Martedì, 20 Ottobre 2015 02:27

Operazione Restart, 260 milioni per il Cratere. Lolli: "No interventi spot"

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Nelle prossime settimane si aprirà una partita fondamentale per il futuro dell'Aquila e del Cratere, quella dell'impiego dei cosiddetti "fondi del 4%" destinati alle attività produttive.

Un intervento imponente, quantificabile in circa 260 milioni di euro, cifra che, ha ricordato il vice presidente regionale e assessore alle Attività produttive Giovanni Lolli, rappresenta "più del doppio dei fondi europei che tutto l'Abruzzo, L'Aquila compresa, avrà per sette anni".

Proprio Lolli ha esposto ieri in consiglio comunale le linee guida del documento programmatorio "Operazione Restart", che traccia le coordinate e gli asset strategici sui quali si andrà a intervenire.

Si tratta, in sostanza, di una cassetta degli attrezzi, di un contenitore che andrà riempito con strumenti operativi "sulla base dei quali" ha affermato Lolli "fare i bandi".

A tal proposito, la Regione ha già costituito, al suo interno, una cabina di regia che dovrà interloquire con il Governo e presto metterà a disposizione anche una struttura di supporto e consulenza che offirà sostegno per la progettazione a tutti gli attori economici che vorranno concorrere alla richiesta di fondi..

L'obiettivo è predisporre bandi in grado di tener conto delle specificità e delle peculiarità del territorio per non ripetere gli errori fatti in passato, ad esempio con i fondi del 5%, i 100 milioni della delibera Cipe 135 che hanno finanziato interventi spot come i contratti di sviluppo, i progetti di ricerca e bandi come Start&Smart, che non hanno prodotto, in termini di ricadute occupazionali, i risultati sperati.

"Basta con interventi episodici" è stato il refrain di Lolli "con questo documento (Restart, ndr) abbiamo finalmente una traccia stabilita dalla legge e degli obiettivi strategici. Il difetto principale degli interventi precedenti era che, essendo stati concepiti a Roma, applicavano al nostro territorio norme generali senza fare le opportune verifiche sulla loro efficacia. Erano strumenti troppo rigidi, rimasti non a caso infruttuosi. Servono soluzioni più flessibili, i cui effetti possano essere immediatamente valutati e che possano essere eventualmente cambiate qualora non dovessero essere in grado di assicurare il raggiungimeto degli obiettivi prefissati".

"Da questo punto di vista" ha affermato Lolli "abbiamo già avuto un'apertura significativa da parte del ministero. Carlo Sappino (dirigente del Mise, ndr) ci ha assicurato che si potrà procedere con atti amministrativi, e non con provvedimenti legislativi, che snelliranno di molto le procedure. Ora sta a noi "ha concluso Lolli "ai decisori pubblici ma anche agli imprenditori, ai giovani, ai piccoli comuni, e insomma alla sociertà civile, dimostrare di saper fare un buon uso di queste risorse".

 

Ultima modifica il Martedì, 20 Ottobre 2015 02:39

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