Come ogni anno è stata diffusa dal quotidiano economico Il Sole 24Ore l'attesa classifica delle università italiane statali e non. Uno strumento certamente interpretabile - come tutte le graduatorie basate su precisi indicatori - ma comunque indicativo per capire lo stato di salute dei 61 atenei statali e dei 15 non statali riconosciuti.
Secondo la ricerca, è Verona l'università migliore d'Italia, seguita da Trento, Politecnico di Milano, Bologna e Padova. Tra non statali, invece, sale sul trono Milano Bocconi, seguita da Roma Luiss e Milano San Raffaele, scesa dal primo al terzo posto.
Per quanto riguarda le tre università abruzzesi, Teramo supera l'Università "D'Annunzio" di Chieti-Pescara, ed è la migliore in regione, attestandosi a metà classifica (32° posto), risalendo sei posizioni rispetto allo scorso anno, e seguita dalla D'Annunzio (34° posto, -4 rispetto a un anno fa) e dall'Aquila, che rimane stabile nelle parti basse, al 53° posto sulle 61 università statali, e migliore solo di Rende, Palermo, Catania, Cagliari, Bari e dei tre atenei napoletani.
I dati raccolti da Gianni Trovati del Sole sono frutto di ricerche e istanze individuate direttamente presso gli atenei (che riguardano immatricolati, docenti, stage formativi, erogazioni di borse di studio, mobilità), dei giudizi ottenuti nella valutazione dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e del grado di soddisfazione dei laureandi. La classifica generale è frutto della media dei dodici criteri di valutazione presi a oggetto della ricerca. Andandoli a spulciare uno per uno, si trovano risultati altalenanti degli atenei abruzzesi.
L'Aquila spicca per attrattività (percentuale di immatricolati fuori regione sul totale degli immatricolati, 9° posto), stage (percentuale di crediti ottenuti in stage sul totale, 4° posto), borse di studio (il 100% degli idonei percepiscono la borsa di studio) e giudizio dei laureandi sui corsi di studio (14° posto). Disastrosi diversi altri parametri, che bilanciano la graduatoria generale e portano l'Ateneo del capoluogo di regione nelle zone basse: L'Aquila è 60°, cioè penultima, per sostenibilità della didattica (numero medio di docenti di ruolo nelle materie di base e caratterizzanti per corso di studio); 42° posto per mobilità (percentuale di crediti ottenuti all'estero sul totale); 58° per la dispersione (percentuale di immatricolati che si reiscrivono al secondo anno nello stesso ateneo, dato influenzato dal ritorno alle tasse). l'Università dell'Aquila, inoltre, ottiene risultati fortemente negativi nella ricerca: 53° nei giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione Anvur; 56° per capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca; e 51° nei giudizi ottenuti dall'alta formazione, sempre in base alla valutazione Anvur.
Teramo è invece la prima università abruzzese, almeno secondo la ricerca del Sole. Al contrario dell'Aquila, c'è un'ottima sostenibilità della didattica (l'Ateneo teramano si attesta all'11° posto), esiste una buona mobilità con l'estero (18° posto) e una degna attrattività (27°).
L'Università "D'Annunzio", la più grande d'Abruzzo per numero di iscritti, cede a Teramo il trono regionale e si attesta al 34° posto nella graduatoria generale. E' la quinta in Italia per attrattività, la 17esima per sostenibilità, e la prima in regione per la raccolta di fondi esterni per la ricerca (22°) e la valutazione dell'alta formazione (29°). Male per gli stage e la mobilità all'estero (in entrambi gli indicatori la "D'Annunzio" si attesta al 46° posto) e soprattutto sull'erogazione di borse di studio: solo 6 studenti idonei su 10, infatti, riescono a percepirla. Rispetto a L'Aquila e Teramo, inoltre, il giudizio dei laureandi sull'ateneo chietino non è affatto morbido (47°).
Per quanto riguarda l'occupazione (percentuale di studenti occupati, secondo la definizione Istat, a un anno dal titolo), infine, tutti e tre gli atenei abruzzesi sono in media-bassa classifica, con L'Aquila (27°) che primeggia su Teramo (32°) e Chieti-Pescara (49°). Insomma, le tre università della regione si presentano nella classifica del Sole senza infamie né particolari lodi, con L'Aquila che continua a faticare e a rimanere nelle "zone pericolose" della graduatoria, con dati allarmanti soprattutto sulla ricerca.
Le abruzzesi indicatore per indicatore
Attrattività (percentuale di immatricolati fuori regione sul totale degli immatricolati)
Chieti-Pescara 5°
L'Aquila 9°
Teramo 27°
Sostenibilità (numero medio di docenti di ruolo nelle materie di base e caratterizzanti per corso di studio)
Teramo 11°
Chieti-Pescara 17°
L’Aquila 60°
Stage (percentuale di crediti ottenuti in stage sul totale)
L'Aquila 4°
Teramo 35°
Chieti-Pescara 46°
Mobilità (percentuale di crediti ottenuti all'estero sul totale)
Teramo 18°
L'Aquila 42°
Chieti-Pescara 46°
Borse di studio (percentuale di idonei che hanno ricevuto la borsa di studio)
L'Aquila 100%
Teramo 92,9 %
Chieti-Pescara 66%
Dispersione (percentuale di immatricolati che si reiscrivono al secondo anno nello stesso ateneo)
Chieti-Pescara 41°
Teramo 53°
L'Aquila 58°
Efficacia (media pro capite dei crediti formativi ottenuti in un anno dagli iscritti attivi)
Teramo 27°
Chieti-Pescara 38°
L'Aquila 52°
Soddisfatti (giudizio dei laureandi sui corsi di studio)
L'Aquila 14°
Teramo 21°
Chieti-Pescara 47°
Occupazione (percentuale di studenti occupati - definizione Istat - a un anno dal titolo)
L'Aquila 27°
Teramo 32°
Chieti-Pescara 49°
Ricerca (giudizi ottenuti dai prodotti di ricerca nella valutazione Anvur)
Teramo 32°
Chieti-Pescara 34°
L'Aquila 53°
Fondi esterni (capacità di attrazione di risorse per progetti di ricerca)
Chieti-Pescara 22°
Teramo 37°
L'Aquila 56°
Alta formazione (giudizi ottenuti dall'alta formazione nella valutazione Anvur)
Chieti-Pescara 29°
Teramo 46°
L'Aquila 51°