Come anticipato da NewsTown, la conferenza stampa tenuta stamane da Luciano D'Alfonso per annunciare il 'rimpastino' di Giunta non ha affatto risolto le tensioni che agitano la maggioranza di centrosinistra.
Il governatore ha 'monopolizzato' la conferenza stampa, evitando che prendessero la parola gli assessori regionali e, in particolare, che si aprissero spazi di polemica con Mario Mazzocca, sacrificato sull'altare della realpolitik. Mazzocca, in effetti, non aveva l'espressione dei giorni migliori e, a margine della conferenza stampa, ha spiegato chiaramente come non sia affatto scontato che accetti l'incarico di sottosegretario.
"Alla luce delle scelte da poco operate (siamo stati gli unici a subire gli effetti di una situazione di stallo indotta da altri), consapevoli che l’azione amministrativa debba ripartire con rinnovato slancio, riteniamo che all’iniziale periodo di 'rodaggio' debba seguire un 'tagliando', ovvero una doverosa opera di puntualizzazione su alcuni temi di prioritaria importanza per l'Abruzzo", ha ribadito l'ex assessore con un comunicato stampa. "Lunedì inizieremo una diffusa e capillare opera di consultazione delle forze vive della nostra regione, dalle organizzazioni sindacali, al mondo delle associazioni ambientaliste, dei comitati, del volontariato, fino agli amministratori locali ed agli organi collegiali del partito. Ci confronteremo sulle tematiche dello sviluppo sostenibile (dalle trivelle, al consumo del suolo, alle tante emergenze ambientali eredità di un recente passato fatto di disinteresse e lassismo), della gestione dei Rifiuti (su cui va impressa una svolta forte a partire dalle condizioni minime ad oggi ancora irrisolte), del rapporto fra fonti rinnovabili ed autosufficienza energetica, dei temi del lavoro e dell’occupazione (incluse le iniziative sul reddito di cittadinanza e sul servizio civile)".
Soltanto all'esito della predetta attività di consultazione, e solo allora, si deciderà il da farsi. "Se riscontreremo la concreta possibilità di espletare al meglio e caratterizzare la nostra azione - ha sottolineato Mazzocca - ci ributteremo a capofitto e con le solite nostre 16 ore al giorno di lavoro per il governo della nostra regione. Qualora, viceversa, tali condizioni minime non saranno rintracciabili, vorrà dire che in futuro la coalizione di maggioranza che esprime il governo regionale sarà un pò più di centro e un pò meno di sinistra".
Una posizione piuttosto diplomatica che non nasconde, però, il tormento che vive il partito di Sel, in queste ore. Tormento espresso con maggiore decisione dal coordinatore regionale Tomasso Di Febo. "Il rimpasto della giunta regionale è stato fatto in modo troppo sbrigativo e con arroganza!", ha sottolineato. "Il metodo e il merito delle decisioni del Presidente D'Alfonso sulla nuova composizione della giunta regionale aprono una vera e propria crepa nella maggioranza di governo regionale. Non è ammissibile che si possa chiudere il rimpasto prima della conclusione della verifica politico programmatica. Non solo noi, ma anche altri partiti della coalizione si sono lamentati della mancanza di collegialità nella gestione della crisi della maggioranza regionale. Bene ha fatto il nostro rappresentante Mario Mazzocca a non controfirmare il decreto di nomina di sottosegretario e a rimettere le proprie scelte alle decisioni del partito".
Di Febo ha confermato che, in vista della verifica programmatica con la maggioranza di governo regionale, Sel Abruzzo "ha avviato il percorso delle consultazioni dei sindacati, delle associazioni ambientaliste e di categoria, nonché degli amministratori locali per confrontarci sullo sviluppo sostenibile dell'Abruzzo e sulle proposte delle organizzazioni sociali. Al termine della verifica politico-programmatica dei prossimi giorni, l'assemblea regionale di Sel farà le proprie valutazioni nel merito e assumerà le proprie determinazioni politiche in modo collegiale; solo dopo si deciderà il nostro futuro ruolo in consiglio regionale e, dunque, se ci saranno le condizioni politiche per proseguire il nostro lavoro nell’ambito della coalizione di maggioranza di governo regionale, oppure se passare all'opposizione".
Stando alle parole di Di Febo, pare davvero complicato 'ricucire' la crepa che si è aperta in maggioranza.