Venerdì, 05 Settembre 2014 16:26

Univaq, chiude un'aula informatica per mancanza di utenze: cosa non ha funzionato?

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Manca poco all'inizio delle lezioni e per tutti gli studenti che frequenteranno l'Università degli Studi dell'Aquila, i servizi invece di aumentare, diminuiscono.

E' stata infatti chiusa un'aula informatica situata nel Centro Universitario Polivalente di Pile. L'aula contava 28 postazioni informatiche, tutte, ovviamente, dotate di computer collegati alla rete internet. Ad annunciare la chiusura è stato il presidente dell'Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu), Francesco D'Ascanio, lo stesso che tre anni fa ne aveva annunciato l'apertura.

Costato 1,9 milioni di euro, il Centro era stato realizzato grazie alle donazioni di molti sponsor: il governo di Israele, l'associazione dipendenti del Ministero degli affari esteri, la banca popolare di Sondrio, la Coca-Cola Italia, il comune di Campione d'Italia, Sky Italia, l'università "Luigi Bocconi" di Milano e l'Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) (che ha contribuito con 500mila euro) e si è fatta carico anche della gestione.

Il Centro Polivalente era stato inaugurato il 23 settembre 2011, alla presenza del sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, dell'allora presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, dell'ex-Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli. Allora, sembrava che questa struttura avrebbe potuto contribuire alla rinascita dell'aquila e, a detta dell'ex-presidente Gianni Chiodi, se ne prefigurava come simbolo.

Il Centro si estende su una superficie di circa 900 metri quadri ed è dotato di una sala mensa per 220 pasti, dell'aula informatica in questione e di aree verdi. Tre anni dopo, la mensa è aperta ma l'aula informatica è stata chiusa ufficialmente il primo settembre per mancanza di utenze. D'Ascanio ha dichiarato al quotidiano Abruzzoweb: "Era una spesa inutile quella che l'azienda doveva affrontare per il personale addetto ai pc, e quindi abbiamo deciso di chiudere la sala".

Certo un'aula senza utenza è uno spreco. Resta da chiedersi, però, se davvero è stato fatto tutto il possibile per promuoverla. Ricordiamo che l'Università degli Studi dell'Aquila è, ad oggi, dispersa per tutta la città: da Coppito, a Roio, a Pile sino al centro storico. Addirittura i quattro dipartimenti di Ingegneria sono divisi tra l'ex-sede Optimes e il polo di Roio. In più le aule studio, almeno nella zona ovest, non mancano. In questo mare di strutture, non c'è però un punto di riferimento per le matricole che arrivano nella nostra, a tratti deserta, città.

La pubblicità che inizialmente era ruotata intorno al Centro Polivalente è andata scemando. Tra gli studenti, anche della vicina Ingegneria, c'è chi credeva che l'aula fosse già chiusa o chi addirittura ne ignorava l'esistenza. Questo deriva forse dal fatto che, in realtà, la vicina struttura dell'ex-Optimes, che ospita attualmente due dipartimenti di Ingegneria ed uno di Economia, di aule informatiche sembra averne a sufficienza.

L'edificio più piccolo è provvisto di un'aula informatica recentemente rinnovata, mentre quello più grande ne possedeva addirittura tre quando inizialmente i dipartimenti furono trasferiti lì: in seguito sono state ridotte a due, chiudendo quella più piccola.

La chiusura dell'aula nel Centro Polivalente, dunque, potrebbe non essere una sfortunata coincidenza ma il frutto di una cattiva, se non addirittura mancata, pianificazione delle strutture universitarie.

Al polo di Coppito, infatti, gli studenti di Informatica del dipartimento Disim, come ci racconta uno studente, non se la passano troppo bene. Nonostante il loro indirizzo implichi per forza di cose l'uso di computer, anche durante le lezioni, i laboratori informatici sono due: uno disposto in un container nel parcheggio, ed un altro al primo piano dell'edificio. Questi spazi provvisti di computer, però, non sono utilizzabili a scopo didattico ma solo dai singoli studenti. Le lezioni in cui è necessario che ognuno abbia un pc sotto mano, vengono fatte in aule in cui non ci sono abbastanza prese elettriche ed i ragazzi devono munirsi di ciabatte multiprese o sperare che la batteria del loro portatile duri fino alla fine della lezione.

Dunque, forse, la collocazione dell'aula informatica potrebbe non essere stata una scelta ottimale. Ad ogni modo, guardando al futuro, D'Ascanio ha fatto sapere che i computer saranno spostati in un'altra sala studio, anche se per il momento non si sa quale.

Certo è che nel Centro Polivalente resterà uno spazio vuoto. In un momento in cui la necessità di spazi per i giovani è un'esigenza impellente, sarebbe inaccettabile se rimanesse inutilizzato. Resta, allora, solo da augurarsi che la destinazione di quell'aula diventi subito una priorità per l'Ateneo. 

Ultima modifica il Lunedì, 08 Settembre 2014 13:28

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