Sono stati presentati stamane i risultati del progetto europeo KHE-STO, con una conferenza stampa organizzata nel polo universitario di Coppito.
Intorno al tavolo, la Rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi, il direttore generale Pietro Di Benedetto, la coordinatrice del progetto Anna Tozzi, il responsabile scientifico Fabio Graziosi, il consigliere regionale con delega ai trasporti Camillo D'Alessandro, l'assessora alle politiche sociali del Comune dell'Aquila Emanuela Di Giovambattista e Paola Di Salvatore, autorità di gestione programma Ipa-Adriatico.
KHE-STO, acronimo che sta per "Know-How Enhancement for Sustainable Transportation Organisation", ovvero valorizzazione del know-how per l’organizzazione del trasporto sostenibile, è un importante progetto promosso dalla Regione Abruzzo tramite l’Università degli Studi dell’Aquila, cofinanziato dall’Unione Europea tramite il programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA-Adriatico che vede nel partenariato anche Università e Centri di Studio Albanesi tra i quali l'Albanian Center for sustainable Development, il National Center of Environmental Movement e il Politecnico di Tirana.
Il progetto prevede lo sviluppo di conoscenze e soluzioni tecnologiche innovative per incentivare l’uso dei sistemi di trasporto pubblico da parte di lavoratori e studenti. Nello specifico, l'intenzione è ottimizzare i tempi di trasferimento da casa al luogo di lavoro/studio e viceversa, consentendo di poter fruire a bordo dei mezzi di trasporto pubblico di servizi che permettano di sfruttare i tempi di trasferimento in modo utile.
Le azioni pilota, con l’utilizzo di specifici strumenti ICT, quali reti 3G per la connessione dei telefoni cellulari, reti Wi-Fi, sistemi RFID, reti di sensori e tecnologia satellitare, condotte su 18 bus regionali 'TUA' attivi sulle tratte L'Aquila-Pescara e L'Aquila-Avezzano, oltre che su uno scuolabus del Comune dell'Aquila, si sono concluse, da progetto, il 31 dicembre 2015. "Abbiamo deciso di prorogarle, però, fino al 31 dicembre 2020, per altri 5 anni - ha sottolineato Camillo D'Alessandro - con l'intenzione di estenderle, in futuro, anche su altre corse. Andranno trovati fondi ulteriori", evidentemente, con la possibilità - accennata da Paola Di Salvatore - di poter accedere a risorse residue che si dovranno impegnare, entro la fine dell'anno, in seno al programma di Cooperazione IPA-Adriatico.
"L'obiettivo è rendere fruibile o, comunque, produttivo il tempo di percorrenza sui mezzi pubblici ai fini della propria attività occupazione, si tratti di lavoro o studio", ha spiegato la Rettrice Paola Inverardi. Che ha aggiunto: "Come Univaq, stiamo valutando la possibilità di considerare come orario di lavoro per i dipendenti il tempo di percorrenza che si utilizza per raggiungere il posto di lavoro, una volta che le infrastrutture siano realizzate ovviamente. Non si tratta, in altre parole, di una iniziativa rivolta solo agli studenti, ma anche ai lavoratori". Inverardi ha inteso ribadire l'importanza di un progetto "che ha visto diversi attori lavorare insieme, nel campo della sperimentazione, con l'auspicio che ci sia - in futuro - la messa in campo di una sperimentazione reale, aperta a utenti generici e non solo a utenti selezionati". E con la speranza che Khe-Sto "possa diventare una cifra di riconoscimento della nostra esistenza nel tessuto sociale e produttivo del territorio".
L'idea progettuale è nata a seguito della situazione di emergenza causata dal terribile terremoto del 6 Aprile 2009 che ha colpito L’Aquila e il suo territorio. "Il sisma ha imposto il pendolarismo, ha allungato la Città, ha costretto nella fase dell'emergenza oltre 40 mila persone a lasciare le case", ha sottolineato D'Alessandro. "Da allora è cambiato tutto, con cittadini e studenti dislocati ovunque e non più a ridosso della propria scuola o Università, così come per i lavoratori rispetto al posto di lavoro".
Ora, "cambiamo la storia del trasporto pubblico locale", ha ribadito il consigliere regionale con delega ai trasporti. "Trasformiamo il tempo del pendolarismo a bordo di un vettore pubblico in possibilità di continuare il lavoro e lo studio. KHE-STO non si limita alla connessione WI-FI, ma consente il lavoro e lo studio mobile, rilevamento e monitoraggio ambientale, accesso a risorse universitarie online sulle tratte che collegano L'Aquila Pescara e Avezzano. Il sistema impiantato anche sui bus scolastici, sempre in modo sperimentale, permette di monitorare la sicurezza dei bambini, verificando il loro percorso, dove ha preso il mezzo, dove è sceso, insomma la certezza della cura e la premura sui minori".
La particolare circostanza legata al sisma del 2009 ha evidenziato localmente, rendendolo particolarmente critico da gestire, un problema che esiste in realtà a livello nazionale, e che trova riscontro anche in Albania, legato al pendolarismo casa/luogo di lavoro o casa/luogo di studio, caratterizzato da tempi di percorrenza spesso al di sopra dell’ora.
Il progetto consente a questo tipo di pendolari di sfruttare in modo intelligente i tempi di percorrenza sui mezzi di trasporto, permettendo alle persone che viaggiano di essere messe in condizione di effettuare, ove possibile, le attività di lavoro (lavoratori) o di interagire con le realtà di formazione (studenti di Scuola Superiore o studenti Universitari) in modalità sicura e con qualità di servizio garantita. Lavoratori e gli studenti - con l'utilizzo degli strumenti ICT - hanno la possibilità di accedere, in locale, a contenuti dinamici che vengono riallocati, in tempo reale, nei sistemi informativi centrali, dell'Università nel caso di sperimentazione.
Si mira così a incentivare l’impiego di mezzi di trasporto pubblico, consentendo di restituire alla vita sociale, alla famiglia, all’intrattenimento il tempo speso dai pendolari per motivi di lavoro negli spostamenti quotidiani, permettendo loro di svolgere a bordo dei mezzi di trasporto pubblico attività riconosciute come lavorative e, allo stesso modo, si mira a valorizzare i tempi di viaggio degli studenti consentendo loro di accedere ai servizi erogati da Scuole e Università.
E "i risultati fin qui ottenuti - ha spiegato il direttore generale dell'Univaq, Pietro Di Benedetto - sono stati assolutamente confortanti, per gli studenti e per i lavoratori dell'Ateneo impegnati nella fase di sperimentazione".
Non solo. Come ribadito da D'Alessandro, il progetto riserva attenzione anche al trasporto pubblico collettivo degli studenti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria, consentendo alle persone deputate alla loro tutela di minimizzare i tempi di attesa degli Scuolabus alle fermate e di essere certi del fatto che durante il tragitto il bambino sia rimasto a bordo del mezzo, che una volta lasciato il mezzo sia entrato a Scuola. Inoltre, su tutti i mezzi interessati dalla soluzione proposta verranno installati dei sensori capaci di fornire indicazioni utili per migliorare il comfort e la sicurezza dei sistemi di trasporto pubblico.