Giovedì, 13 Febbraio 2014 10:54

Scienze umane, ancora disagi per la biblioteca: si lavora per una soluzione

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La Biblioteca del Dipartimento di Scienze Umane è di nuovo al centro delle polemiche a causa dei disagi che vivono, quotidianamente, studenti e professori: molti volumi (quelli della sezione DEWEY, in particolare) risultano irreperibili perché ancora chiusi negli scatoloni accatastati nel deposito a Bazzano. Il loro trasloco verso la nuova sede di viale Nizza è stato bloccato perché gli spazi di destinazione dei libri non rispettano le normative antincendio: i locali del piano seminterrato del nuovo edificio, infatti, sono stati adibiti ad ospitare i libri solo recentemente, poiché il progetto dell'edificio non contemplava spazi per la biblioteca.

LA BIBLIOTECA

L'attuale Biblioteca di Dipartimento unisce quelle delle ex-facoltà di Lettere e Filosofia e Scienze della Formazione e consta di diverse sezioni che raccolgono i libri in base al loro argomento. I volumi facenti parte della sezione TESTO (circa 1.900) sono quelli più frequentemente richiesti, essendo inseriti nei programmi degli insegnamenti dell'anno accademico in corso e dei tre anni precedenti. Poi, ci sono i libri della sezione CONS (circa 4.500), enciclopedie di vario argomento, e quelli della sezione CLA (3.140), classici di lingua greca e latina. Queste tre sezioni sono state collocate nella struttura che ora ospita il Dipartimento di Scienze Umane, in viale Nizza, in parte nella sala studio e in parte negli uffici del personale.

Altre sezioni, soprattutto la DEWEY e la FISSA che contano, rispettivamente, 33.000 e 12.000 volumi, sono per lo più collocate nel deposito della Ex-Filmet di Bazzano, un capannone industriale che accoglie i libri dal dopo terremoto e che, ovviamente, non è idoneo alla corretta conservazione.

Verso questo deposito si muove, settimanalmente, un mezzo messo a disposizione dall'Università con membri del personale della Biblioteca che si recano sul posto per prendere i libri richiesti dagli utenti. Purtroppo, solo quelli della sezione FISSA sono reperibili, in quanto sistemati sugli scaffali. Quelli della sezione DEWEY, invece, non possono essere prelevati perché ancora chiusi negli scatoloni. O almeno, non sono consultabili i libri DEWEY con collocazione da 335 a 999. I volumi dal 0 a 355, invece, sono stati trasferiti nei locali di viale Nizza, a disposizione degli studenti.

GLI SPAZI DELLA BIBLIOTECA: IL DEPOSITO SEMINTERRATO

Il completamento del trasloco è stato bloccato a causa della mancanza di alcuni requisiti: ogni locale, conformemente alle normative antincendio, deve avere un carico di materiali per metro quadro che non superi quello previsto dalla legge (la carta, ovviamente, essendo uno dei più infiammabili deve essere distribuito con particolare parsimonia). A ciò si è ovviato con una corretta dislocazione degli scaffali. Per quanto riguarda l'impianto di spegnimento automatico, ossia quello che si attiva in caso d'incendio, l'università dispone del sistema normalmente in uso nei musei, negli archivi e nelle biblioteche, che si serve dell'Argon (gas inerte) per spegnere il fuoco.

Ad oggi, l'unico adeguamento che rimane da effettuare è l'installazione delle porte REI (Resistenza Ermeticità Isolamento) comunemente chiamate “tagliafuoco”, in grado di conservare per un tempo determinato la tenuta alle fiamme e l'isolamento termico. Tale adeguamento, previsto già nel progetto, rientra in un pacchetto di migliorie per le quali è stato richiesto a più riprese dall'Università dell'Aquila lo sblocco dei fondi. Sembra che tali fondi siano stati impegnati proprio in questi giorni e probabilmente i lavori sono prossimi all'avvio. Nel frattempo, sono stati traslocati presso la sede del Dipartimento degli armadi che andranno ad aumentare le possibilità di collocare sezioni del patrimonio bibliotecario.

GLI SPAZI DELLA BIBLIOTECA: IL DEPOSITO DI BAZZANO

Il deposito di Bazzano, oltre ad ospitare la sezione FISSA, contiene un numero non quantificabile di volumi che non sono stati immessi nel sistema virtuale dell'OPAC (On-line Public Access Catalogue) ma che risultano solo nel sistema di ricerca cartaceo. Motivo per cui sono praticamente inesistenti. Il recupero dei volumi (ossia l'immissione dei loro dati online) era stata iniziata nel 2008, ma si è ovviamente fermato a causa del sisma.

A ciò si aggiunge un'altra quantità non ben identificata di volumi derivanti dalle donazioni che sono fermi nel deposito di Bazzano in attesa di essere inventariati e classificati. Purtroppo - ad oggi - non è possibile a causa dell'esiguità del personale che riesce a malapena a far fronte alla mole di attività richiesta dall'emergenza.

IL PROGETTO INIZIALE

Occorre specificare che tutte queste manchevolezze organizzative sono dovute al fatto che il progetto dell'edificio (antecedente il sisma) non contemplava uno spazio da dedicare alla Biblioteca, che sarebbe dovuta restare a Palazzo Camponeschi. Per questo, essendo già in corso la costruzione del nuovo Dipartimento, si è cercato di ricavare dagli spazi presenti dei locali atti ad ospitarla.

LINEE GUIDA PER IL FUTURO

L'Ateneo sta cercando una soluzione per il collocamento delle varie sezioni nel breve termine, tenendo conto del fatto che dopo la dismissione dello stabile della Reiss Romoli, ci sarà da ricollocare anche l'Archivio di Ateneo. Si dovrà pensare, oltretutto, ad una soluzione a lungo termine che raccolga nello stesso ambiente l'intera Biblioteca, completa di tutte le sue sezioni, della totalità dei suoi volumi e delle donazioni. In proposito anche la Rettrice, Paola Inverardi, si è espressa, ipotizzando presso il complesso dell'ex-ospedale San Salvatore (acquistato nel settembre dello scorso anno) una grande biblioteca che raccolga il patrimonio librario e documentale esistente sul territorio provinciale. È indiscusso che un efficiente servizio bibliotecario sia una delle priorità del Dipartimento di Scienze Umane, dato che il suo buon funzionamento, nella città dell'Aquila, oltre ad essere la chiave per il successo formativo dell'Ateneo potrebbe fungere anche da collante per il recupero di un tessuto sociale che fatica a ricucirsi.

Ludovica Raiola

 

Ultima modifica il Giovedì, 06 Marzo 2014 12:18

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