Presentati stamane al “Fattori” due rinforzi per L'Aquila Rugby, che guida dopo quattro giornate il girone A di Serie A. Si tratta del sudafricano Dalton Davis (terza linea, classe 1990, 189cm x 106kg) e dell'argentino Adolfo Caila (seconda linea, classe 1989, 196cm x 122 kg).
Due ingaggi importanti per la società neroverde, soprattutto nell'ottica della naturalizzazione di Caila (il cui iter burocratico è già iniziato), che permetterà al coach Nanni Raineri di schierare i due giocatori contemporaneamente in campo.
Se l'argentino è presente in città già da un mese – il suo ingaggio era stato anticipato da NewsTown lo scorso settembre – Davis è arrivato nel capoluogo abruzzese solo ieri: “Voglio ringraziare L'Aquila per avermi dato questa grande opportunità di crescita”, ha affermato il giovane sudafricano durante la conferenza stampa di presentazione. Gli ha fatto eco l'allenatore Raineri, che si è formato come allenatore proprio nel Paese degli Springboks e lì ha potuto ammirare le doti di Davis: “Non l'ho mai conosciuto, ma l'ho seguito giocandoci contro – sottolinea Raineri – da due anni milita nei campionati seniores, e proviene dall'esperienza in Currie Cup, massima espressione del rugby sudafricano”. Un bel colpo insomma per L'Aquila Rugby, suggerito direttamente da Raineri e finalizzato dal direttore sportivo Mauro Zaffiri, attraverso una “adozione” dell'ingaggio del giocatore da parte dell'azienda aquilana Supermercato Gallucci: “Vogliamo utilizzare questa modalità anche in futuro, Supermercati Gallucci ha sposato l'iniziativa e ha sponsorizzato l'atleta, assumendosi completamente l'onere dell'ingaggio”. Un elemento piuttosto importante, considerando la difficoltà nel pagamento degli stipendi che ha incontrato la società neroverde negli ultimi anni: “Abbiamo saldato gli stipendi di settembre e quelli arretrati”, assicura Zaffiri. In ogni caso, il fatto che un atleta giovane e promettente come Davis sia stato 'adottato' da un'azienda aquilana rappresenta sicuramente per L'Aquila un problema in meno.
Felice del sodalizio con il club neroverde anche Adolfo Caila (foto a sinistra): "Il rugby italiano mi sembra più fisico di quello argentino. L'accoglienza qui è stata ottima, sento che questa squadra è parte attiva dell'intera città", dichiara il flanker originario di Rosario, città di grande tradizione rugbystica, che diede i natali anche a Ernesto Guevara. Caila ha superato il periodo di prova con L'Aquila e ora è stato ingaggiato; l'argentino, che sarà nazionalizzato italiano, proviene dal Plantel Superior (Logaritmo, prima divisione nazionale).
Per quanto riguarda il campionato, i neroverdi anticiperanno il prossimo turno a sabato 2 novembre, a causa della partita di domenica dell'Aquila Calcio. A fronteggiare i ragazzi di Raineri sarà il Pro Recco, che ha nella mischia il suo punto di forza: “Dopo quattro giornate siamo arrivati in vetta alla classifica, e vogliamo rimanerci”, promette l'allenatore.
A proposito della convivenza al "Fattori" tra rugby e calcio, saranno invertiti i campi del big match tra L'Aquila Rugby e Colorno. La gara, inizialmente prevista a L'Aquila il 15 dicembre, sarà disputata in Emilia. Il ritorno (27 aprile) si giocherà a L'Aquila. L'inversione di campi si è resa necessaria perché il Colorno si è detto impossibilitato ad anticipare al sabato.
Come ammette lo stesso Zaffiri, la società mira a far crescere il numero degli spettatori (e degli abbonati, raggiunta quota 200) accorsi al “Fattori” in queste prime giornate di campionato, con una media di circa 400 persone per domenica. Certo, non è facile, perché quest'anno c'è anche la Gran Sasso, che milita nel girone B di Serie A. Una rivalità che non preoccupa la dirigenza neroverde: “In campionato stiamo facendo bene sia noi che loro – afferma Zaffiri – sarebbe un sogno per la città avere uno spareggio promozione tra noi e la Gran Sasso. Sarebbe una gara da cinquemila spettatori”. E a chi chiede come sono i rapporti tra le due società, il direttore sportivo neroverde risponde in modo diplomatico: “Sono buoni, quattro nostri atleti sono in prestito alla Gran Sasso: Mercurio, Sebastiani, Rotilio e Di Gregorio”.