Si è svolta ieri e oggi, nel Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell'Aquila, la manifestazione "L’Aquila: tra storia, arte, linguistica e letteratura". Una iniziativa volta a promuovere la conoscenza del territorio aquilano in tutte le sue forme artistiche, espressive, antropologiche e culturali.
Hanno partecipato ben tredici docenti del Dipartimento, ognuno nel proprio ambito di conoscenze, ripercorrendo in chiave storica tutte le tappe della crescita del capoluogo abruzzese.
L’iniziativa è partita, al contrario di come si potrebbe pensare, proprio da un "non-aquilano". Claudio Vernarelli, studente del corso di laurea magistrale in Filosofia e comunicazione, residente all’Aquila dal 2006. Come tanti studenti, anche Vernarelli ha stretto un profondo legame con questa terra che, malgrado le difficoltà del post-sisma, ha un panorama culturale densissimo e tutto da scoprire.
"L’obiettivo è quello di far conoscere la storia e la cultura dell’Aquila partendo proprio dall’Università - ha spiegato Vernarelli - riportando un senso dell'orientamento venuto a mancare dopo il terremoto, per rendere partecipi gli studenti fuori sede sui punti focali della vita e della storia aquilana. Una sorta di itinerario culturale che dia un senso di appartenenza a questo splendido territorio. Sarebbe bello che il Dipartimento di Scienze umane, che ha sede proprio nel cuore del capoluogo, diventi sorgente di linfa vitale della cultura cittadina".
Intensi anche gli interventi di Antonello Ciccozzi e Lina Maria Calandra, rispettivamente docenti di antropologia e geografia: "Dal sisma questa città esce perduta non solo a livello strutturale, ma rischia di perdersi anche a livello storico. L’obiettivo di questi incontri, che speriamo continuino, non mira a creare un’esclusività culturale: bensì ad includere e far emozionare chi non conosce L’Aquila".
Durante la due giorni sono state ripercorse le orme letterarie, le influenze del dialetto, le curiosità tradizionali, al fine di elargire una conoscenza del territorio a chiunque ne sia incuriosito.
Partire dall'Università, per ricreare quel mantello proprio di ogni città ricca di cultura è un altro scalino per scrollarsi di dosso quella patina di "Università-Città-Fast Food". Un vicendevole compenetrarsi di sinergie, che possa portare la città all'interno dell'università. E riportare l'università come centro nevralgico della città.