"Non esiste oggi in Italia un territorio tanto ristretto quanto quello del cratere, sul quale siano ricadute risorse finanziarie così ingenti e tutte in un'unica soluzione: circa il quadruplo di quanto la Regione otterrà dai fondi europeri per i prossimi anni".
A dirlo, il vice Presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli che, stamane, in Consiglio comunale, illustrerà la bozza di programma per l'utilizzo del 4% delle risorse finanziarie utilizzate per la ricostruzione che lo Stato ha deciso di destinare allo sviluppo delle attività produttive nel cratere.
L'operazione ha avuto un nome e una definizione: "#OPERAZIONE 4% RE-START".
La cosiddetta "area del cratere sismico" comprende i 57 comuni abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, con una popolazione che ammonta complessivamente a circa 140 mila abitanti. Si trova all'incrocio di diversi assi economici: i principali sono quello nord-sud lungo il crinale appenninico e quello est-ovest che collega Roma e la costa tirrenica con quella adriatica. Per alcuni aspetti (come la presenza di alcune multinazionali ed il relativo alto livello di esportazioni) l'area del cratere presenta, sotto un profilo economico, caratteristiche simili a quelle delle regioni centro-settentrionali, ma anche elementi tipici del Mezzogiorno sotto il profilo sociale e istituzionale.
"Abbiamo avuto una importante apertura da parte del Ministero", ha già anticipato Lolli. Nel senso che, individuati i settori principali di intervento, "ci permetteranno di individuare gli strumenti attuativi in modo da essere elastici nella scelte. Quello che invece chiedono tassativamente - ha aggiunto - e' che i progetti devono essere di ampio respiro, in grado di produrre sviluppo; verranno dunque rispediti al mittente i progetti di piccolo cabotaggio". In questo senso, Lolli ha proposto la creazione di gruppo di lavoro all'interno del tavolo della ricostruzione in grado di individuare gli strumenti da applicare che, ha aggiunto, "devono essere misurati alla specificita' del territorio". Tra i temi da affrontare c'e' il nodo del credito alla aziende e uno specifico aiuto alle imprese che investiranno nei centri storici dei comuni del cratere.
Gli assi di intervento individuati sono:
- Ricerca e Alta Formazione;
- Ambiente e Turismo;
- Cultura.
Decisi gli assi, si sta dunque lavorando su interventi precisi, 'raccontati' in un documento di 7 pagine, frutto del lavoro condiviso di un Tavolo permanente per la Ricostruzione che verrà discusso in Consiglio comunale.
Un documento che NewsTown ha avuto modo di sfogliare, svelando in esclusiva ai suoi lettori. Un documento che vi riproponiamo. Un documento che propone, dapprima, un quadro economico del cratere, per poi formulare gli obiettivi di sviluppo da perseguire con i fondi garantiti, definendo infine gli strumenti della governance. Ve lo riproponiamo, in attesa dei lavori dell'assise consiliare.
Il quadro economico
Struttura industriale
La struttura industriale del cratere è caratterizzata da un marcato dualismo: un gruppo ristretto e molto qualificato di aziende medio-grandi ed una grandissima maggioranza di imprese al di sotto di nove dipendenti.
Punti di forza:
- La storia industriale soprattutto nel settore TLC ha sedimentato una diffusa e preziosa professionalità tra i lavoratori;
- Il sistema delle grandi imprese è collocato in 2 settori strategici: spazio-avionica-tlc e chimico-farmaceutico. Nel settore Spazio, Avionica e TLC opera un gruppo di aziende importanti come Alenia Thales (dove è situata la più grande camera pulita d’Europa) e Selex. Si tratta di aziende con una forte attività di ricerca in loco, una propensione a lavorare in collaborazione anche con altre aziende collocate in territori limitrofi, in particolare nella Marsica (Telespazio, L.Foundry, Micron) con le quali hanno dato vita a un polo di innovazione regionale. Tali aziende hanno generato un indotto quantitativamente non numeroso ma estremamente qualificato. Hanno inoltre consolidato un proficuo rapporto con l’università dell’Aquila. Il settore Chimico-Farmaceutico è costituito da un gruppo di aziende molto solide – come Sanofi, Dompè e Menarini – che hanno una forte componente manifatturiera a cui recentemente si sta accompagnando una consistente attività di ricerca in ulteriore espansione. In questi anni hanno dato vita con l’università ad un polo di innovazione regionale molto innovativo.
Punti di debolezza:
- Difficoltà a sviluppare un sistema di servizi avanzati;
- Gravi ritardi nell’infrastrutturazione delle aree industriali, spesso prive anche di una adeguata manutenzione ordinaria, che incide negativamente sia sulle industrie medio-grandi che, soprattutto sulle piccole aziende;
- Un sistema di microimprese molto parcellizzato e, tranne lodevoli eccezioni, poco propenso all’innovazione e scarsamente vocato a cimentarsi con i mercati internazionali;
- Una fortissima sofferenza è manifestata da tutto il sistema – soprattutto piccole e medie imprese – nell’accesso al credito che ha reso scarsamente utilizzati i fondi pubblici di sostegno per la mancanza della quota di autofinanziamento. Tutto ciò e stato reso particolarmente acuto dalla scomparsa di un sistema creditizio locale che in passato sosteneva queste attività.
Ricerca e formazione
Esiste e si è rafforzata nel cratere una presenza significativa di istituti prestigiosissimi: il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’INFN, l’Università dell’Aquila con circa 23.000 iscritti e una forte vocazione alla ricerca e qualità della didattica, TILS, il GSSI scuola di dottorato internazionale e centro di ricerca dell’INFN, alcune strutture storiche per la formazione manageriale come la Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli.
Punti di forza:
- La presenza di questi istituti, con ricercatori e studenti di tutto il mondo contribuisce a formare un ambiente culturale e tecnologico aperto, stimolante e innovativo.
Punti di debolezza:
- Una persistente pigrizia da parte del territorio a riconoscerne il valore e le potenzialità e quindi a collegarsi con tali iniziative;
- La scarsa percentuale di docenti universitari stabilmente residenti in città e protagonisti di un pendolarismo marcato.
Ambiente e turismo
Siamo di fronte ad una eccezionale condizione territoriale nella quale convivono:
- le uniche grandi montagne dell’Appennino (il massiccio del Gran Sasso coi suoi 2.912 m.) e due Parchi naturali che rendono l’area cratere il territorio con la più alta percentuale di aree protette d’Europa;
- la presenza di località che hanno ottenuto il riconoscimento dell’inclusione nell’associazione dei “Borghi più belli d’Italia";
- una storia antica e importante di grande ricchezza legata alla produzione della lana (dal Gran Sasso partiva il Tratturo Magno, cammino della più grande transumanza d’Europa) e alla coltivazione dello zafferano che ha lasciato un patrimonio di beni monumentali di valore assoluto nella città dell’Aquila (la 5^ città d’Italia per edifici tutelati), nei Borghi e nei castelli;
- una tradizione di produzioni agricole e zootecniche assai pregiate ed una gastronomia di altissima qualità che può contare su ben nove Presidi Slow Food e una DOP;
- una grande presenza di istituzioni culturali di prestigio;
- una realtà di turismo religioso e spirituale con attrattori di assoluto pregio come la Perdonanza, il Cammino del Perdono celestiniano, il Santuario di San Gabriele e, più recentemente, il borgo di San Pietro alla Jenca alle falde aquilane del Gran Sasso.
Insomma ci sono tutte le potenzialità per intercettare e soddisfare una crescente domanda di turismo esperienziale.
Punti di forza:
- La vicinanza e il collegamento autostradale con Roma (1 ora) e con la costa adriatica (45 minuti);
- Una ricerca, già prima del sisma, di un modello di offerta turistica innovativa (A Santo Stefano di Sessanio nasce, col recupero del borgo, una delle prime esperienze di Albergo diffuso);
- Una spinta a cimentarsi con l’offerta turistica anche da parte di gruppi di giovani con iniziative innovative (il Festival della Montagna dell’Aquila, la valorizzazione del fiume Tirino, l’Ovindoli Mountain Festival);
- Una disponibilità degli operatori a mettersi in rete (DMC), l’istituzione del Distretto del Gran Sasso (primo distretto turistico montano d’Italia e progetto pilota in grado di coagulare soggetti pubblici e privati);
- La presenza di alcuni operatori privati di livello significativo nella gestione delle stazioni sciistiche per il turismo invernale (Campo Felice e Magnola);
- Il processo di ricostruzione del capoluogo, delle sue frazioni e dei borghi storici circostanti che potrà offrire una residenzialità diffusa di alta qualità e di indubbio valore ambientale.
Punti di debolezza:
- Una forte disomogeneità nell’adeguarsi ai parametri di qualità e di identità territoriale da parte dell’insieme degli operatori turistici;
- Una mancanza di strategia promozionale da parte di Regione, Enti Locali e degli stessi operatori privati;
- Una limitata propensione a utilizzare le tecnologie digitali per organizzare e proporre l’offerta;
- Una gestione fragile e inadeguata di fondamentali strutture turistiche da parte di soggetti pubblici (Centro Turistico del Gran Sasso-Comune dell’Aquila e Gran Sasso Teramano a Prati di Tivo-Pietracamela, Te);
- La carenza di moderne infrastrutture turistiche di qualità, efficaci ed efficienti, di adeguata ricettività alberghiera, l’assenza quasi totale di campeggi, aree attrezzate e servizi per il turismo “open air”.
Cultura
Nel cratere e soprattutto nella citta dell’Aquila opera una potente rete di istituzioni ed attività culturali che può essere paragonata a quelle presenti nelle aree metropolitane. Parliamo di una autentica “industria culturale” composta da musei, biblioteche e istituzioni culturali di assoluto e riconosciuto prestigio nazionale, da strutture di alta formazione culturale e artistica come l’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio e il Centro Sperimentale di Cinematografia, da eventi di richiamo come la Perdonanza Celestiniana, e recentemente “il Jazz italiano per L’Aquila”.
Punti di forza:
- Una qualità della vita culturale non paragonabile a quella di città simili e fortemente attrattiva.
Punti di debolezza:
- Il bacino di utenza, obiettivamente limitato, pone problemi di sostenibilità finanziaria di una infrastruttura culturale così importante
Obiettivi di sviluppo
Il segno del processo di ricostruzione non può essere puramente conservativo, ma è l’occasione per una forte spinta innovativa: selezionando e concentrando le risorse lungo le vocazioni indicate; collegando gli obiettivi e gli strumenti del 4% delle risorse per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico alla Programmazione Comunitaria 2014-2020 e ad altre linee di finanziamento regionali e nazionali.
Sistema Industriale
Gli obiettivi da perseguire possono essere:
- Puntare ad una industria orientata alle alte tecnologie e alla ricerca fondamentalmente lungo i due asset dello Spazio-Ict e Chimico-Farmaceutico già indicati con rilievo strategico nella strategia S3 del FESR 2014-2020 della Regione Abruzzo;
- Consolidare e far crescere le aziende esistenti, lavorare all’integrazione con altri siti industriali presenti nella regione (Marsica) e nella vicina capitale;
- Completare e ammodernare le infrastrutture delle aree industriali, a partire da quella dell’Aquila e dei Comuni limitrofi (completamento della metanizzazione, infrastrutturazione digitale a banda larga e realizzazione di aree ecologicamente attrezzate);
- Promuovere e stimolare collegamenti con la ricerca dell’università, e dei centri di ricerca interni ed esterni al territorio;
- Prevedere premialità per la crescita di piccole e medie imprese nelle filiere dei due settori con particolare riferimento ai servizi avanzati di supporto alle imprese nella crescente integrazione tra manifattura e terziario;
- Determinare migliori condizioni per attrarre nuovi investimenti, anche dall’estero, in collegamento con le iniziative del piano governativo “Destinazione Italia”;
- Attivare una strategia sul credito che si colleghi all’insieme delle attività già oggi disponibili.
Gli strumenti per ottenere questi obiettivi devono essere flessibili e via via verificabili in un rapporto diretto con gli operatori del territorio. Tra questi:
- il Contratto di Sviluppo nazionale (con un investimento minimo di 20 Meuro) già oggi operante;
- uno strumento simile ma con una dimensione diversa, tipo il Contratto di Sviluppo regionale che fissa il limite dell’investimento a 1,5 Meuro;
- Uno strumento specifico per l’attività di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione;
- Uno strumento specifico per incentivare l’assunzione di lavoratori qualificati;
- Uno strumento di sostegno alle attività delle PMI in “de minimis” anche finalizzato a promuovere il rientro o la nascita nei centri storici di attività economiche, commerciali, professionali, di servizio;
- Uno strumento di sostegno per le “start up” specifico per le caratteristiche del cratere;
- Una linea di credito agevolato collegato anche alle strutture oggi operanti (fondo centrale di garanzia), integrando il sostegno in conto capitale con credito agevolato;
- Uno strumento di sostegno allo sviluppo delle reti di impresa, in coordinamento con gli strumenti nazionali;
- Strumenti di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, da coordinare con le misure attive a livello nazionale.
Affinché questi strumenti possano funzionare essi debbono essere attuati con procedure più semplici e accessibili e con tempi molto più rapidi di quelli finora conosciuti. Inoltre è indispensabile mettere in campo un processo dinamico e trasparente di informazione e consulenza per facilitare l’accesso di cittadini, operatori economici e amministrazioni locali agli strumenti e accompagnarli all’accesso di altri strumenti (fondi comunitari gestiti dalla Regione e fondi comunitari diretti a cui il territorio accede pochissimo) anche attraverso la creazione di una apposita struttura incaricata di monitorare e verificare la effettiva realizzazione dei progetti nonché il rispetto degli impegni assunti sotto il profilo occupazionale.
Digitalizzazione
- Favorire la realizzazione di una infrastruttura di rete a banda ultra larga (per una connettività di almeno 100Mb/s per singola unità immobiliare) integrando le attività in corso per iniziativa regionale – programmi di a valere sui fondi Fesr e Feasr – con altri interventi specifici come la strategia “Smart city” della città dell’Aquila, il progetto RESTO predisposto per i Comuni del cratere e la Rete in corso di realizzazione da parte dell’Università;
- Il transito di importanti dorsali in fibra ottica, unitamente a condizioni climatiche favorevoli (temperature massime e tasso di umidità contenuti), rendono la città dell’Aquila un sito particolarmente attrattivo per la collocazione di Data Center regionali e nazionali. Un progetto specifico - già in corso con il coinvolgimento dell’Università, di Istituti scientifici, di grandi operatori delle telecomunicazioni e di istituzioni pubbliche – va sostenuto e implementato.
Alta formazione
La qualità di Istituzioni, strutture ed esperienze formative d’eccellenza consente di puntare ad un obiettivo ambizioso: caratterizzare L’Aquila come una “città della conoscenza”, rafforzando e valorizzando le reti di collaborazione che legano l’Università e gli altri centri di formazione superiore con la sua area di riferimento.
Gli obiettivi da perseguire sono:
- Elaborare un piano di sostegno che sviluppi il GSSI - l’unica scuola di dottorato a ordinamento speciale del Centro-Sud Italia - in modo che si consolidi sul piano nazionale e internazionale;
- Arricchire il sistema di istruzione superiore aggiungendo altri Centri sulla sicurezza alimentare, sulla documentazione e ricerca sulla prevenzione e gestione delle catastrofi naturali, sul chip design e sull’ICT e sul trasferimento tecnologico (sul modello della Fraunhofer Italia);
- Rafforzare la capacità di attrarre studenti e docenti da tutto il mondo, predisponendo residenze universitarie di qualità, servizi di trasporto pubblico efficienti, attrezzature ricreative e sportive di numero e varietà adeguate, servizi di accoglienza, orientamento e tirocinio. In questo contesto potrebbe essere collocato anche un intervento volto ad acquistare e ristrutturare, con il contributo di partner locali come la Fondazione Carispaq, gli immobili della ex Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli, come centro di formazione manageriale post-laurea, in cui ospitare anche le iniziative del GSSI e dell’Università dell’Aquila come la International School of Space Science, in collaborazione con Istituzioni, Centri di Ricerca e Aziende operanti nel territorio nazionale;
- Attivare campus estivi formativi residenziali in alcuni dei borghi (come nel caso del progetto “Wayne in Abruzzo” avviato nel 2004 a Gagliano Aterno con la Wayne State University di Detroit) in collaborazione con università italiane e straniere;
- L’esperienza del terremoto 2009 può diventare un progetto di ricerca che tramuti conoscenze e professionalità maturate in loco (raccolta dati per la prevenzione, gestione dell’emergenza, valutazione del danno, tecniche di ricostruzione) in un patrimonio culturale e tecnico dell’intera nazione nel campo del rischio e delle calamità. Possono essere coinvolti istituti di ricerca locali, enti nazionali per lo sviluppo e gli Uffici Speciali per la Ricostruzione.
Turismo e Ambiente
- Concentrare gli investimenti sui fattori che valorizzano il modello di turismo montano integrato non più solo finalizzato al prodotto invernale dello “sci da discesa” (che resta tuttavia uno dei fattori importanti), ma superando la stagionalità e integrandolo con tutti gli altri fattori e servizi che oggi rendono appetibile un territorio facendo in modo che la sua tradizionale ruralità diventi un fattore di attrazione e, di conseguenza, di sviluppo imprenditoriale con particolare riferimento all'accoglienza collegata alla conoscenza e fruizione delle peculiari produzioni agricole, zootecniche, artigianali ed enogastronomiche;
- Valorizzazione internazionale del turismo enogastronomico, in collegamento con le misure di sostegno alle esportazioni delle imprese;
- sostegno a progetti di completamento di strutture invernali (Campo Imperatore, Prati di Tivo, Altopiano delle Rocche);
- miglioramento e nuovo sostegno al bando in regime “de minimis” per le attività turistiche innovative;
- predisposizione di un Contratto di Sviluppo turistico per investimenti superiori a 1 Meuro;
- integrazione e sostegno ai progetti di sviluppo in corso (Distretto Turistico montano del Gran Sasso d’Italia e nuova Convenzione nazionale APE-Appennino Parco d’Europa che vede l’Abruzzo capofila);
- completamento - coordinato con le risorse regionali - della pista ciclabile Capigninano - Castelvecchio Subequo;
- elaborazione di un piano di promozione turistica anche attraverso un accordo quadro con l’ENIT.
Cultura
La valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e culturale della città dell’Aquila e del suo territorio si intreccia strettamente con i precedenti interventi di sviluppo economico. L’obiettivo di fare dell’Aquila una “città creativa” converge con la crescita dei servizi avanzati, del sistema della formazione superiore e del turismo. Un ruolo centrale avrà lo sviluppo imprenditoriale delle molteplici attività creative già presenti nel sistema urbano.
- Per il sostegno finanziario alle attività creative, riconoscendo le peculiarità storiche e di eccellenza del sistema culturale aquilano, occorre evitare la dispersione a pioggia di risorse per concentrarle sul sostegno a progetti e attività delle istituzioni già selezionate dallo Stato e riconosciute nel Fondo Unico dello Spettacolo. Vanno in particolare privilegiate iniziative di grande impatto e di forte promozione del territorio, come quelle legate alla Perdonanza e al Jazz;
- La città dell’Aquila è sede di un rilevante patrimonio architettonico, culturale e artistico che, insieme con l’Università, ha sempre animato la vita del centro storico. È mancato, però, un tentativo di connettere l’insieme delle attività in un “sistema urbano creativo”, capace di suscitare e valorizzare le energie individuali e di creare condizioni più favorevoli per nuove iniziative culturali, basate sull’intreccio tra competenze e tradizioni diverse e capaci di creare opportunità di lavoro;
- Si può immaginare un luogo fisico o un sistema di spazi che funga da centro di aggregazione e incrocio tra attività culturali diversificate e sintetizzi anche sul piano simbolico questa visione del sistema urbano: una sorta di “incubatore della creatività”, nel quale la contiguità quotidiana tra soggetti attivi in campi diversi della vita culturale funzioni da catalizzatore anche per nuove iniziative imprenditoriali. Un progetto così ambizioso, oltre a mobilitare le energie presenti nel sistema locale, potrebbe attrarre verso la città talenti e risorse imprenditoriali esterne, dando concretezza al progetto di “capitale della cultura” a livello nazionale.
Strumenti di governance
Una strategia di questa natura richiederà:
- procedure semplificate, rapidità nelle risposte, massima trasparenza, forte coinvolgimento dei soggetti che operano nel territorio e ovviamente un forte controllo nazionale e statale sull’uso delle risorse anche avvalendosi delle altissime qualità professionali che si esprimono negli Uffici Speciali della Ricostruzione dell’Aquila e del Cratere;
- la predisposizione preliminare di un sistema trasparente di indicatori di controllo dell’attuazione degli interventi e di valutazione dei risultati ottenuti, da usare anche nella predisposizione dei bandi per l’assegnazione delle risorse.
Gli indicatori fondamentali che consentiranno di valutare nel tempo l’efficacia degli obiettivi indicati sono relativi principalmente a:
- la nuova occupazione soprattutto qualificata che si sarà in grado di creare;
- le nuove attività di impresa innovative nei diversi settori;
- l’attrazione di investitori, di studenti e di ricercatori;
- il numero di brevetti, marchi, modelli di utilità e pubblicazioni di rilievo internazionale.
La definizione puntuale degli indicatori statistici e dei metodi di valutazione sarà realizzata con il concorso tecnico dell’Università dell’Aquila, nell’ambito di un processo aperto alla partecipazione di tutti i soggetti sociali interessati, inserito nel sistema di indicatori di Benessere equo e sostenibile (BES) promosso dall’Istat.