colpito e che Lei conosce a fondo, sin dalle prime ore. Il cronoprogramma prevede un finanziamento di 816 milioni di euro nel 2013; 1 miliardo e 2 nel 2014; 1 miliardo per ciascuno degli anni dal 2015 al 2018. Non chiediamo quindi tutti i soldi del piano di ricostruzione approvato dal Governo, in un'unica soluzione, ma anzi grazie ad un accordo contratto con l'ABI, possiamo diluire la Cassa di ciascun anno in 30 mesi, quindi in 3 annualità rispettivamente del 46, 43 e 13 %. Come vede, il Comune dell'Aquila ha cercato in tutti i modi di conciliare il dovere di ricostruire la Città con le difficoltà economiche che il Paese attraversa. In queste settimane, siamo impegnati in una mobilitazione per ottenere le somme necessarie, per avviare la ricostruzione, come da cronoprogramma, sin dai prossimi giorni. Io stesso mi sono battuto per ottenere, oltre gli 816 milioni per il Comune dell'Aquila, altri 384 milioni per tutti i Comuni del cratere. Abbiamo ottenuto, dopo un vera e propria battaglia politica, uno stanziamento di 1 miliardo e 2, attraverso un aumento delle marche da bollo. Purtroppo questo finanziamento assicura solo 200milioni l'anno, a partire dal 2014, per 6 anni, ma noi non possiamo aspettare, dovendo partire subito. Con il Governo avevamo preparato un emendamento che prevedeva la possibilità di permettere, attraverso un accordo con le Banche, una modesta anticipazione su questa competenza, pari ad appena 316 milioni per il 2013 e 21 milioni di euro per il 2014 e 2015. Come vede, si tratta davvero di cifre modestissime, che comportano interessi minimali peraltro di gran lunga inferiori alle risorse che potremmo risparmiare dalle cifre che spendiamo mensilmente per l'assistenza alla popolazione, potendo anticipare il rientro dei cittadini nelle proprie abitazioni. Purtroppo questo emendamento, ê stato bocciato dalla ragioneria e dal Presidente della Commissione bilancio Senatore Azzolini. Poiché l'emendamento era stato firmato dal relatore Senatore Esposito, ritengo che sia ancora in tempo, nel passaggio nell'aula del Senato, previsto per martedì, arrivare ad un ripensamento di questa bocciatura e consentendo l'approvazione in aula dell'emendamento concordato, avendo adesso la ragioneria certezza delle somme necessarie".
Pare di tornare indietro di quattro anni quando, all'indomani del sisma, in molti si rivolgevano preganti al "presidente operaio" che, indossato il caschetto, veniva accompagnato da Guido Bertolaso sui luoghi della tragedia. A questo punto, pare tutto pronto per una nuova visita di Silvio Berlusconi nel cratere: dopo le quasi trenta passeggiate ufficiali in pochissimi mesi, l'ex premier manca da un bel pò dai nostri territori.