"Il grottesco esito della farsesca vicenda riguardante la partita fra Atletico Civitella Roveto e Città di L’Aquila impone una serie di severe riflessioni. Quanto accaduto nella settimana appena trascorsa, con lo spostamento del match da Civitella Roveto a L’Aquila, a Capistrello, a Magliano de’ Marsi, fino al suo mancato svolgimento, è semplicemente vergognoso e ha dei responsabili chiari: il Comitato Regionale Abruzzo della F.I.G.C. e il suo presidente Daniele Ortolano".
A denunciarlo è il supporters trust L'Aquila me che sottolinea come si tratti degli stessi organi federali che, in estate, "avevano fatto orecchie da mercante quando si era osservato che l’inserimento della nuova squadra del Capoluogo d’Abruzzo in una categoria inferiore alla Promozione avrebbe potuto comportare seri problemi logistici se non di ordine pubblico. Ora, dopo aver umiliato la storia rossoblù, gli stessi soggetti si sono rivelati incapaci di garantire la regolare disputa di un incontro di calcio dilettantistico".
A fare le spese di questa manifesta inadeguatezza sono tutti: "gli atleti e i tifosi aquilani, che avrebbero voluto vincere la loro partita sul campo e non a tavolino, ma soprattutto la società, la squadra e i sostenitori dell’Atletico Civitella Roveto, che attendevano da tempo di giocare contro la compagine del Capoluogo e che invece rischiano di ritrovarsi penalizzati per colpe non proprie. Anziché sanzionare i clubs, gli organi federali si assumano le loro responsabilità e dimostrino, insieme alle autorità di pubblica sicurezza, di essere in grado di sovrintendere all’organizzazione di un semplice confronto di Prima Categoria, a cui peraltro è previsto che assista qualche centinaio di tifosi appassionati e non una incontrollabile orda barbarica: nei recenti anni di Serie D - ricorda il supporters trust - ai sostenitori rossoblù in trasferta è capitato più di una volta di essere sistemati nello stesso settore degli spettatori locali, anche quando ciò poteva implicare dei rischi, mentre oggi vengono accampate difficoltà di ogni sorta quando in verità si tratta di affrontare situazioni molto più gestibili. Se gli organi a ciò deputati non sono capaci di fare il loro lavoro e risolvere i problemi che essi stessi hanno creato, vadano a casa e lo faccia in primis il dott. Ortolano, che dopo una figura del genere dovrebbe avere la decenza di andarsi a godere la pensione anziché continuare a scaldare una poltrona su cui siede imperterrito da più di quindici anni".
Dal momento che l’idea di stabilire in extremis che l’incontro si disputasse al “Gran Sasso d’Italia – Italo Acconcia” non si è potuta concretizzare per gli interventi tecnici conseguenti al blackout del 3 ottobre scorso, il supporters trust L'Aquila me' ha dunque colto l’occasione "per ricordare che, a distanza di più di due anni dalla prima partita disputatavi, non sono state ancora assicurate la completa agibilità e la piena funzionalità dello Stadio: occorre che il Comune dell’Aquila proceda prima possibile al superamento di questo ritardo, nell’ottica di un auspicabile accordo con il sodalizio rossoblù che determini finalmente con chiarezza i termini dell’utilizzo e della futura gestione dell’impianto".