Sabato, 26 Marzo 2016 16:51

Rugby, con Gran Sasso e Sambuceto in campo il progetto più solido in Abruzzo

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Gran Sasso Rugby e Sambuceto Rugby sono due società diverse, che operano in luoghi sostanzialmente diversi, che hanno storie diverse ma un destino comune: il progetto di crescita, al momento, più solido in Abruzzo.

La società della presidente Loredana Micheli milita in Serie A e non ha giovanili - ha svolto attività con i più piccoli quest'anno al campo base di Villa Sant'Angelo (L'Aquila) - mentre il Sambuceto di Antonio Angelone, nella struttura dell'Oasi a San Giovanni Teatino (Chieti) anima una fervente attività giovanile, e garantisce le obbligatorietà previste dal regolamento ai grigiorossi aquilani. Il punto di incontro, tra le due realtà, è la squadra in Serie C, che si chiama Gran Sasso (cadetta), ma che gioca all'Oasi e vive la propria vita soprattutto sulla costa adriatica.

Come è noto, il comprensorio aquilano è stata sempre la locomotiva del movimento regionale, per appartenenza e numeri, radici storiche e risultati in campo. Ma, senza andare troppo ad approfondire virtù e (tanti) problemi delle altre realtà del rugby abruzzese, si può dire che, attualmente, il connubio che sa di franchigia tra Gran Sasso e Sambuceto sembra essere il sodalizio più felice celebrato negli ultimi anni.

E nelle ultime settimane, poi, sembra essersi rafforzato: con l'esonero di Pierpaolo Rotilio, infatti, l'aquilano Francesco Iannucci è diventato coach della squadra in Serie A (insieme a Edoardo Vaggi, già allenatore degli avanti), proveniente dal ruolo di direttore tecnico del progetto Sambuceto. In questo modo, si è creato un fil rouge ancora più consistente tra le due realtà, con la possibilità di crescita di giocatori provenienti dal serbatoio delle giovanili, che possono arrivare alla A, prima di farsi le ossa in C1. Ne sono un esempio i due giovani Stefano Servadio (classe 1996) e Riccardo Di Febo (1997) recentemente schierati in prima squadra.

Una conferma arriva anche dallo stesso Iannucci: "In settimana abbiamo lavorato bene anche grazie alla partecipazione di due allenatori del Sambuceto che hanno contribuito alla seduta d'allenamento per stare anche a contatto con gli atleti che formano costantemente per il futuro della prima squadra", ha dichiarato in una nota inviata ieri sera, nella quale ha trovato spazio anche il direttore generale della Gran Sasso, Pierfrancesco Anibaldi, che ha sottolineato come quello tra Gran Sasso e Sambuceto sia un "progetto unico, che mira alla formazione di atleti di serie A e alla crescita del settore giovanile abruzzese anche in termini di risultati".

Al di là delle più o meno velleitarie rivendicazioni sul "capoluogo di regione" e al di là delle numerose compagini di rugby giovanile all'Aquila, è bene ribadire che sulla costa abruzzese vive la maggior parte delle famiglie della regione. Basti pensare che nell'ormai affollata area metropolitana tra Silvi e Francavilla vivono quasi 700mila persone su 1,2 milioni di abitanti in tutto l'Abruzzo.

Anche per questo il Sambuceto partecipa con le proprie giovanili a diversi tornei, come quello di Cesena, giocato proprio ieri. In quella occasione sono stati buoni i risultati dell'under 16 e dell'under 14. Quest'ultima annoverava anche cinque giovani del Tortoreto, che espleta le obbligatorietà per L'Aquila Rugby Club e che a Cesena aveva "prestato" quattro giovani anche a Rugby Experience, giovane realtà aquilana costantemente in crescita.

Ultima modifica il Sabato, 26 Marzo 2016 18:21

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