Accantonamento delle Nuove Fontari in favore del “ripescaggio” del progetto del 2013, che prevedeva una semplice sostituzione dell'impianto; rinuncia alla presentazione di progetti su aree vincolate Sic e Zps “fin quando persisterà il vincolo”; elaborazione di un programma attuativo del Piano d’area “con reale verifica e messa a sistema delle sue previsioni e delle attività/progetti già in corso e di futura attivazione, funzionale e integrato per il turismo estivo e quello invernale (da far confluire nel nuovo Prg)”.
Sono alcune delle questioni sulle quali il gruppo consiliare di Rifondazione comunista ha chiesto a Massimo Cialente di intavolare un confronto di maggioranza.
Il documento però - quattro pagine contenenti 19 punti che spaziano dall'ambiente al Prg, dall'aeroporto alla cultura, dai servizi sociali alla gestione del personale, dalle biomasse alla ricostruzione - ha tutta l'aria di essere una sorta di aut-aut. Le richieste di Rifondazione sono né più né meno delle condizioni messe nero su bianco per continuare a stare nella maggioranza.
Alcune questioni, a dire il vero, sono poste sotto forma di formulazioni dichiarative abbastanza generiche; altre, invece, specialmente quelle riguardanti l'ambiente, il Gran Sasso e le infrastrutture (viene chiesto, ad esempio, di non concedere nuovi finanziamenti né di votare altre delibere in favore dell'aeroporto di Preturo), sono molto più ficcanti e, a leggerle, si ha l'impressione che collimino affatto con le posizioni del primo cittadino.
Se questi sono i paletti per per delimitare il perimetro del confronto, i margini di trattativa non sono molti.
A questo punto il rischio di rottura appare davvero molto concreto. E' difficile, infatti, che Cialente decida di accettare il prendere o lasciare di Rifondazione, specialmente sulla vicenda Gran Sasso.
Accogliere le richieste di Perilli e co. significherebbe, per il primo cittadino, perdere la faccia e rimangiarsi quanto detto in questi ultimi mesi sull'importanza strategica che i nuovi impianti di risalita avrebbero per il rilancio turistico del Gran Sasso (e per il salvataggio del Ctgs).