Mercoledì, 06 Novembre 2013 18:10

Univaq: arriva a Roio la "tavola vibrante" per le simulazioni sismiche

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E' stato presentato in conferenza stampa, presso il piccolo Auditorium del rettorato della Reiss Romoli, il Laboratorio di Ricerca per l'Ingegneria Sismica (LIS), che sorgerà nella sede del Dipartimento di Ingegneria di Roio, più precisamente nel piazzale fra il Blocco A e la biblioteca.

Il progetto è finanziato dall'Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio S.p.a. (ACRI), per 2 milioni di euro. Punta di diamante del centro di ricerca sarà la "tavola vibrante", piattaforma d'avanguardia per lo studio delle ripercussioni dei fenomeni sismici sugli edifici, di cui esistono attualmente solo cinque esemplari in Italia. Lo strumento sarà realizzato dal colosso tedesco Bosch Rexroth, leader europeo per i simulatori sismici e per le tecnologie di precisione, che in Italia si è già occupata dell'equipaggiamento del polo tecnologico ferroviaro di Osmannoro, provincia di Firenze e della ristrutturazione dell'impianto scenico del "Teatro alla Scala" di Milano.

L'accordo d'intesa fra Università dell'Aquila, ACRI e Bosch Rexroth è stato siglato nel corso dello stesso incontro dal vicepresidente della Bosch Rexroth Ugo Caratti, dal direttore generale della Bosch Rexroth Matthias Goebel e dalla Rettrice dell'Univaq Paola Inverardi.

Presenti alla conferenza anche il docente di Tecnica delle Costruzioni dell'Università dell'Aquila Dante Galeota, il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani e il responsabile della divisione Sistemi della Bosch Rexroth Italia Bruno Fazzari.

"E' un progetto importante per la nostra strategia in Italia - ha detto orgoglioso Bruno Fazzari - il simulatore sismico che abbiamo progettato per L'Aquila consisterà in una tavola da 4m x 4m con un carico massimo di 15 tonnellate. La base sismica sarà posta su degli ammortizzatori che isoleranno la tavola dal terreno, per non trasmettere al suolo le vibrazioni riprodotte. La tavola, inoltre, avrà una potenza di accelerazione di 1g, rendendo possibile la simulazione del sisma del 2009, che raggiunse gli 0,6g di accelerazione".

L'Università potrebbe iniziare, dunque, a contribuire attivamente alla ricostruzione e alla riqualificazione del territorio aquilano e abruzzese, con la possibilità di creare posti di lavoro e rendersi polo di attrazione nazionale e internazionale per numerosi giovani ricercatori.

Il LIS, con tanto di "tavola vibrante", sarà pronto fra un anno e della gestione si occuperà il Centro di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica dell'Ateneo aquilano (CERFIS). Saranno due le sezioni del centro, quella di Geologia-Geotecnica e Ingegneria Strutturale. 

Quest'anno anche altri Atenei italiani hanno iniziato a muovere passi importanti verso lo sviluppo delle tecniche di costruzione antisismiche e la salvaguardia territoriale, fra cui l'Università "Kore" di Enna. L'Ateneo siciliano, infatti, ha iniziato a ottobre la realizzazione di un laboratorio di ingegneria sismica, sempre in collaborazione con la Bosch Rexroth Italia ma sfruttando strumenti diversi rispetto a quello della "tavola vibrante". In un prossimo futuro, dunque, si potrebbe pensare ad una sinergia fra l'Univaq e l'Unikore all'insegna della ricerca sui fenomeni sismici.

"Le strutture che saranno realizzate in Sicilia avranno caratteristiche diverse rispetto alle nostre - ha spiegato Paola Inverardi - poiché studiate appositamente per i fenomeni geologici e sismici caratteristici di quel territorio. Questo ci permetterà di mettere a sistema i diversi progetti e dar vita a un circuito virtuoso di sviluppo e ricerca per l'intero Paese".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 06 Novembre 2013 19:48

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