Una testimonianza forte di dignità, senso d’appartenenza, attaccamento alla maglia. Oggi più che mai, L’Aquila calcio – il suo allenatore Pier Francesco Battistini e i giovani calciatori - è il simbolo di una città che, a nove anni dal terremoto, fatica ancora a rimettersi in piedi ma non smette di provarci, seppure gravata da scellerati capitani di ventura che hanno accumulato ricchezze con la ricostruzione non restituendo quanto dovuto alla comunità.
Ieri Battistini e il capitano Steri, sciarpa rossoblu al collo e la squadra a fare da cornice - “marinai che non hanno abbandonato la nave”, si sono definiti - sul verde dello stadio ‘Gran Sasso-Italo Acconcia’ hanno chiesto, semplicemente, di poter concludere la stagione agonistica, di portare fino in fondo l’impegno assunto ad inizio stagione. Sebbene intorno a loro siano solo macerie, la società evaporata, i collaboratori allo stremo costretti a lasciare.
Battistini ha messo in fila gli impegni disattesi, ripercorrendo le fasi di una vicenda umiliante per la città: l’incontro del 30 luglio scorso a Palazzo Fibbioni con la cordata di imprenditori romani che avrebbe dovuto rilevare la società, la presentazione della squadra il 31 agosto, a Villa Gioia, sede del Consiglio comunale, alla presenza del sindaco e degli stessi imprenditori, il closing mancato del 30 settembre, il Consiglio d’amministrazione del 28 novembre con le dimissioni dell’amministratore Antonio Ranucci, il primo di 5 amministratori che si sono succeduti in poco più di 3 mesi, fino alla mancata approvazione del bilancio all’assemblea dei soci dell’8 marzo scorso, andata deserta.
Ha letto i nomi dei 12 soci, mister Battistini, uno dietro l’altro, ad inchiodare alle proprie responsabilità gli imprenditori che stanno abbandonando la squadra: “Le responsabilità – ha chiarito l’allenatore rossoblu – sono chiare e circostanziate”.
C’è un’ultima promessa, sul tavolo: il presidente Corrado Chiodi avrebbe assicurato alla squadra che il bilancio verrà approvato il 23 marzo prossimo: vedremo se, finalmente, si passerà dalle parole ai fatti. Battistini, lo staff tecnico e la squadra chiedono soltanto di concludere il campionato: “Abbiamo preso un impegno, intendiamo onorarlo fino in fondo – le parole di capitan Steri – se ce lo permetteranno”, ha aggiunto amaro. “Ci sono tante persone a L’Aquila che possono darci una mano”, l’appello alla città dell’allenatore rossoblu.
Speriamo che non si lasci cadere nel vuoto. Intanto, i Red Blue Eagles hanno esposto uno striscione alla rotatoria di viale Corrado IV: “Arricchiti dalla sofferenza della nostra città e della sua gente… Chiodi, Mancini e Cipriani siete voi il nostro male, portate i libri in Tribunale”. Più chiaro di così.