Domenica, 16 Maggio 2021 17:45

L'Abruzzo infiamma il Giro d'Italia: Bernal trionfa sullo sterrato di Campo Felice

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Era uno degli arrivi più attesi di questa edizione del Giro d'Italia e ha regalato emozioni antiche: la corsa rosa si è infiammata sui 1600 metri finali di sterrato con pendenze del 17% che hanno portato il gruppo sul traguardo di Campo Felice, ultimo atto di una tappa, la nona, tutta abruzzese, 158 km da Castel di Sangro fino agli impianti sciistici nel comune di Rocca di Cambio.

Trionfa Egan Bernal (Ineos Grenadiers) che conquista la maglia rosa di leader della corsa; al secondo posto, staccato di 7 secondi, l'abruzzese Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) che ha preceduto Aleksandr Vlasov (Astana - Premier Tech).

"Non riesco a credere a quello che è appena successo, ho vinto la mia prima tappa in un grande giro", le parole di Bernal sul traguardo. "Ho fatto molti sacrifici per arrivare dove sono adesso dopo un periodo difficile. Sapevo di poter far bene oggi ma non pensavo di poter conquistare la tappa. I miei compagni avevano molta fiducia in me, mi ripetevano che potevo vincerla: questo successo è per loro, credono davvero tanto in me".

Paura per Matej Mohoric: il ciclista sloveno della Bahrain Victorious è stato protagonista di una caduta spaventosa; il casco gli ha salvato la vita.

Cinque salite, quattro GPM, un finale in sterrato: la tappa abruzzese non poteva che regalare emozioni, in una battaglia di attacchi e contro-attacchi che ha caratterizzato gli ultimi 70 km. Verso il Colle della Croce ci provano Hermans e Vanhoucke, Pellaud e Battistella, infine Bouchard; poi, sulla discesa di Barrea ecco Lafay, Mader e Cataldo, seguiti da Caicedo, Jorgenson e ancora Hermans. Il copione è sempre lo stesso: il gruppo non ci pensa proprio a far andare via un drappello numeroso di battistrada, è troppo pericoloso.

Il primo serio scossone si ha lungo la salita che porta a Passo Godi, primo GPM di giornata (vinto da Mader): dal gruppo si staccano in 25, poi ripresi. A quel punto Bouchard, Cataldo e Fabbro impongono un'altra frustata: li seguono in 12. 

La fuga giusta, però, si materializza quando al traguardo mancano 80 km. Decisivi gli attacchi di Bouchard e Carr, così che lungo l’erta di Fonte Ciarlotto si forma un plotone di 17 corridori, fra cui ci sono gli azzurri Fabbro, Zana, Ulissi e Visconti. Il gruppo rallenta, lo guida la Groupama-FDJ della maglia rosa Attila Valter. Nelle prime posizioni anche Ineos e Deceuninck-Quick Step. La fuga esplode lungo la salita che porta al GPM di Ovindoli, quando in testa si ritrovano prima in sette e poi in due (Bouchard e Carr).

La tappa si decide sullo sterrato di Campo Felice. Ai -5 km Bouchard scappa via, ma viene ripreso da Bouwman. A quel punto il capolavoro della Ineos, che vede la maglia rosa Attila Valter in difficoltà e che decide così di affondare: Moscon guida il suo compagno Bernal che, nell'ultimo chilometro, brucia Bouchard e Bouwman, pedalando più forte di tutti gli altri big di classifica.

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