Mercoledì, 25 Settembre 2013 14:44

L'Aquila, Malagò visita impianti sportivi: "Stanno sbocciando molti fiori"

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"Bellissimo, bellissimo. Ho visto molti fiori che stanno sbocciando, tornerò a L'Aquila tra due mesi per l'inaugurazione di Piazza d'Armi. E' l'impegno che ho preso con l'amministrazione". Parola di Giovanni Malagò che sta visitando gli impianti sportivi della città. "Il progetto di Piazza d'Armi e lo stadio di Acquasanta senza barriere, simbolicamente, hanno una valenza formidabile".

Il presidente del Coni ha parlato anche di Centi Colella, complimentandosi per l'organizzazione della struttura: "Ho scoperto, tra l'altro, che c'è la possibilità di realizzare un palazzetto, finanziato da alcuni signori giapponesi con cui, negli ultimi mesi, dopo la candidatura olimpica di Tokio, abbiamo rapporti molto stretti. Cercherò di capire perché non ci sono ancora le autorizzazioni amministrative e burocratiche: il palazzetto sarebbe il completamento ideale della cittadella universitaria dello sport. Mi hanno anche promesso che costruiranno una piscina".

Nel corso della visita, si è più volte sottolineato come la ricostruzione degli impianti sportivi, a L'Aquila, proceda più velocemente di quella pubblica e privata: "Ho molto viaggiato in giro per l'Italia, non solo negli ultimi mesi, e devo dire che questa città è avanti rispetto alla media nazionale. Certo gli impianti devono essere completati, messi a norma, penso al palazzetto del pattinaggio di cui l'Abruzzo è il regno: una volta ottenuti questi risultati, L'Aquila avrà una offerta di impianti sportivi eccellente rispetto alla realtà demografica. Bisogna fare in fretta, però: non serve sottolineare il ruolo fondamentale che lo sport puo' giocare per la ricostruzione sociale della città".

"Vigileremo", ha promesso Malagò, "perché ne abbiamo una precisa responsabilità morale. Voglio ricordare, però, che non ho alcun compito legislativo. Ho visto lo scheletro della curva dello stadio Fattori: 'nun se po' vede', come si dice a Roma. Mi è stato promesso che verrà demolita o, comunque, che sarà sviluppata per rispondere alle esigenze dell'impianto. Ho anche chiesto informazioni sul velodromo: è un lusso che ad oggi non possiamo permetterci, c'è pochissima richiesta. Cercherò di parlarne con il presidente della federazione. Più di questo, non possiamo fare".

Un'ultima battuta sulla proposta avanzata dai deputati del Movimento 5 Stelle che ieri, in un incontro con il ministro Delrio, hanno chiesto la sospensione di Sabatino Aracu da presidente della federazione hockey e pattinaggio a rotelle dopo la condanna a 4 anni nel processo sulla Sanitopoli abruzzese: "Rispetto tutte le forze politiche, non capisco però questa richiesta di sfiducia: Aracu può essere sfiduciato solo dai suoi elettori, è il mondo dello sport che decide del destino di un dirigente sportivo. Ricordo che le federazioni sono enti di natura privata, ricordo che esiste una giustizia sportiva e una giustizia ordinaria. Sta nella testa, nella mente, nel cuore delle singole persone che hanno subito una condanna, e non mi permetto di entrare nel merito della vicenda, valutare cosa fare: Aracu ritiene indispensabile attendere il secondo grado di giudizio, è convinto che verranno riconosciute le sue ragioni. Dinanzi a questo intendimento né il Coni né lo Stato Italiano possono intervenire".

Ultima modifica il Mercoledì, 25 Settembre 2013 15:00

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