Ancora polemiche intorno alla realizzazione dello Skate Park, finanziato con la raccolta delle donazioni tra gli ultras di mezza Italia nel dopo terremoto ma non ancora realizzato. "Il progetto esecutivo - avevano denunciato i Red Blue Eagles, il gruppo di tifo organizzato della Curva Sud - è stato presentato alla giunta comunale dell'Aquila e approvato con delibera il 12 Luglio 2013. Successivamente come richiesto, il nostro versamento di € 53.000 è stato effettuato in data 17 Ottobre 2013".
Insomma, il progetto doveva essere già realizzato. E invece, ha risposto l'assessore Moroni, i tempi di realizzazione ad oggi sono "inquantificabili". Moroni ha inteso ricordare "che, dopo aver preso in considerazione altre ipotesi per l'utilizzo dei fondi lodevolmente raccolti dagli Ultras, gli stessi donatori scelsero di realizzare lo Skatepark in un'area limitrofa e contigua al campo di rugby che sorgerà a piazza d'Armi. Struttura, quest'ultima, per cui la tempistica non è al momento quantificabile, come non lo era quando, nell'ottobre scorso, sottoscrivemmo un accordo di programma per recepire la donazione".
La vicenda sta creando sconquassi anche in seno alla maggioranza che sostiene il sindaco Cialente, con Rifondazione Comunista che non ha mancato di sollecitare l'amministrazione attiva alla realizzazione dello Skate Park. "In una città dove gli spazi giovanili sono pochissimi e i ragazzi sono costretti a vivere in periferie pensate a tavolino, distanti tra loro e senza strutture sportive e ricreative fruibili - si legge in un comunicato diffuso nei giorni scorsi dal segretario cittadino Goffredo Juchich - bisogna attribuire la massima priorità a opere pubbliche come questa che, per di più, ci viene dalla solidarietà di migliaia di ragazzi che in tutta Italia si sono attivati per raggiungere l'obiettivo di donare all'Aquila un'area di svago e divertimento".
Sulla questione, è intervenuto anche il gruppo civico di Appello per L'Aquila: "Sulle donazioni ricevute e sul loro effettivo utilizzo la trasparenza dovrebbe essere massima, la prima preoccupazione dell'Amministrazione", sottolinea il gruppo che esprime il consigliere Ettore Di Cesare. "Mai come in questi casi il rendere conto dei progetti, del loro stato di avanzamento e dei risultati ottenuti è un atto dovuto per quei gruppi che delle donazioni si sono fatti garanti avendone promosso la raccolta oltre che, naturalmente, per i donatori stessi. Ne va di mezzo l'immagine e la credibilità di un'intera città dinanzi a tutto il Paese".
Da tempo - incalza Appello per L'Aquila - "chiediamo che su questo si faccia trasparenza e l'ultimo episodio legato alla realizzazione dello Skate Park a Piazza D'Armi ci conferma che, purtroppo, sulle donazioni ci continua ad essere insopportabilmente solo opacità. Quello dello skate park è una storia esemplare: i Red Blue Eagles 1978 (RBE 1978), gruppo ultras dell'Aquila Calcio, si fanno promotori presso le altre curve della raccolta dei fondi, redigono un progetto, per una volta una cosa fatta bene magari perché si è prima sentito chi gli skate li usa, lo consegnano e trasferiscono mesi fa la cifra raccolta sul conto corrente del comune. Da quella data solo silenzio: nessuna notizia sui lavori e sui fondi".
"Giorni fa, i RBE 1978 - conclude la nota - hanno chiesto conto al comune, dettagliando le domande su cui richiedono una pubblica e altrettanto dettagliata risposta. Ci uniamo a questa richiesta, il comune deve chiarire immediatamente come stanno le cose e perché. Il mancato rispetto degli impegni è un danno gravissimo per la nostra città e mortificherebbe l'azione meritoria di un pezzo di città che in curva, si proprio in curva, prova a costruire uno dei pochi spazi di socialità cittadina. Dunque fuori subito il cronoprogramma dettagliato del progetto il cui ennesimo mancato rispetto non potrà che avere come conseguenza le dimissioni dei responsabili politici".