Mercoledì, 26 Giugno 2013 12:36

Torna "Pensieri Critici": musica, poesia e ironia dei berberi

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Oggi, a partire dalle ore 18, a CaseMatte torna “Pensieri Critici – Percorsi pluridisciplinari per resistere all'ovvio”, un ciclo di incontri a cavallo tra filosofia, psicologia e antropologia che ha animato lo spazio autogestito all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio durante lo scorso inverno. Oggi ci sarà una "puntata speciale" di Pensieri Critici, all'interno della quale Ilaria Verratti, ricercatrice dell'EHESS (École des Hautes Études en Sciences Sociales) di Parigi, parlerà dei berberi del Nord Africa. Gli imazighen (berberi) di tutto il Nord Africa si considerano un popolo autoctono sopravvissuto sin dall’antichità alle dominazioni straniere, che si batte oggi per il riconoscimento di diritti culturali, linguistici e civili. Alla fine degli anni ’60 il movimento amazigh è emerso in Marocco.

“Generazioni di attivisti si sono servite di diversi mezzi di contestazione e della parola in particolare. Poetica e accusa, ironia e perfino denigrazioni si compongono nella canzone contemporanea in lingua tamazight cercando di rompere silenzi e tabù. Questa forma artistica del tutto inedita si è diffusa da appena diec’anni tra le oasi del sud-est del Marocco, una delle regioni più marginali del paese” recita il volantino dell'iniziativa. NewsTown ha incontrato Daniele Poccia, giovane ricercatore e ideatore del primo ciclo di “Pensieri Critici”.

Daniele, come nasce il tuo incontro con Ilaria Verratti e l'idea di parlare di berberi all'Aquila?
Ilaria è venuta a conoscenza della nostra iniziativa sul web, grazie alla pagina Facebook di 3e32. Mi ha contattato poco dopo l'inizio del ciclo invernale scrivendomi che le sarebbe piaciuta, da non aquilana, dare un contributo ad un progetto che trovava estremamente interessante. Naturalmente, conducendo una ricerca dottorale a Parigi sulla produzione poetico-musicale dei berberi marocchini, è stato automatico pensare a un suo intervento di carattere antropologico sulla questione.

Quanto è importante parlare anche di popoli lontani in una città come L'Aquila?
Senza fare paragoni inopportuni, sono convinto che oggi sia più utile che mai confrontare situazioni, anche tra loro profondamente diverse, e che tuttavia presentano delle analogie non insignificanti. La conoscenza della situazione dei berberi marocchini – popolo oggetto di una dura dominazione e di un mancato riconoscimento civile e culturale da parte dei governi di quel paese – così come di altri popoli in condizioni simili, può infatti aiutare non poco noi aquilani a prendere consapevolezza e a riflettere sulla nostra, di condizione, così marcatamente segnata dall’esclusione della popolazione dai processi decisionali che pur la riguardano. Credo, insomma, che in molti i casi l’esempio di lotte e proteste come quelle di cui ci parlerà Ilaria possa diventare un’occasione preziosa per interrogarsi anche su quello che noi vogliamo essere e fare, oltre che, naturalmente, per conoscere una vicenda in se stessa degna di interesse.

Il ciclo invernale di Pensieri Critici è stato molto partecipato. Come mai proprio a CaseMatte?
A questa domanda risponderei i due modi. Innanzitutto, l’idea è sorta da un’esigenza personale: tentare, a partire dagli strumenti che possiedo, di offrire un contributo alla vita di CaseMatte, un posto che ritengo per molti aspetti essere una delle poche vere novità positive e in radicale rottura con il passato che il post-terremoto ha prodotto a L’Aquila. Si trattava, in altre parole, di trovare un modo, a me consono, per partecipare a questa realtà e di aiutarla, per quanto possibile, ad allargare il numero dei suoi frequentatori abituali. Il che mi permette di dire anche il secondo motivo che mi ha spinto. Provare a costruire un laboratorio di idee che, coinvolgendo appassionati e studiosi (non direi “esperti”, che è una brutta parola) di varie discipline (filosofia, psicologia, antropologia, per ora), potesse anche configurarsi come un momento, sia pure collaterale, delle dinamiche politiche che in quel posto si svolgono.

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Giugno 2013 13:02

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