Martedì, 21 Luglio 2015 16:00

L'Aquila, nuovo attacco di De Matteis a Cialente: "E' il servo sciocco di D'Alfonso"

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Cialente? Un ex "campione di campanilismo" diventato "maestro della politica zerbino" e "servo sciocco" di Luciano D'Alfonso.

Nuovo attacco del consigliere comunale di opposizione Giorgio De Matteis (L'Aquila città aperta) nei confronti del primo cittadino.

"Se non fosse ormai patetico" scrive De Matteis in una nota "il nostro ineffabile Cialente potrebbe essere addirittura divertente. Oggi, dopo l'ennesima bufala, dice che è il frutto di una politica non urlata".

"Infatti la restituzione della fascia al presidente della Repubblica, le invettive contro i vari Governi, la marcia su Roma, il Consiglio comunale in piazza, le urla contro Chiodi, Barca, Letta, Monti e Trigilia sono un classico della politica non urlata. Oggi direi che il nostro ineffabile sindaco, più che della politica non urlata, è maestro della politica zerbino".

"Infatti, mai come in questo periodo, la città dell'Aquila è vessata e mal considerata dal presidente della Regione D'Alfonso il quale, grazie al servilismo sciocco e al colpevole silenzio di Cialente e compagni, continua indefesso a martellare sulla città".

"Il campione di campanilismo Cialente, oggi, grida contro chi difende gli interessi della città da un governo regionale che penalizza le istituzioni culturali cittadine a valenza regionale, che prende in giro gli aquilani con la legge farsa e a tratti ridicola sul capoluogo, che tenta la furbata sciocca della nomina alla presidenza del Parco Gran Sasso, in barba al rispetto del sindaco e del vice presidente della giunta regionale, che non trova nell'intera città dell'Aquila una persona degna di rivestire il ruolo di direttore generale della Regione, che vaga da un anno in un limbo di parole fatue, che tenta di acquistare nuovi palazzi della Regione a Pescara per spostare gli uffici dall'Aquila".

"Questa è la Regione in cui il sindaco zerbino, un tempo loquace e querulo, oggi tace e si stende come un tappeto per farsi calpestare. L'ultimo dei patetici annunci di questo presidente della Regione e di questo sindaco è quello relativo alla visita del presidente della Repubblica Mattarella. Ormai, in perfetto stile renziano, tra D'Alfonso e Cialente fanno a gara a chi la spara più grossa. Dopo la visita di Renzi, dunque, annunciata per sei volte e mai avvenuta, ora aspettiamo il fantasma di Mattarella".

"In ultimo, su uno dei temi fondamentali per la Regione, quale l'applicazione del decreto Lorenzin sul riordino degli ospedali, la regione, in puro stile dalfonsiano, naviga senza bussola. A oggi il sindaco Cialente, dopo il Consiglio comunale straordinario sulla sanità, alla presenza dell'assessore regionale Paolucci, rimedia la solita figura da peracottaio prendendo sberle da Teramo".

"Chissà se sarà contento, tra parentesi, di trovare la persona che lui auspicava come direttore generale della Asl nel ruolo di amministratore delegato di Sviluppo Italia Abruzzo".

"Dal presidente D'Alfonso ci aspettiamo, piuttosto, una parola chiara sulla proposta di nomina del vice sindaco Trifuoggi alla presidenza del Parco Gran Sasso, dopo che è caduta l'ultima remora riguarda al fatto che è pensionato e dunque può essere designato. Anche qui Cialente svolge ormai, nel migliore dei modi, il ruolo di tappeto silente di D'Alfonso".

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