Lunedì, 04 Aprile 2016 00:29

Univaq, l'allarme di Udu e Link su numero programmato a magistrale di psicologia

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"Una commissione istruttoria del Dipartimento di scienze cliniche, applicate e biotecnologiche (Discab) propone l'introduzione del numero programmato anche alla magistrale di Psicologia, chiusura che si andrebbe ad aggiungere ai 4 numeri programmati locali già esistenti". E' l'allarme lanciato dall'associazione studentesca Unione degli universitari (Udu) dell'Aquila, a proposito della laurea magistrale di psicologia, tra i corsi più frequentati (circa mille iscritti) dell'Università dell'Aquila.

"L'Ateneo deve porsi l'obiettivo di fermare l'emorragia di studenti - continua la nota dell'Udu - ridiscutendo le politiche di attrattività e i numeri programmati istituiti e riaprendo una trattativa con il Ministero, sostenuta dal territorio e dalla politica, per avere le risorse necessarie a sostenere una inversione di rotta".

Contro la proposta di programmare l'accesso alla magistrale di psicologia si pronuncia anche il collettivo Link Studenti Indipendenti, presente nel consiglio del corso di laurea con due rappresentanti: "Il numero chiuso non è una risposta, non è nemmeno una soluzione; è semplicemente una toppa inserita in un sistema che vuole delle risposte immediate e semplici, eliminando a priori la possibilità di studiare a milioni di studenti che per questa o quella ragione non passano il test d'ingresso", si legge in una nota (in basso).

La nota completa dell'Udu L'Aquila

Negli ultimi due anni, con la disastrosa introduzione dei numeri programmati ai corsi di laurea triennali di Psicologia, Biologia, Biotecnologie e Scienze Motorie, l'Ateneo dell'Aquila ha perso quasi 6000 iscritti, precipitando dai 24.000 a poco più di 18.000 studenti attuali.

Il difficile contesto nazionale in cui versa il sistema universitario non sarebbe stato sufficiente a determinare un crollo così vistoso, senza l'introduzione del numero programmato locale.

E' sufficiente guardare i dati estrapolati corso per corso per averne una prova definitiva. Quando due anni fa il Senato Accademico decideva per l'introduzione del numero programmato nei 4 corsi citati, la mobilitazione dell'Udu e degli studenti di Psicologia triennale, che sfociò sino al blitz in seduta di Senato, riuscì, però, almeno ad impedire l'introduzione del numero programmato al corso di laurea magistrale (il cosiddetto "+2") di "Psicologia Applicata Clinica e della Salute".

La stessa Rettrice e lo stesso Senato Accademico, che pur votarono la "chiusura" dei corsi triennali, si convinsero che la limitazione dell'accesso alla magistrale a fronte degli studenti nel frattempo già iscritti nella triennale dell'ateneo aquilano, sarebbe stato un grave errore.

Ora una commissione istruttoria del Dipartimento DISCAB propone l'introduzione del numero programmato anche alla magistrale di Psicologia, chiusura che si andrebbe ad aggiungere ai 4 numeri programmati locali già esistenti.

Attualmente il corso di laurea magistrale di Psicologia è il più attrattivo dell'ateneo, il corso attualmente ha circa 1000 iscritti, oltre il 5% dell'intero Ateneo ed oltre il 30% degli iscritti totali alle magistrali dell'università aquilana. Ad oggi le magistrali dell'Ateneo aquilano rappresentano circa il 18-19% degli iscritti totali e l'introduzione del numero programmato alla laurea magistrale di Psicologia avrebbe un'incidenza pesantissima sul numero degli studenti magistrali dell'Ateneo aquilano. Il corso in questione vedrebbe ridursi i suoi immatricolati di due terzi, il numero degli immatricolati complessivo alle magistrali aquilane scenderebbe in un solo colpo di circa il 20% e, cosa ancor più grave, ad essere "esclusi" sarebbero in gran parte studenti attualmente iscritti all'Aquila, nel corso triennale di Psicologia, che scelsero L'Aquila quando il percorso in Psicologia era completamente a numero aperto.

L'Ateneo deve porsi l'obiettivo di fermare l'emorragia di studenti, ridiscutendo le politiche di attrattività e i numeri programmati istituiti e riaprendo una trattativa con il Ministero, sostenuta dal territorio e dalla politica, per avere le risorse necessarie a sostenere una inversione di rotta.

Se non si cambia rotta immediatamente l'Ateneo finirà, con i futuri pensionamenti, di fronte ad un vicolo cieco, con conseguenze ancor più pesanti per l'intero territorio.

Oggi per noi è impensabile e insostenibile l'introduzione del numero programmato al corso di laurea magistrale, che provocherebbe in breve tempo un'ulteriore perdita di iscritti e la fuga dei tanti studenti oggi iscritti al terzo anno di Psicologia, e per questo chiediamo a Rettrice, Senato Accademico intero e corpo docenti del Cad e dei Dipartimenti coinvolti, un'assunzione di responsabilità nei confronti degli studenti attualmente iscritti alla triennale dell'Aquila e dell'intero territorio.



La nota di Link - Studenti Indipendenti L'Aquila

All'Università degli Studi dell'Aquila si ripropone la tematica del numero chiuso a Psicologia, questa volta per il corso di laurea magistrale in Psicologia Applicata, Clinica e della Salute.

Nel maggio 2014 il Senato Accademico decise di inserire il numero chiuso per la triennale di Scienze Psicologiche Applicate (insieme a Scienze Biologiche e Biotecnologie) nonostante il parere negativo del CDA e del Consiglio Studentesco. Ad ottobre 2015 il tar ha giudicato illegittima tale decisione ed oggi, dopo pochi mesi, si torna sull'argomento.

Sono anni ormai che il Ministero dell'Istruzione e le amministrazioni delle università propongono il numero chiuso, a causa degli spazi carenti, per eliminare quella fetta di popolazione studentesca che va "passeggiando" negli spazi universitari e così innalzare il livello universitario. La nostra associazione Link Coordinamento universitario, analogamente si batte da anni per mantenere il numero aperto e garantire il libero accesso alla cultura e alla didattica a chiunque voglia mettersi alla prova con gli studi. Da un anno Link-Studenti Indipendenti a L'Aquila pronuncia la propria contrarietà al numero chiuso. Perché?
 
Perché riteniamo condizione necessaria l'accesso libero alla cultura, la scelta libera di affrontare o meno un corso di studi, consideriamo questa componente fondamentale per la crescita sociale e culturale di un paese libero e democratico, quale il nostro, senza sbarramenti all'ingresso che impedirebbero in una maniera a dir poco inadeguata ad uno studente di intraprendere un percorso culturale di diritto. Crediamo nelle nostre università e nella formazione che ci viene conferita, proprio per questo siamo e saremo sempre contro il numero chiuso e rivendicheremo a gran voce l'esatto opposto: maggiori spazi e maggiori finanziamenti.

Il minor numero degli studenti non è certo indice di "buona università", ma quest'ultima dovrebbe basarsi su una didattica adeguata, su spazi adeguati, sulla qualità di ciò che è e non sulla quantità. E di certo la qualità non può essere determinata da un mero test all'entrata.

Laddove il ministero e le università chiudono i corsi di laurea, lì ci siamo noi a rivendicare il contrario; lasciare il numero aperto e potenziare le strutture, le aule, i laboratori, i docenti, la didattica. Il nostro è sempre stato un paese con un alto tasso di "fuga di cervelli", e lì dove questi trovano rifugio hanno la possibilità di crescere ed emergere.

Link - Studenti indipendenti lo scorso novembre ha presieduto al Senato accademico contro il passaggio del corso di psicologia al dipartimento DISCAB: e non perché siamo dei ragazzi che fanno i capricci, ma persone consapevoli delle materie e dei corsi che il dipartimento DISCAB ha al suo interno e non riteniamo idoneo tale spostamento, a partire dalla pianificazione didattica che ci potrebbe essere, sino alla sinergia culturale che si può creare con altri insegnamenti e studenti del dipartimento afferente (analogia assente al DISCAB viste le poche convergenze con Psicologia). Il passaggio dei corsi dell'area psicologia al dipartimento DISCAB è stato approvato in senato accademico e in Consiglio D'Amministrazione e, nonostante gli sforzi per far passare inosservato il cambiamento, iniziano ad emergere i primi disagi con alcuni docenti che, contrari allo spostamento, non intendono più dedicarsi al corso di laurea come facevano a MESVA.

Preso atto da parte dei nostri rappresentanti in CAD della proposta del numero chiuso per il corso di laurea magistrale in Psicologia Clinica, Applicata e della Salute( LM/51), gridiamo a gran voce il nostro dissenso. In questa città per cui gli studenti universitari sono una grande risorsa la situazione post terremoto non è stata ancora assestata e, di conseguenza purtroppo, la città dell'Aquila non è una meta tanto appetibile: le iscrizioni sono già in calo. Oltre ad un punto di vista sociale e di sviluppo del territorio, la questione è anche politica. Si legge nel documento arrivato ai rappresentanti "tale esigenza deriva dai vincoli ministeriali circa l'accensione dei corsi in funzione della sostenibilità".
 
In pratica, non avendo adeguati spazi per accogliere una popolazione studentesca con una modalità d'accesso libero, si preferisce chiudere un corso di laurea. Ed è in questo passaggio che noi ci inseriamo: chiediamo a gran voce di aumentare i finanziamenti universitari, così da garantire un accesso forte e libero di studenti che nutrano la linfa vitale dell'università.

Il numero chiuso non è una risposta, non è nemmeno una soluzione; è semplicemente una toppa inserita in un sistema che vuole delle risposte immediate e semplici, eliminando a priori la possibilità di studiare a milioni di studenti che per questa o quella ragione non passano il test d'ingresso. Al CAD di Psicologia i nostri rappresentanti Massimo Zuppardi e Giulia Vencato si pronunceranno contrari al test d'ingresso, oggi e sempre.
 
Rivendicheremo le nostre ragioni che argomenteremo con i docenti e studenti.

Ultima modifica il Lunedì, 04 Aprile 2016 11:58

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