Ci sono trasferte per cui si hanno dei particolari sentori, basati su alcuni presupposti. Quelli alla vigilia della partita, comunque di lustro, coi nerazzurri toscani parlavano di rossoblù senza più speranze, inaspettata delusione per una città che ha bisogno di rivalsa.
Ma questa L'Aquila calcio probabilmente aveva bisogno di "morire" per risorgere. Un sentore che era possibile fiutare sulla via di Pisa e che si è concretizzato man mano che i primi 20minuti di gioco passavano, con la squadra compatta che imbrigliava senza difficoltà le trame toscane all'Arena Garibaldi, a due passi da Piazza dei miracoli.
Un 2-0 che ha il sapore finalmente della prova di orgoglio e un mix di ostinatezza e forza della disperazione dopo una sorta di girone dantesco costituito da sei turni senza vittorie con appena tre punti ed una stagione probabilmente buttata via.
Ma al momento del dunque la compagine di Zavettieri invece di crollare definitivamente è rimasta in piedi - magari un po' storta come la torre - in attesa dell'incontro infrasettimanale di mercoledì con la Spal, da affrontare possibilmente sfruttando il vento di Pisa ancora in poppa, sperando che la vittoria e un po' di fortuna raddrizzino la difficile situazione che si è venuta a creare.
Ma il momento disperato in cui si trovava non deve far passare in secondo piano che L'Aquila, a Pisa, pare abbia ritrovato anche se stessa: squadra forte, potenzialmente non inferiore a nessuno quando scende in campo con il giusto atteggiamento. E quella vista all'Arena Garibaldi è stata una L'Aquila sorniona, "stranamente" consapevole dei suoi mezzi, che ha lasciato sfogare il Pisa nella parte iniziale senza rischiare nulla, per poi colpire cinica appena l'avversario era ferito.
In tutto questo neanche un errore. A partire dal tecnico che pure di gare ne ha sbagliate ultimamente, ed a cui però prima o poi sarebbe dovuto iniziare nuovamente a girare qualcosa nel verso giusto. E' successo a Pisa dove il ritorno alla difesa a 4 e la sperimentazione del 4-2-3-1 gli hanno dato ragione in virtù di una gara pressoché perfetta, segno della genuinità del suo progetto.
Perché in questa vittoria c'è anche il carattere di Zavettieri, tecnico messo in discussione ma che non ha mollato, confermato da una società che probabilmente ha capito che forse le colpe erano più le sue che d'altri. Un periodo difficile per Zav, che in toscana per la prima volta da quando è arrivato ai piedi del Gran Sasso, a fine gara si è sfogato lasciandosi andare ad un liberatorio gesto di esultanza sotto la curva dei cento, temerari, tifosi rossoblù.
Il cambio di modulo con il ritorno della difesa a 4, il ritrovamento di Virdis ed il rientro di Perpetuini potrebbero rappresentare gli appigli giusti da cui ripartire in questo finale di campionato in cui la salvezza è stata ormai ipotecata.
Per Zavettieri probabilmente sarà possibile schierare in futuro anche il 4-3-3 o il 4-3-1-2 disponendo tra l'altro di centrocampisti importanti come Djuric, Perpetuni e Del Pinto. All'interno di una squadra in cui nessuno è intoccabile ed in cui la sfida nella sfida sarà riprendere in mano lo spogliatoio, trovare la fiducia di tutti e far assimilare concetti finora rimasti clamorosamente in sospeso.
Le pagelle dei giocatori
Zandrini 6,5: potrebbe essere anche non valutato perché il suo intervento è richiesto davvero in poche occasioni. Una di queste su un disimpegno di testa di Triarico che poteva diventare pericoloso. In generale contribuisce però a dare sicurezza a tutto il reparto.
Pedrelli 6,5: aveva voglia di riscatto dopo la scorsa prestazione da dimenticare. E il bolognese riesce nel suo intento con una prestazione grintosa ed efficace in cui rischia anche di fare gol per ben due volte.
Scrugli 6,5: forse qualcosina in meno rispetto al suo dirimpettaio ma non sbaglia niente e sinceramente lo si trova più naturale come terzino in una difesa a quattro che a centrocampo.
Zaffagnini 6,5: l'attacco del Pisa non è praticamente sceso in campo. Anche Zaffa stavolta non sbaglia niente
Pomante 7: stresso discorso del compagni di reparto Zaffagnini, solo che il capitano ci mette qualcosa in più... ed Arma sparisce.
De Francesco 6: è chiamato ad un appuntamento importante e non sfigura anche se appare leggermente fuori ruolo.
Perpetuini (dal 22' s.t) 6: il suo ritorno è una delle migliore notizie della domenica. E' uno capace di farsi sentire in campo e mettere ordine, qualcosa che serve come il pane al momento per L'Aquila. In più dopo l'infortunio, ci si può scommettere, ha voglia di giocare più di ogni altra cosa. La sensazione è che nel 4-2-3-1 sia lui il 2 naturale insieme a Del Pinto. Certo ha bisogno ancora di trovare la forma ma potrebbe crescere giocando.
Del Pinto 6,5: solita prestazione grintosa dell'Aquilano che lotta su molti palloni sopratutto nel primo tempo quando il gioco è più difficile.
Pacilli 6,5: i compagni lo vedono poco nel primo tempo. Eppure quando i palloni arrivano tra i suoi piedi è sempre un pericolo. Lo dimostra il gol da dividere a metà con Virdis che gli fa velo e forse la sfiora.
Corapi 7: fondamentale come sa essere. E' in tutte le azioni più pericolose. Nel nuovo modulo gioca più avanzato e questo rende la squadra più corta ed efficace. Suo l'assist del secondo gol.
Triassico 6,5: non avrà un gran piede ma una gran gamba sì. Nel primo tempo tutti i palloni passano per lui. Gli altri lo cercano in maniera quasi maniacale perché lui c'è sempre a ricevere palla e metterci "la faccia" per conquistare metri dannandosi l'anima. Anche sbagliando quando capita.
Vella (Dal 39'st)6: sette minuti di gara a mordere letteralmente il campo. Anche lui probabilmente non andrebbe giudicato ma la voglia di giocare dimostrata va premiata in qualche modo. Una spina nel fianco in più per il tramortito Pisa.
Virdis 7,5: Si cercava un attaccante di peso capace di attaccare la profondità? L'Aquila lo ha ingaggiato nel mercato invernale e si chiama Virdis, poi cosa è successo esattamente è difficile dirlo, ma bisognerebbe riprendere da dove si è partiti. E il Virdis visto a Pisa ricorda segnando agli aquilani, a Zavettieri e a sé stesso forse, perché è arrivato ai piedi del Gran Sasso.
Sandomenico (dal 30' del st) 6: è il grande escluso. Ha tirato avanti la carretta nel mese di novembre diventando il capo cannoniere della squadra ma è fermo da qualche giornata. La vittoria di Pisa dimostra che all'evenienza si può giocare anche senza che sia in campo per 90'. A Pisa entra e si fa un paio di sgroppate delle sue sulla sinistra.