La rettrice dell'Università degli studi dell'Aquila, Paola Inverardi, ha illustrato in una densa conferenza stampa [nei video], l'accordo di programma appena raggiunto dall'Ateneo con il Ministero dell'Istruzione.
"Un accordo basato su nostre proposte" ha voluto specificare Inverardi, "fatte in base alla nostra programmazione strategica e ai nostri piani triennali" partendo dalla premessa che "L'Aquila è una città universitaria e l'università è uno dei primi elementi dell'economia della città".
"Un accordo" a detta di Inverardi "molto soddisfacente" che darà all'Università "certezza di bilancio per i prossimi tre anni, che sono quelli che ci servono per andare a pieno regime e capire esattamente qual è la nostra situazione" e che scaturisce, in prima istanza, dalla reintroduzione delle tasse universitarie.
Il Ministero infatti, in una certa misura, continuerà a tutelare l'università aquilana. Come? Se l'esenzione totale applicata fino allo scorso anno era di 14milioni, "ora - ha spiegato Inverardi - vale 7 milioni per quest'anno, 6 per il prossimo, 5 milioni per il 2017". Quindi, per fare un esempio, se l'Università ottenesse dalle tasse 10 milioni il Ministero ne darebbe 4, se ne ottenesse 7 ne garantirebbe altrettanti 7 (milioni), cifra oltre la quale però non è disposto più ad andare.
Altro punto dell'accordo con il Ministero, quello degli affitti per cui l'Università riceverà 2,5milioni, "ma sarà rinegoziato di anno in anno associato ad un piano di dismissione progressivo" (nel senso che l'Università dovrebbe ritornare via via nelle sue sedi).
"Siamo l'unico ateneo che ha un accordo di programma. C'è stato riconosciuto dal Ministero perché la credibilità dell'Università dell'Aquila è alta, hanno scelto di investire su di noi", ha concluso sull'argomento Inverardi, che ha voluto ricordare, tra l'altro, come l'Università abbia ospitato quest'anno l'incontro 'conoscere narrando' con Nicola La Gioia, fresco vincitore del premio 'Strega'.
Il punto successivo invece, ha riguardato la questione delle iscrizioni [video sotto]: "Quest'anno al 30 giugno, 23.700, rispetto a 24.982 del 2014, "ma le previsioni che avevamo fornito lo scorso anno - ha affermato la Rettrice - parlavano di 21mila. Rispetto ai quei numeri siamo sopra di un migliaio di studenti".
La Rettrice ha preso in considerazione, tra l'altro, anche il numero di docenti, passati da 657 del 2005 a 534 di oggi, "cosa che non può non avere un impatto sulla nostra capacità di fare didattica". "Analogamente abbiamo perso il personale amministrativo - ha continuato Inverardi - che influisce nell'erogazione dei servizi. E questo andrà avanti dappertutto fino al 2018 per via del turn over".
Gli immatricolati puri, quelli che entrano per la prima volta nel sistema, "sono diminuti del 52,4%", (a Chieti e Teramo del 56,5) "un numero - ha ammesso Inverardi - che è importante aumentare ma non è il numero degli studenti che risiedono, vediamo sedere nei bar e vediamo ogni giorno in città".
Sull'età media, Inverardi ha puntato a mettere in risalto di come questa si sia alzata nel periodo subito seguito al sisma ("in seguito a un gesto di solidarietà"), e solo adesso si sia riabbassata, "segno che stiamo riconquistando le fasce più giovani"
Sui corsi a numero chiuso: "Non abbiamo rifiutato l'iscrizione a nessuno - ha dichiarato la Rettrice a NewsTown - in questo senso: è bastato scrivere che chi voleva sostenere quei corsi, 4 su 66, doveva fare un test, e si sono presentate meno delle persone che potevamo accogliere. Si è presentato però solo chi aveva già scelto l'Università dell'Aquila. A me non sembra un cattivo risultato, abbiamo avuto un numero di iscrizioni sostenibile per quello che possiamo dare, accogliendo persone che avevano già deciso di studiare da noi. Non abbiamo accolto chi aveva scelto L'Aquila solo in ultima analisi, perché c'erano i corsi aperti".
Sul corso di laurea in Psicologia: "Pur non avendo i parametri di sostenibilità non è stato limitato sulla base di un ragionamento proposto dagli studenti e che il senato accademico ha accolto, consapevole di violare le norme, valutando che in qualche anno andrà a regime".
La Rettrice ha fatto il punto sullo stato dell'arte degli edifici in ricostruzione: "A Roio stiamo recuperando entro il prossimo semestre le due aule semicircolari. Per il vecchio edifico c'è il progetto e dovrebbe esserci a breve il bando. A Roio poggio dovrebbe partire a breve la gara. Palazzo Camponeschi dovrebbe terminare in tempo per l'inizio dell'anno accademico 2016-2017. A luglio ci riconsegnano palazzo Ciavola-Cortelli, in Via Roma, che è praticamente finito ma non ha i sottoservizi. Via Forcella dovrebbe andare a bando a breve. Per Palazzo Carli non abbiamo ancora un finanziamento ma abbiamo chiesto al Comune di inserirlo nei beni pubblici da rifinanziare per il prossimo elenco. Stessa cosa per l'ex San Salvatore. Per San Basilio, il vecchio centro congressi, il finanziamento c'è, dovrebbe andare nel 12esimo elenco".
Sulla più volte ventilata assegnazione agli studenti degli appartamenti nel Progetto Case di Roio, la Rettrice - al cui fianco era seduto il consiglere comunale Stefano Palumbo - ha affermato: "C'è un tavolo in corso e presto, a fine luglio, si arriverà ad una soluzione".
Per quanto riguarda l'anello in cui far passare banda larga con cui connettere l'Università e la pubblica amministrazione, per Inverardi "è qualcosa di importante per la città e l'Ateneo, manca solo un pezzetto di scavi che inizialmente doveva essere compreso nei lavori appaltati dalla Gran Sasso Acqua. Stiamo studiando una soluziuone a riguardo".
Nell'ultima parte della conferenza stampa infine, la Rettrice dell'Università dell'Aquila si è concentrata sui risultati raggiunti ultimamente dall'Ateneo (nel video sotto).