Venerdì, 16 Ottobre 2015 13:33

Urban Center, il presidente Sbaffo si presenta: "Sarà indipendente ed inclusivo"

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Sarà collocato inizialmente al Palazzetto dei Nobili, poi in una parte dello stabile riqualificato di via Maiella, quello che una volta ospitava la sede centrale del Liceo Scientifico. E' composto, per ora, da una sessantina di associazioni e avrà solo un potere consultivo nei confronti della Giunta comunale e delle scelte sulla ricostruzione in generale.

"L'Urban Center sarà uno strumento che permetterà di accorciare e mettere in sintonia le distanze tra i cittadini e i decisori delle trasformazioni, un luogo di dibattito e discussione dal quale far uscire proposte", l'ha definito oggi in conferenza il neo presidente, l'architetto Maurizio Sbaffo.

Ma quindi come potrà incidere concretamente sulla ricostruzione? "Tanto più autorevole sarà la sua voce, e questo dipenderà dalle sue componenti, più sarà importante che venga ascoltato", risponde Sbaffo a NewsTown sottolineando che "sarà fondamentale che ci sia molta partecipazione altrimenti non andremo lontano".

Il Presidente, che ha annunciato la costituzione del Comitato scientifico (composto da cinque persone a cui verrà affiancato un membro del Comune) nell'arco di una settimana, ci ha tenuto a specificare che "per avere un ruolo incisivo l'Urban Ceneter deve essere indipendente anche a livello economico. Ci sono casi di Urban Center finanziati totalmente dalla amministrazioni comunali, ma non questo".

Infatti, secondo le esperienze esistenti e i teorici della partecipazione, un Urban Center finanziato totalmente dall'Amministrazione avrebbe solo una funzione di vetrina e di informazione di ciò che accade. Ma non è ciò che quello aquilano, almeno nelle intenzioni, si prefigge: "Noi crediamo fermamente che, per non far fallire sul nascere l'ultima occasione possibile per la città di attuare con l'Urban Center un percorso di esperienze del tipo 'bottom-up', vada tenuta la barra dritta sulla rotta della 'partecipazione inclusiva', anche se, come si è già palesato, questa rotta non è priva di insidie è non è la più facile da navigare"

Un tema questo che ha caratterizzato molto la discussione nel percorso iniziale di formazione dello Urban Center, in particolare tramite una diversità di vedute tra i due principali soggetti promotori, e cioè l'INU (l'istituto nazionale degli urbanisti) - che almeno inizialmente riconosceva come circoscritti i poteri della costituenda struttura rispetto agli organi istituzionali -, e Policentrica - l'associazione aquilana più vicina ai percorsi partecipativi cittadini sviluppatisi nel post sisma anche attraverso l'assemblea cittadina.

Le due realtà dopo un lungo dialogo erano arrivate però ad una sintesi che gli ha permesso anche di arrivare all'espressione della candidatura condivisa (anche con altre associazioni) di Antonella Marrocchi (di Policentrica) che però ha perso proprio contro Sbaffo, appoggiato da altre associazioni.

"Sento la responsabilità - ha concluso oggi il presidente Sbaffo - di aver avviato, insieme ad altri e a gran parte del mondo associativo di questa città, un processo innovativo che può portare al cambiamento della percezione della ricostruzione della città, fatto di responsabilità e d'impegno".

Per il Comune era presente alla conferenza stampa l'assessore con delega alla Partecipazione Fabio Pelini: "Come amministrazione, l'Urban Center l'abbiamo fortemente voluto. La sfida ora è proprio quella che sia utile, ed autonomo dall'amministrazione, efficace nel prendere le decisioni".

Si ma perché queste decisioni dovrebbero essere prese in considerazione visto il carattere semplicemente consultivo dell'Urban Center? "Noi dovremo tener conto per forza di proposte che arrivano da una struttura che rappresenta 65 soggetti della città. L'Urban center aquilano, si può esser certi, non avrà solo un ruolo informativo".

Insomma un altro tassello partecipativo - a volte presentato come la Panacea a tutti i deficit democratici della ricostruzione - è stato istituito. Si vedrà adesso quanto riuscirà ad essere efficace, insieme magari ad altri strumenti concepiti ugualmente per aumentare la partecipazione sulla carta, come ad esempio le appena terminate elezioni delle circoscrizioni reintrodotte da Cialente.

Vedremo insomma se, grazie a tutto questo, gli aquilani riusciranno almeno a decidere cosa apporre al centro della prossima rotatoria o scegliere il nome del nuovo stadio.

 

Ultima modifica il Venerdì, 16 Ottobre 2015 14:36

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