Lunedì, 27 Aprile 2015 02:04

Sedotto da D'Alfonso e abbandonato dal partito: Leandro Bracco espulso dal M5S

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Sospeso e poi espulso.

Leandro Bracco, consigliere regionale abruzzese eletto nelle fila dei Cinque Stelle, è stato cacciato dal Movimento di Beppe Grillo per aver accettato da Luciano D'Alfonso la delega alla cultura, alla creatività e all'estetica.

Bracco aveva detto di sì all'offerta di D'Alfonso pur rimanendo all'opposizione; una decisione che gli era costata una pioggia di critiche e attacchi anche violenti, scagliati sia dai militanti del movimento che dai propri compagni di partito in Consiglio regionale.

Denunciato sul blog di Grillo lo scorso marzo, Bracco era stato sospeso. La comunicazione ufficiale dell'espulsione in via definitiva è arrivata direttamente dallo staff din Grillo e Casaleggio nel fine settimana.

Eletto un anno fa a Pescara con oltre mille preferenze, l'ormai ex esponente pentastellato ha già comunicato che si iscriverà al gruppo misto in quota opposizione, anche se molti sono pronti a giurare che sia vicino un suo ingresso nel Pd.

Con l'espulsione di Bracco i Cinque Stelle cessano di essere il secondo partito in Consiglio regionale (dietro al Pd) e vengono appaiati da Forza Italia con cinque consiglieri.

Non sono d’accordo con la decisione, come ho spiegato nella mia memoria contro la sospensione”, ha dichiarato Bracco. “Ma essendo definitiva, passerò al gruppo misto restando all’opposizione, continuando nella decurtazione di oltre il 60 per cento dell’indennità che ogni mese ricevo. Devolverò le somme ad una onlus ad hoc, che creerò, che si occuperà direttamente delle migliaia di famiglie abruzzesi che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. A differenza d’altri mi comporterò nella maniera più concreta e pragmatica possibile in quanto la mia stessa volontà è una e una sola: essere al servizio della collettività e adoperarmi per essa”.

 

Ultima modifica il Lunedì, 27 Aprile 2015 14:22

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