Dopo una serie infinita di annunci, rinvii, disdette, promesse, impegni presi e non mantenuti, questa volta potrebbe essere davvero #lavoltabuona, come recita uno degli hashtag-manifesto più fortunati del renzismo.
Il presidente del Consiglio, secondo Il Messaggero - che riporta rumors provenienti da "attendibili fonti romane" - potrebbe essere all'Aquila martedì prossimo, il 25 agosto.
L'occasione non sarebbe data tanto dalla Perdonanza quanto dai recenti accadimenti legati all'Unione Europea.
Bruxelles, come è noto, ha intimato alle aziende del Cratere di restituire le tasse sospese dopo il terremoto. Una stangata che rischierebbe di affossare definitivamente la già provata economia locale. Le istituzioni aquilane chiederanno pertanto a Renzi di impegnarsi in prima persona per scacciare questo spettro.
"Al momento è molto più di un'idea" scrive Stefano Dascoli sul quotidiano "ma l'agenda è ancora top secret. E' certo che si parlerà di terremoto, ricostruzione e degli sforzi del Governo per garantire finanziamenti costanti (a novembre scorso il Pd regionale annunciò il maxi stanziamento da 6,2 miliardi). Ma soprattutto è molto probabile che il Pd abbia «caldeggiato» la presenza del premier in un momento in cui c'è nuovamente bisogno del Governo per trattare con l'Europa l'incredibile vicenda degli aiuti prima concessi alle imprese dopo il terremoto e ora chiesti indietro laddove non confacenti ai danni subiti".
Poi, certo, c'è la Perdonanza, e la presenza di Renzi (che dovrebbe essere accompagnato dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini) sarebbe sicuramente un segnale importante di vicinanza alla città. Anche il premier, dicono alcuni, avrebbe bisogno di ricevere l'indulgenza celestiniana, per tutte le volte - dall'Adunata degli alpini agli anniversari del sisma - in cui lui e il suo partito avevano comunicato, ventilato, fatto credere che sarebbe venuto in città. Promesse e annunci a cui, finora, non ha mai tenuto fede.