"Abbiamo tentato di collaborare, d'aiutare la maggioranza a redigere il miglior regolamento possibile per la gestione degli impianti sportivi: purtroppo, ci è stata sbattuta la porta in faccia".
Così Emanuela Iorio, consigliera comunale del Partito Democratico, già assessora allo sport della Giunta Cialente; in conferenza stampa, convocata con gli esponenti delle opposizioni in assise civica, Iorio ha spiegato che la pregiudiziale presentata in apertura dei lavori della IV Commissione di lunedì scorso (poi sciolta per mancanza di numero legale, si riunirà - di nuovo - nel pomeriggio) chiedeva, in sostanza, che la fase istitutiva della consulta precedesse, cronologicamente e funzionalmente, l'approvazione del regolamento sulla gestione degli impianti. "Ritenevamo che l'approvazione del regolamento dovesse essere sottoposta al vaglio della Consulta stessa - ha aggiunto Iorio - cui è rimesso da regolamento il compito di 'esprimere, nel rispetto della normativa vigente, un parere preventivo non vincolante le decisioni che il Comune dell'Aquila intenda adottare in ambito sportivo'. Al contrario, il centrodestra ha deciso di bocciare la proposta rendendo, di fatto, assolutamente marginale il ruolo della Consulta, svuotata della effettiva capacità d'incidere".
Iorio ha inteso sottolineare anche "il clima di stanchezza" - così l'ha definito - che si respira tra le forze di centrodestra, "in particolar modo laddove si tratti d'affrontare temi importanti per la vita cittadina; dunque, una stoccata al consigliere Giorgio De Matteis che, a margine dell'ultima riunione della Commissione regolamento, aveva attaccato duramente l'ex assessora e, così, la giunta Cialente, 'colpevole' di aver mancato l'approvazione del regolamento nei 10 anni di governo e d'aver perso l'occasione d'impegnare i fondi assicurati dalla Legge regionale 41, voluta proprio da De Matteis (sul punto, domattina si terrà una conferenza stampa). "Anche in sede di Commissione, che dovrebbe analizzare e lavorare sugli atti e i provvedimenti, il consigliere non ha mancato d'inveire in modo pretestuoso avverso l'amministrazione uscente: peccato che De Matteis, negli anni passati, non abbia mostrato la nostra stessa volontà di collaborare".
Duro l'affondo di Giustino Masciocco: "Questa amministrazione vuole mettere la mani su tutto: predica partecipazione ma non la pratica"; il consigliere di Articolo 1 ha contestato, in particolare, come la Consulta fosse "assoggettata all'assessorato: hanno vinto le elezioni ma non pensino di essere i padroni della città". Ad entrare nel merito è stato Angelo Mancini (L'Aquila sicurezza e lavoro): "la composizione della Consulta è allargatissima, ci sono tutte le associazioni sportive, le federazioni, le leghe, persino dieci dirigenti scolastici: così, non decideranno mai nulla; dovrebbe essere, inoltre, un organo consultivo dell'assessorato, ma si prevede che a presiederlo sia l'assessorato: persino la segreteria è composta dallo staff di Alessandro Piccinini. Vedremo se decideranno di accogliere la mia proposta, almeno per ciò che attiene il presidente: che venga scelto dall'assemblea, in sostanza, non dalla politica. E poi, nel Consiglio direttivo - l'organo deputato a prendere le decisioni - non ci sono consiglieri comunali né dirigenti scolastici".
Mancini solleva pure altre questioni: "gli impianti sportivi andranno classificati in strutture a rilevanza economica e strutture economicamente non rilevanti; dovrebbe definirlo il Consiglio comunale ma non sono stati dettati i parametri per farlo. Inoltre, lo schema di convenzione per la gestione viene demandato alla Giunta comunale, esautorando il Consiglio".
Infine, il consigliere di L'Aquila sicurezza e lavoro ha ribadito come non sia accettabile che le palestre delle scuole vengano assegnate alle associazioni sportive prima che gli istituti definiscano le attività pomeridiane gratuite. "Dovrebbe avvenire il contrario, dando priorità e precedenza alle scuole".
Per Lelio De Santis dell'Italia dei Valori "approvare un regolamento ora, in tutta fretta e senza un approfondimento ragionato, servirebbe solo per portare a casa un risultato politico prima delle elezioni di marzo. Regole così importanti che riguardano la vita della città non possono essere scritte di corsa e per fini esclusivamente politici".
Le conclusioni sono state affidate ad Elisabetta Vicini (Democratici e socialisti): "la pregiudiziale che avevamo presentato serviva a capire se la Consulta sarebbe stata un organo utile alla partecipazione o solo uno strumento di promozione del consenso: abbiamo capito che si tratta di un organismo ancillare rispetto all'assessorato, al servizio della politica e non delle realtà sportive". Vicini ha ribadito come "il centrosinistra si sia impegnato a mettere in campo una opposizione costruttiva: la maggioranza, invece, ha badato a farsi opposizione interna, facendo mancare il numero legale per l'ennesima volta: un atteggiamento grottesto, a pensarci". Anche per Vicini, il regolamento serve solo a sbandierare un presunto risultato politico ottenuto dall'amministrazione: "continuano a ribaidre che la passata Giunta di centrosinistra non è stata in grado di dotarsi di un regolamento per la gestione degli impianti sportivi, dunque, meglio un atto qualsiasi piuttosto che niente: ebbene, non siamo affatto d'accordo".