Sta lasciando inevitabilmente degli strascichi il Consiglio Comunale straordinario aquilano sulla sanità svoltosi lo scorso 13 luglio.
Da un lato c'è la mozione approvata a maggioranza dal Consiglio del capoluogo - e osteggiata dal sindaco Massimo Cialente - con cui si chiede la riduzione delle Asl regionali a due (anziché ad una) e impegna Cialente a sostenere con forza "la presenza di un ospedale di secondo livello nel territorio aquilano, salvaguardando le specialistiche mediche presenti all'Aquila, le attuali attività ospedaliere e i rapporti con l'Università".
Bisogna ricordare infatti che il decreto Lorenzin stabilisce che la struttura DEA di II° livello serva una popolazione tra 600mila e 1milione e 200mila abitanti. In Abruzzo ce ne possono essere al massimo due, una decisione che la Regione dovrà prendere. Ovvio inoltre che i cosiddetti hub saranno di riferimento per la didattica e la ricerca universitaria.
Sulle pagine de Il Centro Brucchi oggi ha risposto così alla mozione aquilana:
L'altra polemica riguarda invece il Presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti e l'attuale manager della Asl 1, Giancarlo Silveri ed ha al centro i 47milioni del premio assicurativo ottenuti in conseguenza del terremoto del 2009.
"Sulla vicenda degli oltre 40 milioni di euro, provienienti dall'assicurazione, da destinare alla ricostruzione dell'ospedale regionale San Salvatore, intendo andare fino in fondo. La Asl dovrà chiarire come sono stati spesi" aveva dichiarato Benedetti durante il Consiglio.
"Nessuno dice che, a distanza di sei anni, l'ospedale regionale della città capoluogo non è stato ancora del tutto ricostruito. Eppure la struttura ha incassato un'assicurazione, a seguito del sisma e dei gravi danneggiamenti subiti, pari a oltre 40 milioni di euro. Fondi che sarebbero stati utilizzati per ripianare le falle del bilancio della sanità regionale. Sarebbe il colmo - ha proseguito Benedetti - se l'unico ospedale virtuoso e senza debiti non si potesse ricostruire perché deve tamponare i debiti altrui. Ritengo che tale questione sia basilare e dirimente. Se l'ospedale non viene ricostruito in tutte le sue parti si creano problemi e disservizi che rischiano di depotenziarne l'efficienza e indebolirne la posizione in ambito regionale. Per questo motivo intendo andare fino in fondo. Chiederò conto alla Asl, come Presidenza del Consiglio comunale, dell'utiizzo di questi fondi. La città, dopo sei anni, deve avere una risposta".
Puntuale la risposta di Silveri che sulle pagine de Il Centro non esclude le vie legali "qualora venisse confermato che Benedetti abbia parlato di distrazione illegale di fondi",
Eppure lo stesso Silveri nel 2012 aveva più volte confermato [vedi qui e qui] un utilizzo diverso di quei fondi: "I 47milioni potevamo e dovevamo metterli in bilancio come abbiamo fatto e potevamo o vincolarli per la ricostruzione dell'Ospedale oppure lasciarli a disposizione per le spese correnti della Asl. Visto che i fondi per la ricostruzione ci sono stati dati con l ex articolo 20 della legge 88 del 1987, abbiamo lasciato i soldi per le spesi correnti dell'azienda, che ha chiuso il bilancio anziché con meno 50 milioni con meno 3 milioni di euro".
Poi la replica di oggi di Benedetti: "Silveri, anziché fare polemiche a distanza, avrebbe dovuto essere presente al Consiglio comunale della città di cui dimentica di dover tutelare gli interessi. Giudico, peraltro, le sue dichiarazioni sopra le righe e del tutto fuori luogo, giacché si parla di oltre 40 milioni di euro, una cifra con la quale si sarebbero potuti acquistare 25 robot chirurgici da Vinci per l'ospedale dell'Aquila. Se c'è qualcuno che era distratto, dunque, questo è proprio lui, quando si è deciso come impiegare questi fondi, provenienti, lo ricordo e lo sottolineo, dall'assicurazione del San Salvatore.
Infine l'affondo: "A Silveri, vorrei porre, piuttosto, qualche domanda. Mi piacerebbe sapere perché, per la ricostruzione dell'ospedale, si è attinto a stanziamenti della ricostruzione pubblica quando si aveva la disponibilità di queste risorse, a quale capitolo di bilancio esse sono state ascritte e, soprattutto, se siano state spese per l'ospedale dell'Aquila, per l'intera Asl Avezzano Sulmona L'Aquila o se, addirittura, siano stati utilizzati a livello regionale. Se poi la situazione della sanità all'Aquila, con Silveri, sia migliorata e peggiorata, lo si può chiedere ai medici e agli utenti. La verità è che c'è solo il senso di appartenenza ad una élite in grado di sopravvivere ad ogni cambio politico e ad ogni tornata elettorale".
Di certo per il delta medico e quello chirurgico erano state fatte ben altre promesse rispetto le tempistiche di fine lavori. In particolare per il delta chirurgico Silveri aveva parlato di conclusione dei lavori per febbario 2013. Risulta invece ancora attiva la struttura denominata g8, un container risalente appunto ai tempi del G8 (Luglio 2009) che ospita alcuni reparti di chirurgia. (A.T.)