Si è tenuto nella "Sala Le Corbusier" del quinto salone della ricostruzione il convegno "Rigenerazione urbana, sostenibilità sociale e coesione sociale" moderato dal giornalista di La Repubblica Anonio Cianciullo e a cui hanno partecipato il Presidente di Federturismo Abruzzo, Dario Colecchi, i Presidenti di ANCE Abruzzo, Enrico Ricci, e di ANCE Pescara, Marco Sciarra, l'Architetto e urbanista Pierluigi Properzi, l'Assessore regionale Mario Mazzocca e il noto architetto di fama internazionale Mario Cucinella uno dei massimi esperti di bioarchitettura e di rigenerazione urbana, fondatore della SOS (School Of Sustainability) prima scuola professionale post-graduate volta a formare nuove figure professionali nel campo della sostenibilita' in architettura.
"Quando si parla di rigenerazione - ha dichiarato l'architetto a Newstown nella video intervista sopra - si intende coinvolgere le persone nel recupero di parti di città. Una città, L'Aquila, che una volta ricostruita sarà migliore di prima perché sarà ristrutturata secondo i criteri della sicurezza e dei temi energetici. Ma bisognerà creare anche un meccanismo affinché sia rigenerata, cioè torni ad essere abitata, a promuovere attività commerciali e culturali in modi che il ricostruito non sia fatto solo di contenitori belli e sicuri ma vuoti. Non è un processo semplice ma dato che la ricostruzione in centro storico è appena partita, iniziare un dialogo con i cittadini per farli ritornare o apprezzare questa qualità, credo sia un argomento molto importante.
Cucinella ha parlato anche della necessità di creare dei laboratori cittadini: "Di creatività in giro se ne vede poca e sarebbe interessante che all'Aquila nascesse un luogo dove i ragazzi possano dare un contributo creativo a cui la politica possa attingere come ad una riserva di contenuti. Insomma bisogna uscire dallo schema che la città si fa in un palazzo ma si fa in una piazza o in una strada insieme ai cittadini. In questo credo ci sia un cambio di paradigma molto importante".
Per Cucinella è necessario mettere in rete piuttosto che costruire. "Prima di costruire del nuovo bisogna pensare a mettere apposto quello che c'è e ricostruire i legami che si sono perduti tra gli spazi pubblici, come tra le scuole ed i luoghi dello sport ed altre attività"
Cosa farebbe il noto architetto con i Progetti case? "Bisogna avere il coraggio di smontarli quando finirà l'emergenza e tutti i cittadini saranno tornati nelle loro case originarie".
Nella ricostruzione del capoluogo abruzzese uno dei pochi esempi di sinergia tra istituzioni e territorio è costituito dall'Associazione di studenti di ingegneria di Viviamolaq:
"I nostri lavori - afferma Stefano Mont Gibrbés nella seconda parte della nostra video intervista sopra - partono da un'idea di progettazione partecipata. Sarebbe infatti impensabile ad esempio di realizzare la casa di un privato senza relazionarsi minimamente con lui, cosa che invece capita per l'edilizia pubblica e sugli spazi d'aggregazione. La popolazione andrebbe coinvolta di più altrimenti si va incontro al rischio che ciò che si fa non venga accettato".
Anche per Viviamolaq sarebbe importante avere dei laboratori sul modello di quanto affermato da Cucinella: "Oggi a L'Aquila mancano, sarebbe stupendo avere un luogo di confronto con la popolazione e gli studenti, sarebbe una fucina di idee ed un luogo di alta formazione e di sicuro la città ne gioverebbe perché manca proprio questo: il confronto su temi, anche caldi..."
"Questa città - conclude Mont Gibrés - può rinascere solo se è viva socialmente. E gli spazi sociali d'incontro, d'aggregazione sono fondamentali e sono legati all'immagine dell'Aquila: una città di cultura che in abruzzo non ha eguali".